Search this blog


Home About Contact
martedì 28 giugno 2011

una mamma part-time che sceglie il part-time  


Torno qui dopo mesi di assenza per dimostrare i lati peggiori del mio carattere: incostanza, disorganizzazione, inaffidabilità e svogliatezza. Soprattutto in questo periodo, ma solitamente io sono quella che inizia una cosa e non la finisce, poi la riprende per poi smettere di nuovo e infine raramente la porto a termine. Questo è l’aspetto che più non mi piace del mio carattere, cerco di migliorare, ma ci ricasco sempre. E questo blog ne è la dimostrazione, ma da oggi lo userò di più…

Intanto qualcosa è cambiato. Sembra che siamo riusciti ad arrivare ad un accordo. Alla fine non ho più ceduto e lui ha dovuto dire di sì. Così contro ogni mia aspettativa sul futuro mi ritrovo, pur non volendo, ad essere una mamma part-time. Non potrò stare con mia figlia per due week end al mese, dal venerdì alla domenica sera, per una notte e una cena a settimana. Non passerò il capodanno con lei, perché preferivo il Natale, e tutte le altre vacanze perché dovremo alternarci. Starà con il suo papà per due settimane in estate e una per le vacanze natalizie e potrà vederlo tutte le volte che vorrà.
Non abbiamo ancora firmato, ma se tutto va bene ci siamo vicini. Anche se in questi giorni continuiamo a litigare.
Poi giusto per cominciare ad abituarmi all’idea, sabato Iaia partirà per una bellissima località di mare con il suo papà. Staranno via per una settimana e dovranno prendere l’aereo! Sono già in crisi, vorrei che restasse con me, ma visto che due settimane fa l’ho portata io al mare con la nonna, adesso non mi resta che preparare il fazzoletto, ricaricare il cellulare e aspettare che la prossima settimana passi in fretta.
Purtroppo le vacanze separate sono stata l’unica possibilità per far stare al mare Iaia perché il suo papà piuttosto che fare le vacanze insieme l’avrebbe fatta stare tutta l’estate a casa (come ha fatto l’anno scorso!)

Ma non sono solo una mamma part-time, sono anche una lavoratrice part-time. Da una settimana.
ho dovuto rinunciare al mio perfetto orario di sei ore perché mi hanno detto di scegliere se tornare a fare il tempo pieno o fare quattro ore al giorno, per giunta il pomeriggio, almeno fino alla fine dell’anno. Ci ho pensato molto e alla fine ho deciso di provarci e se non dovessi farcela per la notevole diminuzione di stipendio posso sempre decidere di fare le otto ore.
Certo adesso Iaia è al nido al mattino quindi non posso stare con lei, ma a metà luglio finirà e per due mesi staremo tutte le mattine insieme. Per adesso ne approfitto per scrivere, per preparare la cena, perché alla fine arriviamo a casa alle sette di sera, per farmi una doccia in tranquillità, per curarmi di più e per mettere a posto la casa (ahimè dovrò fare a meno dell’aiuto che avevo per recuperare un po’ di soldi). Poi se va tutto bene potrò alternare i pomeriggi e le mattine con una collega.

Adesso è già ora di andare, mangio una focaccia al volo e vado al lavoro…