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sabato 27 agosto 2011

partenze  


Iaia è appena partita con il suo papà: sono andati per una settimana in montagna.
Adesso mi viene da piangere perchè mi manca già da morire. Mi manca come non avrei mai pensato che mi mancasse. Ogni giorno che passa la amo sempre di più e diventa sempre più difficile farla andare via. In più lui è andato via in fretta e furia, non vedeva l'ora di stare da solo con lei.....................(e qui ci stanno tutte le cose che vorrei dirgli, ma non amo scrivere le parolacce.
Se penso che la mia vita sarà così per sempre, con lui che tre volte a settimana verrà a portarmela via, non dico quello che vorrei gli succedesse!

In questi giorni solitari mi spetteranno: una pulizia profonda della casa, una montagna di roba da stirare, la mia nipotina da andare a trovare perchè è stata appena operata, bollette da pagare e un po' di tempo per me. Naturalmente comincio con un po' di tempo per me.

venerdì 26 agosto 2011

dolce sognar  

Ninna nanna ninna ooo quetta mamma a chi la do
................
A Simon Iaia, a Simon...

martedì 23 agosto 2011

tutto bene?  


Un salto a destra CLAP, un salto a sinistra CLAP, un salto sul posto CLAP, un salto in alto CLAP, CLAP, CLAP, CLAP... Ho appena inventato il ballo della zanzara, e non l'ho neanche presa.
Mannaggia, si direbbe che stia meglio, speriamo che non sia come al solito il sereno prima della tempesta...

domenica 21 agosto 2011

la prima volta  


C’è chi dopo una separazione si fa un tatuaggio, chi fa shopping sfrenato e spende 1000 euro per un vestito o per una borsa, chi se ne parte per una vacanza all’insegna del relax assoluto o chi si cambia colore dei capelli. Io qualche giorno fa ho deciso di fare una cosa che solitamente si fa verso i vent’anni. O meglio, la mia generazione la faceva a quell’età, oggi sicuramente si fa prima:
ho deciso di provare gli assorbenti interni.
Non li ho mai usati per delle paure assurde tipo: farà sicuramente male metterli oppure di certo al momento di toglierli si romperà la cordicella e mi toccherà andare al pronto soccorso, pensa che figura!
Settimana scorsa si è presentata l’occasione giusta per provare perché io e Iaia siamo state invitate da un’amica in piscina e quando le ho detto del problema mi ha risposto: “ Non puoi usare gli assorbenti interni?”. Così il giorno dopo sono andata in un supermercato e mi sono imbattuta nel primo problema: la scelta. Inutile dire che è quasi stato più facile scegliere lo smartphone; le marche erano solo due, ma per ognuna c’erano tre confezioni differenti, ho chiuso gli occhi e ne ho scelta una. Sinceramente è più semplice comprare gli assorbenti normali.
Quando sono tornata a casa, nell’aprire la confezione mi sono detta scherzando: “Speriamo ci siano le istruzioni”. Beh c’erano davvero e questo mi ha un po’ preoccupata: ho pensato che metterli non sarebbe stato un gioco da ragazzi! Ho aperto il foglietto e ho iniziato a leggere e l’impressione è stata che chi lo ha scritto volesse chiaramente scoraggiare il loro utilizzo. Le prime frasi erano: rilassati ed usa tutto il tempo necessario quando utilizzi l’assorbente interno la prima volta. Lavati le mani e mettiti in una delle seguenti posizioni: siediti sul gabinetto con le ginocchia aperte o stai in piedi con le ginocchia piegate oppure stai in piedi con un piede sul water.
Quindi RILASSATI facendo qualche respiro profondo.
Molte donne hanno bisogno di alcuni tentativi prima di poter inserire l’assorbente facilmente e confortevolmente.

Mi sono guardata allo specchio, ho fatto un respiro profondo, ho piegato le istruzioni, le ho rimesse nella confezione, l’ho chiusa, l’ho ritirata nell’armadietto del bagno e ho pensato che ci saranno sicuramente altre occasioni per la mia prima volta.

martedì 16 agosto 2011

il mio nuovo cellulare  


Alla fine ce l'ho fatta, spinta dalla morte definitiva del BlackBerry di ieri pomeriggio, questa mattina ho acquistato il mio nuovo cellulare.
E' il Samsung GT-I5510 che adesso è qui davanti a me e si sta ricaricando. Non so se ho fatto la scelta giusta, ma dopo due giorni di ricerche internettiane, tra termini sconosciuti quali HSDPA, MTS Android, Symbian, EDGE e così via, ho deciso di sceglierlo in base all' utilizzo che ne farò. Il mio BleckBerry l'ho usato a un decimo delle sue potenzialità, ad esempio non ho mai usato internet o la posta elettronica, quindi avrei potuto benissimo comprare un cellulare da 30 euro.
Però mi spiaceva non prendere uno smartphone e così ho deciso di sceglierlo tra quelli che costavano meno ma con buone caratteristiche.
Non so se ho fatto un buon acquisto, di sicuro è stato d'impulso, come ha detto mia mamma non ho mai impiegato così poco tempo per comprare qualcosa.
Per ora non l'ho ancora usato, spero sia semplice anche se come tutte le cose qualche difetto verrà fuori.
La cosa più bella, che nella giornata mi ha ridato un po' di buonumore è che dopo tanto tempo ho comprato qualcosa per me!

venerdì 12 agosto 2011

siamo tornate a casa  


Inutile dire che il rientro è stato più deludente di quello che immaginavo Ho aperto la porta e ho trovato la casa nello stesso disordine in cui l’avevo lasciata, con in più tutta la polvere che si può accumulare in quattro giorni. Lui in questi giorni è stato a casa di sua mamma (che era in montagna) e nonostante le mie raccomandazioni non ha portato fuori né l’umido né il secco. Poi come se non bastasse quando siamo arrivati a casa, alle sette di sera, ha preso Iaia ed è andato a fare la spesa: in 4 giorni di ferie non ha trovato il tempo neanche di fare quello.
Infine per concludere in bellezza mi si sono rotti nell’ordine: macchina fotografica, blackberry e anche il pc si è preso un nuovo virus. La prima cosa che comprerò sarà il cellulare, ma non ho la più pallida idea di quale scegliere (economico si intende).

La vacanza di contro è stata divertente, rilassante e rigenerante. Mia cugina, per quel poco che siamo riuscite a parlare, ha trovato le parole giuste per farmi stare meglio; le ultime che mi ha detto prima di salutarci sono state: “Vedrai che alla fine si sta meglio così”, e stranamente mi sono sembrate molto veritiere. Sono sempre più convinta che avremmo dovuto essere sorelle.
Mia zia mi avrà ripetuto almeno venti volte al giorno che sono bellissima e alla fine mi ha quasi convinta. Ogni volta che uscivamo per lei c’era qualcuno che ci provava con me, persino il cameriere, che ha avuto la sola colpa di chiedermi se l’acqua per Iaia la volevo fredda o a temperatura ambiente.
In realtà però qualcuno ha provato ad attaccare bottone… Sembrava una scena comica. Eravamo in centro e stavamo aspettando che mio zio venisse a prenderci con la macchina, così io e Iaia siamo andate sulla spiaggia per vedere il mare. Ad un certo punto Iaia guarda un gruppo di ragazzi che suonavano il tamburello e uno di loro si avvicina. Le fa vedere il tamburino e comincia a dirmi che gli piacciono i bambini che ne vorrebbe tanto uno ma non si trova la materia prima per farlo. Io penso che sia proprio dolce, ma poi lo guardo bene e mi pare troppo giovane per pensare ad un figlio, cosi gli chiedo l’età: 21 anni. Quando gli dico che è troppo giovane e che almeno deve arrivare a 30 anni lui si meraviglia e chiede a me quanti anni abbia. Alla mia rivelazione (li ho detti tutti, senza togliermene neanche uno) cade una tegola in testa a lui e una certezza a me. Lui mi dava 18/20 anni e io ero, nella mia ingenuità, convinta che fosse venuto solo per far giocare Iaia e invece voleva rimorchiare me.
Deve esserci qualcosa che non va o in lui che non è in grado di attribuire l’età alle persone o in me che dimostro più di 15 anni in meno! Comunque anche in questo mia zia ha trovato un aspetto positivo: mi serve per convincermi che sono ancora in pista; si, ma non con uno di vent’anni, aggiungo io!

Avrei voluto restare di più, per me e per Iaia che si è divertita come non mai con lo zio che per l’occasione è diventato il nonno. Rideva come una pazza e io anche. Questi miei parenti sono tutto l’opposto di quelli che ho qui. Sono giocherelloni, per loro non c’è età anagrafica, basti pensare a mio cugino che a quarantaepassa anni si è fatto crescere i capelli perché deve regredire di età fino a che non arriva ai 20. Non so come faccia la gente a fidarsi di lui come commercialista, però è fantastico e ha fatto un figlio dolcissimo che sono sicura diventerà un campione di nuoto.
Mi spiace non aver rivisto la figlia di mia cugina, che era al mare con il suo papà, però l’ho sentita al telefono e mi ha chiesto di andare a trovarla con il teletrasporto. Buon sangue non mente.

Adesso sono tornata nel grigiore di questa vita, ma la marcia in più che mi hanno lasciato i miei parenti (la mia dolce nonnina) e la loro città non si è ancora esaurita. Sono più fiduciosa, più ottimista, più realista, ma più di tutto sono ancora più innamorata della mia bambina e molto meno del suo papà.

Adesso vado alla ricerca internettiana del mio prossimo cellulare.

sabato 6 agosto 2011


Oggi siamo del bel mezzo dei preparativi pre-vacanze: domani Iaia, io e mia mamma partiremo per la nostra seconda vacanza. E’ strano, ma sento questa come una vacanza molto più di quando siamo partite per Finale.
Andiamo di nuovo al mare, a trovare la bisnonna di Iaia che in due anni l’ha vista una sola volta quando aveva due mesi. Forse è per questo che la vedo come una vacanza vera, avrò a disposizione un’intera schiera di parenti che permetteranno anche a me di godere un meritato riposo. Poi ci sarà mia cugina, la mia preferita, anche lei è separata, con una bellissima bimba che purtroppo non ci sarà visto che è in vacanza con suo papà. Credo che parleremo molto e che potrà aiutarmi a credere in un futuro sereno per me e Iaia e poi spero anche che mi porterà finalmente a passare una serata di svago!

Andiamo in treno, la prima volta di Iaia e sarà un viaggio piuttosto lungo. Un po’ di preoccupazione c’è, non credo che riuscirà a dormire quindi dovrò attrezzarmi al meglio tra libri, pastelli, stickers e chissà che altri giochi, sempre troppo pochi per 5 ore di viaggio. Poi c’è la valigia, purtroppo un solo trolley per me e per lei, ma sono sicura che non ci basterà quindi spero nella valigia di mia mamma. Già ci vedo domani tutte e tre a correre per prendere il treno, con me con due trolley, una borsa di Iaia, uno zaino e una borsa mia e mia mamma con la bambina in braccio, altre due borse di plastica con dentro quello che non è stato in valigia e un toast da far mangiare Iaia! La vedo già che mi urla dietro che non mi so organizzare e io che le dico “cavolo ho dimenticato chissà che e non possiamo partire”. Con tutta la gente che ci guarda come fossimo a Zelig.

Il viaggio sarà stressante ne sono sicura, come sono sicura che Iaia, visto che sono due giorni che non fa la cacca, la farà tutta domani, in una prima classe con gente con la puzza sotto il naso e io non saprò dove buttare la bomba puzzolente e tutti mi guarderanno male. Sicuramente rimpiangerò i viaggi in cui potevo ascoltare la musica, leggere un libro o meglio una rivista o semplicemente guardare fuori dal finestrino aspettando di vedere il mare.
D’ altra parte però avrò la mia bimba che sperimenterà una cosa nuova, che griderà il maleeee, non appena vedrà il mare, che mi farà passare il tempo a rincorrerla tra i vagoni!

Domani a mezzogiorno si parte, andiamo a respirare aria di famiglia, e a ma piacerebbe tanto non dover ritornare dopo soli tre giorni.