Search this blog


Home About Contact
mercoledì 16 luglio 2014

vacanze  

Iaia è tornata, ma a dire il vero questa sera è di nuovo dal suo papà per volere del nuovo calendario che non tiene conto della settimana di vacanza trascorsa con lui.
Comunque venerdì vado a riprenderla e poi settimana prossima sarà la nostra settimana di vacanza.
Quindi, mentre lei non c'era mi sono data da fare per organizzare qualcosa di bello, ma economico. Prima di partire con suo padre Iaia ha affermato con convinzione di voler andare alle terme. Non avevo idea di dove andare perché mi serviva un posto vicino, a buon prezzo, raggiungibile in treno e con attività per bambini della sua età.
Non so come, ma sono arrivata al sito delle terme di Boario. Era perfetto: con il treno che aveva proprio la fermata a Boario terme. Dopo varie ricerche ho trovato anche un hotel che per soli 50 euro al giorno non solo mi dava la pensione completa, ma anche la suite con vasca idromassaggio in camera, la piscina e un centro benessere. Ero al settimo cielo, con neanche 300 euro ci facevamo 5 giorni di relax.

Invece poi...
Il giorno prima che Iaia tornasse, al telefono:

Io: domani torni, sei contenta? Così andremo in vacanza.
Iaia: dove?
Io: alle terme in montagna, come volevi tu
Iaia: no, ma io non voglio andare alle terme e neanche in montagna, io voglio andare al mareeee

Così ho ringraziato il cielo che sabato non ho fatto i biglietti del treno e non ho confermato l'hotel. Solo che adesso devo riorganizzare tutto e per 5 giorni al mare a Rimini col cavolo che trovo qualcosa tutto compreso a 50 euro a notte.

domenica 13 luglio 2014

ritorni  

Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.

La dura vita della mamma separata.

In questa settimana il mio ex ha dovuto telefonarmi tutti i giorni perché così c'è scritto nella decisione delle psicologhe. E non solo per farmi parlare con nostra figlia, ma anche per scambiarci tra me e lui le informazioni su di lei ( non credo che nessuno dei due ne avesse voglia). Comunque in tutte le telefonate mia figlia mi ha detto sempre le stesse 3 cose:
Ho fatto la pipì nel mare (spesso in compagnia).
Stiamo andando al bar.
Sei a casa? Mi passi Diamante (il gatto) che voglio salutarla.

Mi è sembrato che si stesse divertendo, a parte ieri che era un po' silenziosa. Però io non vedo l'ora di riabbracciarla e ricominciare la nostra routine insieme.

Domani torna la mia bambina.

mercoledì 9 luglio 2014

e adesso basta, e che cazzo  

Ormai sono passati più di cinque anni da quando sono entrata in questa specie di incubo da cui non solo sembra impossibile venirne fuori, ma più va avanti e più peggiora e mi trascina giù, come una melma schifosa che cerco di togliermi di dosso con l’unico risultato di farmi solo del male.

E’ stato tutto un susseguirsi di cose orrende, tanto che ultimamente sono così paranoica da credere di essere una vittima alla “Truman show” e spesso penso: "No, non è possibile, adesso troverò quelle maledette telecamere, perché  mi stanno mettendo alla prova per valutare quanto una persona possa sopportare prima di andare fuori di testa e fare del male a qualcuno". Anche solo se all’esito disastroso di un affidamento, nello stesso giorno, ti accorgi di aver preso i pidocchi, tu e tua figlia.
 
Poi ti alzi dopo qualche giorno pensando :“Non è possibile, denuncerò la cosa ai giornali, andrò dalla De Filippi se necessario e spiegherò come una ctu, psicologa dei miei stivali, possa arrogarsi il diritto di rovinare la vita di una bambina sostituendo le sue convinzioni ai genitori”.
Però pensi anche: “Non sono impazzita, non ho ancora “ucciso” nessuno, anche se ho incrociato mia figlia con la zoccola che le ha rovinato la famiglia (senza nulla togliere al bastardo di suo padre), forse posso superare anche questo…" E cosa succede? Scopri che alla fine dell’anno, se non prima, rivedranno tutti i contratti sul lavoro e il tuo è sotto esame perché dopo più di dieci anni non vali più un cazzo, guadagni troppo e non è bastato ridurti l’orario, no adesso vogliono ridurti anche lo stipendio = te ne devi annà…

E io incasso e mi incazzo, ma ho incassato e mi sono incazzata così tanto in questi ultimi anni che adesso mi sono rotta gli zebedei. Mi colpiscono e mi rialzo, ogni volta con un osso rotto, e se succede il giorno dopo che credo di stare meglio è anche peggio. Il risultato è che mi è venuta persino la paura di pensare che sto meglio, perché il mio angelo custode è stato sconfitto da non so che cazzo di diavoletto stercoso che potrebbe farmi succedere qualcosa anche peggiore di tutto questo.
Quindi anche questa mattina mi sono ritrovata a terra, mi sono guardata, ho tastato il mio corpo e ho trovato un altro osso rotto. Mi sono rialzata e ho detto: “Questo è il nuovo libro della mia vita e i primi capitoli comprenderanno anche la ricerca di un nuovo lavoro”.  Così adesso con sottofondo Vivaldi ho iniziato a mandare cv a tutto il mondo (pensavo di mandarlo anche all’hotel Principe di Savoia, sia mai che alla reception mi capiti di trovarmi ancora davanti  Simon. Ah Simon, vorrei averlo qui, adesso, a sostenere ancora il suo sguardo blu, intensamente provocatorio), chiedendomi quanto sarà difficile alla mia età cambiare anche questo e sperando che la prossima caduta non sia rimanere senza lavoro.
Anche questa volta sto reagendo cercando di essere io la scrittrice del libro della mia vita. Poi però penso che questo incubo non lo sento ancora finito e ho paura che alla fine le uniche ossa non ancora rotte sono quelle delle mani e devo cercare di proteggerle perché se si dovessero rompere anche quelle non ci sarà più nessuno che potrà scrivere la mia storia.

lunedì 7 luglio 2014

senza senso  

Sono stati giorni sospesi, giorni strani, di speranza, di rabbia, di delusione, ma soprattutto di incredulità. E alla fine quello che mi viene in mente per dare un significato a questo periodo è: "senza senso".
Avevo tante cose per la mente, ma non avevo voglia di scrivere e anche adesso, a dire il vero, non ne ho voglia. Sono riprese le udienze e sono anche finite: questa lotta per nostra figlia è terminata e non ci sono vincitori da festeggiare o vinti da consolare. In tutta questa storia l'unica che ha perso è chi non ha combattuto: mia figlia.
Adesso è al mare con il suo papà per una settimana. Lei dovrà vivere una vita a metà, tra me e la sua nuova famiglia formata da suo padre, da tre fratelli che non sono fratelli e con la convinzione di avere due mamme.

Io intanto mi prendo il mio tempo di mamma part time: suono il piano, creo braccialetti, gioco con il gatto e mi faccio trattamenti per i pidocchi, perché in tutto questo casino, a due giorni dalla fine dell'asilo, Iaia se li è ripresi e io con lei.
E penso, penso che in passato sono stata felice, ma che quel capitolo della mia vita, seppur in maniera orribile, è finito. Adesso è ora di chiudere quel libro e di aprirne un altro con tante pagine bianche da riempire  di nuovi amici e di nuove esperienze, senza rimpianti, portandomi dietro dal passato solo mia figlia.

E intanto fuori piove e mi viene da dire "senti che bel rumore... perché  la vita è un brivido che vola via è un equilibrio sopra la follia... e forse alla fine di questa triste storia, qualcuno troverà il coraggio, per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento, come se fosse l'ultimo".
E intanto fuori piove... senti che bel rumore...