Da quando è
nata mia figlia e cioè quasi 8 anni fa, le mie vacanze sono cambiate.
Le motivazioni di questo cambiamento sono varie,
ma tre sono le principali:
- mi sono
separata (vedi sono stata buttata via come una scarpa vecchia),
- ho una
figlia,
- ho un solo
misero reddito part-time.
Comunque non
mi sono scoraggiata e dopo il primo anno di disperazione assoluta post
abbandono, almeno per quanto riguarda le vacanze estive, ho cercato di reagire.
Così la seconda estate da mamma single ho deciso di organizzare una vacanza al
mare e siccome avevo ancora un buon lavoro con uno stipendio discreto, siamo
andate in Liguria.
La vacanza
non è stata il massimo, mia figlia aveva due anni ed era ancora nella fase
piango e non dormo, il tempo non è stato per niente bello e il mare non era
affatto adatto a una bambina piccola accompagnata da una mamma che non sa
nuotare.
Però abbiamo
mangiato molto bene.
Il terzo
anno ho deciso di cambiare location e optare per la vacanza delle famiglie
italiane: una settimana a Rimini. La vacanza non è andata male, l’animazione
non era il massimo per i bambini, ma il tempo è stato bello e il mare non era
così orrendo come mi avevano raccontato.
Il quarto
anno, un po’ perplessa, ho deciso di tornare a Rimini; sempre io mia figlia e
mia mamma. Il mare era molto sporco (giuro che abbiamo visto una cacca
galleggiare), ma se se guardava il cielo si poteva riuscire a fare il bagno.
E’ stato
proprio da questa vacanza che ho cominciato a pensare: l’anno prossimo basta Adriatico,
ci faremo una vacanza in un posto più bello.
E per la
legge dell’inversamente proporzionale (più speri per il meglio, più ti andrà
male), le cose hanno iniziato ad andare male: da 8 ore al giorno, ho iniziato a
lavorarne sei. La differenza di stipendio non era enorme, ma la crisi si stava
facendo sentire e le spese dell’avvocato e altro si facevano sempre più alte.
Così il
quinto anno l’unica possibilità era ancora l’Adriatico, ma questa volta non una
settimana, bensì 5 giorni. Però ho scelto Riccione (almeno credevo che fosse Riccione,
invece era la sua periferia).
Questa è
stata, forse, la vacanza peggiore. Cinque giorni di pioggia, vento e persino
grandine. Abbiamo fatto un solo gelido bagno in un mare che sembrava fango.
Le mie
parole sono state: basta questo posto non mi rivedrà più. Il destino è stato
perfido: l’anno dopo la mia ditta ha chiuso e io ho perso il lavoro
Il sesto
anno, quindi, mi sono ritrovata senza lavoro, ma con una discreta somma di
denaro (santo TFR). Però non potevo esagerare perché chissà quando avrei
trovato un altro lavoro. Così ho deciso di fare un bellissimo regalo di
compleanno a mia figlia: Disneyland e poi ritornare a Rimini, ma con tutti in
comfort possibili.
Il viaggio a
Parigi è saltato (causa mamma all’ospedale), ma la vacanza a Rimini c’è stata.
Il tempo è stato bello, l’hotel super, soprattutto per la piscina riscaldata, l’acqua
del mare molto meno.
Basta,
questa volta è davvero l’ultima volta che faccio una vacanza del genere. L’anno
prossimo Sardegna, Salento o Toscana, basta che non sia il mare di Rimini!
Eh, eh, eh.
Ed eccoci al
settimo anno: l’anno scorso. Avevo un lavoro, mal pagato, ma era un lavoro!
Avevamo una vacanza a Disneyland già pagata l’anno prima. Peccato però, che nel
frattempo non fossi diventata, non dico ricca, ma benestante e che avendo
appena cominciato un lavoro l’unica settimana di ferie ce l’avevo ad agosto.
Quindi l’unica
scelta è stata ancora Riccione, spendendo gli stessi soldi che avrei speso per
andare in Sardegna a giugno.
E’ stata la
vacanza più brutta in assoluto. Tempo brutto un giorno si e uno no, l’acqua del
mare orrenda, anzi peggio. Non ho avuto il coraggio di bagnarmi neanche i
piedi.
Almeno c’è
la piscina in hotel, ho pensato. Peccato che la piscina era tutto il giorno all’ombra
e col tempo che c’è stato era così gelata che non è riuscito a usarla nessuno.
Adesso viene
il bello. Questa volta era sicura che Rimini e Riccione non ci avrebbero più
viste. Non può andare sempre male, piuttosto restiamo a casa!!!
Ottavo anno:
aprile 2017. Io che vado in agenzia a farmi fare preventivi: Sardegna troppo
cara (3500 euro una settima?!), quindi Salento o Calabria. Con neanche 2500
euro si parte (quasi stesso prezzo dell’anno scorso a Riccione).
Fine aprile
2017: non mi rinnovano il contratto. Cacchio!!! Cerca subito un altro lavoro
(anche se in realtà era alla continua ricerca). Che fortuna, nonostante la
crisi riesco a fare tre colloqui. Il
primo è un part-time di 4 ore, no non può essere certo la soluzione migliore,
non ci potrei vivere. Il secondo in una grande ditta chimica. Evvai, pagano
molto bene ed è a 10 minuti da casa mia. Il terzo a Vercelli, lontano e con un
orario assurdo.
Ditta
chimica: 0
Ok, per
adesso mi farò il mazzo e andrò fino a Vercelli…
Ditta
Vercelli: 0
Ditta
part-time: ti assumiamo…
Non ho avuto
scelta e in questo momento da quasi un mese lavoro solo 4 ore al giorno e sono
alla ricerca di un altro lavoro.
Quindi ottavo
anno di vacanza: Rimini?
No, perché la vita continua a insegnarmi
che chi troppo vuole nulla strige.
Quest’anno
non possiamo permetterci neanche Rimini.
Quest’anno
si sta a casa, in mezzo alle zanzare, al caldo soffocante con l’unico conforto
che qualche volta, forse, potremmo andare in piscina.
Per fortuna
mia figlia avrà le sue vacanze con suo padre. Però sono davvero triste pensando
che a noi due ,insieme, quest’anno non sarà concesso.
Sono davvero
stufa di questo destino beffardo, che non fa altro che farmi sognare per poi
rendermi più triste la realtà.