2014/2015
Oggi è il 31 dicembre e per consuetudine sarebbe tempo di bilanci, di
voltarsi indietro per vedere cosa si è fatto di buono e di guadare avanti per
capire cosa si può fare per migliorare.
Oggi è il 31 dicembre e per consuetudine sarebbe tempo di bilanci, di
voltarsi indietro per vedere cosa si è fatto di buono e di guadare avanti per
capire cosa si può fare per migliorare.
by shestoomuch | 0 commenti
Sono quasi le 6 di una quasi invernale serata di dicembre. Fuori è buio, piove e le luci delle feste sono accese a illuminare tutta la corte.
Iaia dorme, crollata da quasi un mese di tosse, da 4 giorni di antibiotici e da cinque anni di sonno difficile. Sono tornata a casa che lei mangiava pane burro e zucchero. Mi è venuta in braccio e senza preavviso si è addormentata.
L' ho portata nel suo letto e ho preso la videocamera che un Natale di mille anni fa avevo regalato a quello che sarebbe diventato mio marito e che ho ritrovato ieri riordinando la casa. Era dimenticata in un cassetto della sala in attesa che qualcuno trovasse il coraggio e la voglia di riprenderla.
C'era una cassetta dentro. Ho riavvolto il nastro e ho schiacciato play.
C'erano i nostri amici, bellissimi ed eleganti che aspettavano una sposa. Una sposa che non arrivava mai, una sposa arrivata con 40 minuti di ritardo e che era accompagnata da suo padre. Indossava un vestito che non era stato amore a prima vista, ma che a vederlo adesso è bellissimo. Aveva degli stivali bianchi perché il suo sogno da bambina era sposarsi in pantaloncini e stivali, alla cowboy e agli stivali non aveva rinunciato. C'era sua cugina con dei bellissimi capelli lunghi e ricci, che aveva appena sconfitto il suo secondo cancro. C'erano tutti e nessuno avrebbe mai pensato che il futuro avrebbe visto fallire quel matrimonio.
E' quasi Natale, mia figlia è malata e vederla addormentarsi così oggi mi ha stretto il cuore.
E' quasi Natale, il quarto che passiamo da famiglia allargata e forse il prossimo lei non sarà con me.
E' quasi Natale e io continuo a controllare che lei respiri perché la paura di perdere le persone che amo fa parte di me.
E' quasi Natale e io avevo acceso il computer per comprare il regalo che Margherita ha chiesto per il gatto, ma questi sentimenti strani, caldi, pieni di amore e di nostalgia non volevano proprio restare chiusi in un unico freddo cuore.
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Ieri andando al lavoro ho sentito una canzone bellissima che non conoscevo. Mi è piaciuta subito e mi è sembrato di riconoscere la voce. Credo che il titolo fosse Down to the river, Bruce Springsteen.
Appena ho potuto, cioè questa sera, l'ho cercata per riascoltarla. Riascoltandola mi è venuto in mente che Bruce Springsteen ha scritto una delle canzoni più estasianti che io conosca: Waitin' on a sunny day.
Quando ho scoperto questa canzone stavo organizzando il mio matrimonio. Mi ricordo che la ascoltavo e pensavo che sicuramente l'avrei fatta suonare durante il pranzo. Sognavo ad occhi aperti quel giorno e mi vedevo al centro della scena mentre ballavo su queste note con mio marito, facendo roteare l'abito da sposa, buttando indietro la testa e ridendo come una matta, circondata da amici e parenti che condividevano con noi la nostra gioia. Vedevo il sole entrare dalle grandi finestre e fuori la neve che faceva brillare ancora di più quella splendida giornata.
Quando abbiamo trovato i musicisti è stata la prima cosa che ho chiesto (insieme ad una canzone dei Duran Duran), ma non era nel loro repertorio e, odiandoli, ci ho dovuto rinunciare.
Oggi, dopo sette anni, seduta sul pavimento e ascoltando Sunny Day, non posso che ringraziare quei musicisti per non aver trasformato questa canzone straordinariamente allegra, in un ricordo triste e doloroso.
Sono seduta in bagno, dove per più di due anni ho pianto tutto il mio dolore e ascolto Sunny Day.
Mi alzo e rido e ballo e salto facendo spaventare il gatto e penso che tutto sommato la vita può essere di nuovo bella. Che non potrà mai piovere così a lungo da farmi smettere di sperare che esca di nuovo il sole. Che l'allegria avrà nuovi nomi e nuove facce e nuovi luoghi. E pensandoci ballo come non facevo da anni, al ritmo di questa canzone piena di energia. Un'energia che non avevo più dentro da troppi anni.
Non so, sarà che tra tre giorni partiamo per i mercatini, sarà che in queste settimane ho lavorato davvero o sarà che oggi finalmente, dopo tanta pioggia, è uscito il sole e sembra che resterà per tanti giorni.
Non so, ma oggi ho detto più volte di essere contenta.
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Questa
mattina ore 7:44: bzzz bzzz. Ma che è?
WhatsApp
Ma chi
cacchio mi manda un messaggio la domenica mattina quando ancora dormo?
7:46 prendo
il telefono.
Vedo una
rosa rossa con la scritta Auguri Margherita.
Ma non è il
suo compleanno…
Forse è
perché si è ammalata a causa del vaccino…
Carina, ma
non sono neanche le 8. Però è strano…
Sarà mica
Santa Margherita?
7:48 inizia
la ricerca del santo del giorno.
Trovato!
Santa Margherita di Scozia. Santa Margherita di Scozia?
Ma non sono
neanche le 8.
Vabbè alziamoci
che devo fare tremilaseicentiventinovemila cose:
vestirmi,
fare colazione, dare da mangiare al gatto, fare la pizza, imparare il nuovo
brano al pianoforte, cominciare a fare collane e orecchini perché il mercatino
di Natale dell’asilo di Margherita è presto qui.
Però
l’albero l’ho finito!
12:50 mangio
in sala davanti alla tele, perché quando sono sola, da me vige l’anarchia.
Pubblicità:
Girls on film, girls on film… No!!!! I Duran Duran per una pubblicità di un
profumo. Devo assolutamente comprarlo….Mmmmmm, ma quanti anni ho? Queste cose
le facevo a 14 anni…
Però io il
profumo lo provo, se è buono lo compro. Bravi voi che avete scelto questa
canzone, qualche duraniana comprerà sicuramente il vostro profumo…
Spegni la
tele, suona il piano, sistema gli addobbi natalizi, gioca col gatto, ora pc.
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La mia testa
è un insieme confuso di pensieri sparsi, cose belle e cose meno belle che si
rincorrono e si sorpassano senza tregua.
Così
cominciamo a preparare l’albero di Natale e poi lo abbandoniamo, usciamo per
comprare le scarpe e ci troviamo al cinema, decido di cucinare il risotto coi piselli
e ci ritroviamo a cena con un’insalata e un tenerone.
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Ho buttato via:
1 pantalone di velluto
2 pantaloni di lino
5 paia di jeans
1 paio di stivali
4 paia di scarpe
2 paia di ciabatte
1 tappeto
1 vestito arancione
2 cinture
1 camicia
2 minigonne
2 gonne
1 vestito
1 pantalone rigato
1 giubbotto
Oggi ho buttato via gran parte degli ultimi venticinque anni della mia vita.
by shestoomuch | 2 commenti
I momenti migliori per le
mie riflessioni sono durante il tragitto che in macchina mi porta al lavoro. Mi
dico sempre “se potessi scrivere adesso lo farei così bene come non ho mai
fatto” I pensieri sono fluidi, omogenei e non scollegati e complicati come quando
cerco di trasformarli in parole.
by shestoomuch | 0 commenti
Volevo scrivere un post sulle nostre vacanze e pubblicare tutte le foto che abbiamo fatto per ricordarci questa estate bellissima. La prima dopo cinque anni bui.
Però quando ho cercato il cavo del cellulare nuovo per trasferire le foto mi sono resa conto che il telefono non ne è provvisto. Ma possibile?
Forse è meglio così perché questa sera mi sento un po' malinconica. Non sono triste, no, magari la colpa è delle giornate che si accorciano e dell'autunno che sta arrivando. Non so, vorrei non essere da sola, avere al mio fianco qualcuno con cui riuscire a ridere anche se l'estate è ormai finita.
La realtà invece è che spento il pc mi aspettano tre montagne di panni da stirare, e questo non mi fa affatto ridere.
by shestoomuch | 3 commenti
Iaia è in montagna con suo papà (la sua matrigna e i tre fratelli acquisiti....mavaffa), quindi sono a casa da sola!
Di conseguenza è in atto, nel soggiorno di casa mia, una sessione in solitaria di shopping sfrenato on line, accompagnato da coca cola, arachidi e patatine.
In più oggi c'è il sole che tra pochi minuti illuminerà tutta la casa. E' proprio una bella giornata di settembre.
by shestoomuch | 0 commenti
Domani alle 9:10 andrò a prendere Iaia da suo papà e finalmente partiremo per andare al mare.
Quest'anno mi sembra che non si sia mai fermata, sempre in viaggio, soprattutto con suo padre.
Staremo via fino al primo settembre e speriamo di riuscirci a fare il bagno e vedere qualche posto nuovo. Magari facciamo anche una gita a Roma. Chissà.
Intanto mi godo questa serata, l'ultima prima di rivedere mia figlia. Sola, tranquilla, senza neanche il gatto che è andato a farsi una settimana da mio fratello.
Poi quando ritorneremo metterò un punto su tutto quello che di sbagliato c'è nella mia vita e cercherò di capire quello che voglio davvero fare nella mia vita.
by shestoomuch | 0 commenti
Spesso mi è capitato di riconoscere nel mio percorso di separazione varie fasi e mi sono chiesta se queste fasi fossero più o meno comuni a tutte le persone che hanno vissuto questa triste esperienza. Ho anche paragonato la mia vita di questi ultimi anni a una caduta in un buco nero di cui non avevo idea di come sarebbe stata la fine.
In questo periodo vivo una fase che definirei "open your mind". Difficile spiegare questa cosa così chiara nella mia mente, è come se fossi un cavallo a cui vengono tolti i paraocchi e finalmente si guarda intorno e si ritrova in un posto che non si immaginava. Vedo la vita per quella che è e non per quella che mi ero costruita intorno.
Avevo costruito un bellissimo castello intorno a me e mi ero portata dentro quello che sarebbe diventato mio marito. Era bellissimo, non c'era dolore perché c'erano braccia forti sempre pronte a stringermi per difendermi. Non c'era solitudine perché con me c'era questa specie di guerriero sempre al mio fianco. Non c'era noia perché quando il mio guerriero partiva, comparivano parenti e amici con cui distrarmi e che prontamente sparivano quando il guerriero tornava.
Poi gli amici hanno cominciato a non venire più, ma il mio guerriero li aveva immediatamente sostituito con i suoi di amici.
Mi sembrava di avere tutto e di essere la più fortunata del mio regno.
Poi però è successa una cosa inaspettata: il mio guerriero ha deciso di abbandonare il castello, perché durante i suoi viaggi ne aveva trovato uno che gli piaceva di più.
Così mi sono trovata sola dentro questo castello che ormai mi sembrava costruito con finte fondamenta e così ad un certo punto ho cominciato a distruggerlo.
Ecco, in questo momento mi trovo nella fase in cui il mio castello di carte è quasi completamente demolito e io finalmente riesco a rivedere il mondo reale.
Apro la mia mente, comincio ad accettare una vita diversa da quella che mi ero cucita addosso e ad adattarmi a lei. Accetto una realtà fatta di difficoltà, di tradimenti e di dispiaceri da affrontare da sola.
Certe volte mi mancano quelle braccia forti in cui mi rifugiavo chiudendo gli occhi e penso che vorrei trovarne altre che le sostituiscano. Ma non sarebbe giusto per me che devo imparare ad affrontare questo nuovo mondo con le mie forze. E se all'inizio queste forze non saranno sufficienti c'è sempre la mia famiglia, quella vera, che non mi abbandonerà mai.
Sono arrivata alla fine del mio precipizio, ma non è stato così doloroso come il percorso che ho dovuto fare per arrivarci. Adesso vedo una luce che rischiara il buio e mi mostra una via da percorrere per uscire diversa da quella che ho fatto per arrivarci.
Apro la mia mente e trovo il coraggio per intraprendere questo nuovo sentiero anche senza sapere dove mi porterà.
by shestoomuch | 5 commenti
Domani torno al lavoro dopo una settimana di ferie e per tutta la settimana dovrò lavorare otto ore e non le mie solite sei perché devo sostituire una collega. Saranno giornate piene, ma va bene così perché un po' di straordinari fanno bene e poi Iaia ieri è partita quindi non c'è nessuno che mi aspetta a casa.
Oggi ho passato la giornata come una psicopatica: momenti di totale fancazzismo giocando al telefono o sdraiata sul letto con diamante al mio fianco o davanti alla tv, alternati a momenti di frenesia durante i quali ho fatto 3 lavatrici, lavato il pavimento della sala, portato fuori il gatto (anche questo animale si è dimostrato stordito come quelli precedenti che ho avuto. Appena l'ho lasciata libera è salita su un cornicione, ma non riusciva più a girarsi. Ha fatto un volo di schiena che pensavo di dover correre dal veterinario) e suonato il pianoforte. Purtroppo da ieri si alternano anche momenti di pura follia alimentare che mi portano ad avere un costante senso di nausea. Ieri a pranzo ho mangiato: due piatti di pasta al forno, formaggio, insalata russa, pomodori con feta, olive, pane, un kiwi, una pesca, quattro fette di salme dolce al cioccolato e i pasticcini. Non devo più organizzare brunch a casa mia, perché gli avanzi mi uccidono.
Per fortuna domani si ricomincia a lavorare così almeno mi rimetto in sesto anche col mangiare...
Poi settimana prossima mi riprendo mia figlia, saliamo su un treno diretto a sud e cercherò di rendere la settimana indimenticabile per tutte e due.
Mi manchi
by shestoomuch | 3 commenti
Non so da quanti anni era che non passavo tutto il pomeriggio davanti al computer, a casa, per farmi gli affaracci mie; che poi sarebbero imparare a scannerizzare dei documenti e mandarli via on line. Cose che un comune mortale ci impiegherebbe 10 minuti a fare, ma a me la tecnologia mi odia. Tipo che faccio una cosa a pc, una due tre volte, ma non mi riesce. Poi chiamo qualcuno e faccio lo stesso procedimento con lui davanti dicendo "vedi che non viene?"e... miracolo la cosa mi riesce. Oggi non c'era nessuno da chiamare e quindi ci ho impiegato tipo 4 ore.
Comunque ho passato dei giorni sereni.
Siamo state a Riccione e per la prima volta dopo 5 anni ero contenta di andare in vacanza, non avevo più quel senso di vuoto che mi sono portata dietro nelle scorse estati. Sono stati cinque giorni di pioggia e anche grandine, abbiamo fatto il bagno due volte e preso una lavata una volta. Poi non ci siamo più arrischiate a uscire dall'hotel.
Sono uscita con la mia nuova amica psicologa per un aperitivo con cena e ci siamo ritrovate ad uno spettacolo con dei comici di Zelig. Divertentissimo.
Siamo uscite, io e Iaia, sempre con questa amica, la figlia e il marito più volte. E' inutile, è stata l'unica che è riuscita a stanarmi e non finirò mai di ringraziarla.
Siamo state in piscina da un'altra amica, questa volta d'infanzia, ed è stata una giornata piacevole, come quella trascorsa insieme al parchetto e poi al McDonald's, che per una vegetariana è tutto dire.
Iaia è stata via parecchio, per colpa di questo nuovo calendario che mi è stato imposto e ho avuto un po' di tempo per me. Poi quando è tornata volevo portarla in piscina, ma guarda un po' che strano era nuvoloso, così siamo andate al Ticino. Ci stavamo divertendo un sacco, siamo entrate in acqua rischiando di uscire con i piedi fosforescenti. Poi a lei è venuta un'idea brillante: scaviamo una buca in mezzo ai sassi usando un sasso. Poi le è venuta un'idea ancora più brillante: rompiamo questo sasso gigante e vediamo cosa c'è dentro. Sono bastate due sassate poi mi sono guardata il dito della mano ed era completamente blu. Quando ha iniziato a gonfiarsi mi sono spaventata. Ho preso Iaia, l'ho portata dalla nonna e ho passato quattro ore al pronto soccorso. e qui potrei scrivere cose impietose sulla sanità, ma tralascio perché non ci sarebbe niente di nuovo.
E così mi sono giocata l'unico giorno con Iaia perché poi è ripartita e ora è a Genova. Magari si è risparmiata questa ennesima giornata di diluvio. Venerdì però stiamo insieme, riorganizzo un Brunch con le cuginette, perché l'ultima volta era venuto benissimo. Poi sabato riparte per le Eolie (mamma papà mi porta in un'isola che non è un'isola è un vulcano, ma stai tranquilla perché non "rutta") e quando torna andiamo al mare io e lei per una settimana.
Ieri sera mi sono fermata e ho pensato che non riesco a ricordare quando è stata l'ultima volta che ho pianto. Saranno passati mesi. Forse è vero quello che aveva detto a mia mamma, chi ci era passato: ci impiegherà 5 anni, ma poi le passerà. Anche la mia amica psicologa me lo ha confermato. Queste grandi sofferenze hanno bisogno di parecchi anni per essere superate.
Però, purtroppo, la cicatrice resta e anche se non è più dolorosa, quando la guardi ti ritrascina in angoli bui della vita. Ma io ho imparato a distogliere lo sguardo.
Ah, ieri finalmente ho detto addio al vecchio catorcio di cellulare che mi aveva prestato mio fratello per sostituire il mio Samsung rotto. Ne ho comprato uno nuovo, bello, blu, moderno, che però non è provvisto di manuale delle istruzioni...
by shestoomuch | 0 commenti
Iaia è tornata, ma a dire il vero questa sera è di nuovo dal suo papà per volere del nuovo calendario che non tiene conto della settimana di vacanza trascorsa con lui.
Comunque venerdì vado a riprenderla e poi settimana prossima sarà la nostra settimana di vacanza.
Quindi, mentre lei non c'era mi sono data da fare per organizzare qualcosa di bello, ma economico. Prima di partire con suo padre Iaia ha affermato con convinzione di voler andare alle terme. Non avevo idea di dove andare perché mi serviva un posto vicino, a buon prezzo, raggiungibile in treno e con attività per bambini della sua età.
Non so come, ma sono arrivata al sito delle terme di Boario. Era perfetto: con il treno che aveva proprio la fermata a Boario terme. Dopo varie ricerche ho trovato anche un hotel che per soli 50 euro al giorno non solo mi dava la pensione completa, ma anche la suite con vasca idromassaggio in camera, la piscina e un centro benessere. Ero al settimo cielo, con neanche 300 euro ci facevamo 5 giorni di relax.
Invece poi...
Il giorno prima che Iaia tornasse, al telefono:
Io: domani torni, sei contenta? Così andremo in vacanza.
Iaia: dove?
Io: alle terme in montagna, come volevi tu
Iaia: no, ma io non voglio andare alle terme e neanche in montagna, io voglio andare al mareeee
Così ho ringraziato il cielo che sabato non ho fatto i biglietti del treno e non ho confermato l'hotel. Solo che adesso devo riorganizzare tutto e per 5 giorni al mare a Rimini col cavolo che trovo qualcosa tutto compreso a 50 euro a notte.
by shestoomuch | 2 commenti
Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.
Domani torna la mia bambina.
La dura vita della mamma separata.
In questa settimana il mio ex ha dovuto telefonarmi tutti i giorni perché così c'è scritto nella decisione delle psicologhe. E non solo per farmi parlare con nostra figlia, ma anche per scambiarci tra me e lui le informazioni su di lei ( non credo che nessuno dei due ne avesse voglia). Comunque in tutte le telefonate mia figlia mi ha detto sempre le stesse 3 cose:
Ho fatto la pipì nel mare (spesso in compagnia).
Stiamo andando al bar.
Sei a casa? Mi passi Diamante (il gatto) che voglio salutarla.
Mi è sembrato che si stesse divertendo, a parte ieri che era un po' silenziosa. Però io non vedo l'ora di riabbracciarla e ricominciare la nostra routine insieme.
Domani torna la mia bambina.
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Ormai sono
passati più di cinque anni da quando sono entrata in questa specie di incubo da
cui non solo sembra impossibile venirne fuori, ma più va avanti e più
peggiora e mi trascina giù, come una melma schifosa che cerco di togliermi di
dosso con l’unico risultato di farmi solo del male.
by shestoomuch | 2 commenti
Sono stati giorni sospesi, giorni strani, di speranza, di rabbia, di delusione, ma soprattutto di incredulità. E alla fine quello che mi viene in mente per dare un significato a questo periodo è: "senza senso".
Avevo tante cose per la mente, ma non avevo voglia di scrivere e anche adesso, a dire il vero, non ne ho voglia. Sono riprese le udienze e sono anche finite: questa lotta per nostra figlia è terminata e non ci sono vincitori da festeggiare o vinti da consolare. In tutta questa storia l'unica che ha perso è chi non ha combattuto: mia figlia.
Adesso è al mare con il suo papà per una settimana. Lei dovrà vivere una vita a metà, tra me e la sua nuova famiglia formata da suo padre, da tre fratelli che non sono fratelli e con la convinzione di avere due mamme.
Io intanto mi prendo il mio tempo di mamma part time: suono il piano, creo braccialetti, gioco con il gatto e mi faccio trattamenti per i pidocchi, perché in tutto questo casino, a due giorni dalla fine dell'asilo, Iaia se li è ripresi e io con lei.
E penso, penso che in passato sono stata felice, ma che quel capitolo della mia vita, seppur in maniera orribile, è finito. Adesso è ora di chiudere quel libro e di aprirne un altro con tante pagine bianche da riempire di nuovi amici e di nuove esperienze, senza rimpianti, portandomi dietro dal passato solo mia figlia.
E intanto fuori piove e mi viene da dire "senti che bel rumore... perché la vita è un brivido che vola via è un equilibrio sopra la follia... e forse alla fine di questa triste storia, qualcuno troverà il coraggio, per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento, come se fosse l'ultimo".
E intanto fuori piove... senti che bel rumore...
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Mi ricordo ancora il momento preciso in cui, cinque anni fa,
ho iniziato ad avvertire i primi dolori che mi avrebbero portata a farti
nascere. Era un giovedì sera e tu avresti dovuto essere già nata da 4 giorni.
Non mi rendevo conto che quei dolori alla pancia e alla schiena erano il
principio della tua nascita, forse perché nonostante i nove mesi non mi ero
ancora resa davvero conto di aspettare te.
by shestoomuch | 0 commenti
Dicono
spesso che bisogna sforzarsi di cercare il bello anche se la vita non ci
sorride, perché qualcosa di bello si
trova sempre.
Nella
piccola stanza buia del mio cuore però, faccio fatica a fare mio questo
pensiero. Ma oggi è Pasqua e anche se Iaia non è con me e nella
mia testa continua a tormentarmi la
paura di non riuscire a rivedere mia cugina, io non sono da sola, ho comunque
qualcuno con cui trascorrere la giornata.
Per questo il mio pensiero non può che andare alle persone che
oggi pensano di non avere niente da festeggiare.
A tutte le persone anziane che sono da sole, perché i
parenti pensano di avere qualcosa di più bello da fare.
A tutte le mamme (e i papà)
che non potranno aprire l’uovo di pasqua con i propri figli.
A chi è stato lasciato da poco o da troppo tempo per pensare
di dover soffrire ancora.
by shestoomuch | 1 commenti
Ieri, dopo quasi cinque anni di crescita selvaggia dei
capelli di Iaia, siamo state dalla parrucchiera e non per la solita lisciatura,
ma per un taglio netto, anzi nettissimo.
by shestoomuch | 2 commenti
Sono stata diversi giorni in bilico, al confine tra una consapevolezza inaccettabile e una disperata ricerca di voltarmi per tornare
indietro. Come quando ricevi una bastonata nelle gambe, ma resti in piedi perché
sai che nel momento in cui piegherai le ginocchia e cadrai a terra ti piomberà
addosso tutto il dolore e quindi ti illudi che restando in piedi potrai
ricacciarlo indietro. E trattieni il fiato sapendo che non potrai resistere per
sempre e presto crollerai e dovrai affrontare la realtà.
Così è successo anche a me e da pochi giorni ho piegato le
ginocchia e ho cominciato a piangere.
Mia cugina non sta bene. Il mostro, che dopo più di dieci
anni finalmente anche lei si era convinta di avere sconfitto, si è
ripresentato.
by shestoomuch | 0 commenti
Quest’anno, come negli ultimi anni, non ho guardato il Festival di San
Remo, e fino a pochi giorni fa non sapevo neanche chi lo avesse vinto. Poi
questa mattina alla radio hanno trasmesso la canzone vincitrice: Controvento.
by shestoomuch | 0 commenti
Siamo stati ad un matrimonio, il primo per Iaia, il primo per me insieme a lei.
Una festa bellissima con degli sposi altrettanto belli, un'occasione per riunire la nostra famiglia che negli ultimi anni si è sparsa per l'Italia.
Un'occasione per capire che la strada per la serenità per me è ancora lunga.
Un'occasione per capire quanto la famiglia sia importante e quanto sarebbe bello se fossimo tutti nella stessa città.
Un'occasione per trascorrere del tempo buono, per rivedere mio zio, che legalmente non è più mio zio da 25 anni, ma per me lo sarà per sempre.
Un'occasione per essere eleganti o almeno provare ad esserlo.
Un'occasione per ridere e sorridere.
E anche se due giorni prima pulivo litri di vomito di Iaia e facevo gli scongiuri affinché la febbre scomparisse miracolosamente il sabato mattina, alla fine abbiamo vinto noi e abbiamo trascorso una giornata che non dimenticherò mai perché ha segnato un nuovo inizio.
* questo titolo è gentilmente offerto dal nome del tavolo del ristorante in cui ero, visto che la famiglia dello sposo, la mia, è per metà fan di Vasco Rossi. Ad un certo punto del pranzo avevo quasi deciso di andare ad un suo prossimo concerto con mia zia e gli sposi, ma poi mi hanno detto il prezzo del biglietto e ho cambiato idea... Peccato, ci saranno tempi migliori.
by shestoomuch | 0 commenti
Ho sonno, ho molto sonno ho uno stramaledetto sonno. Vorrei
sdraiarmi sul letto chiudere gli occhi e risvegliarmi quando finalmente
ho recuperato le ore perse in questi ultimi quattro anni.
Una volta dormivo dalle 9 alle 12 ore di fila e guardavo
stupita quelle persone che nonostante i sonniferi non riuscivano a dormire
ininterrottamente tutta la notte.
Oggi potrei ogni due week-end, quando non c’è mia figlia con
me, sdraiarmi e dormire a più non posso, passando sopra alle tre/quattro volte
di sveglia notturna eredità della
maternità pensando di poter dormire fino a mezzogiorno.
by shestoomuch | 0 commenti
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