n.2. la libertà
Non so come mai non mi è venuto in mente prima. C’è una cosa che forse riuscirò finalmente a fare con più gioia quando sarò separata. E’ stata la causa dei peggiori litigi che abbiamo fatto in tutti questi anni. Uno dei motivi per cui ha deciso di smettere di amarmi. Per me una limitazione della mia libertà, l’unica forse, a cui non ho mai rinunciato, anche se l’ho fatta sempre meno di quello che avrei voluto: andare a vedere i concerti dei Duran Duran.
A dire il vero non sono solo concerti, a me piace seguirli ogni volta che vengono in Italia per qualsiasi evento non privato. Mi piace ritrovare le mie amiche che altrimenti non vedrei mai perché ci dividono centinaia di km. Passare una giornata spensierata facendo anche le ragazzine in ricordo dei vecchi tempi quando certe cose non si potevano fare perché eravamo troppo piccole e non c’erano i soldi.
L’ultimo tour che hanno fatto sapevo che sarebbe stato l’ultimo a cui avrei partecipato da non mamma. Per questo ho voluto assistere oltre al concerto vicino a dove abito anche ad un altro in una località di mare: sulla spiaggia, con le mie amiche, un sogno adolescenziale.
Sapevo che non sarebbe stato d’accordo così gli ho detto di venire con noi, avremmo passato un w.e. insieme al mare.
La risposta è stata no, e non avrei dovuto andarci neanche io.
Bene, io ci sono andata lo stesso e così il nostro matrimonio ha iniziato a sfasciarsi: è stato l’inizio della fine.
Credo che sia una vera cavolata dare anche solo una minima parte di colpa a questa cosa, anzi credo che sia da persona totalmente immatura, esattamente quello di cui mi accusa lui.
Non penso di aver sbagliato nella mia scelta, forse ho sbagliato dopo, quando mi sembrava che ci fosse qualcosa che non andava in lui e ho deciso lo stesso di fare un figlio. Non ho dato il giusto peso alle mie sensazioni, pensavo che fosse impossibile che smettesse di amarmi.
Adesso aspetto che lui se ne vada per la sua strada e che i Duran escano col nuovo album (forse King of somewhere) e vengano da noi.
Purtroppo però mi sono resa conto che mentre in passato ogni volta che accadeva qualcosa di triste mi bastava sentire le loro canzoni per stare meglio, questa volta il dolore è troppo grande e non si attenua ascoltando la voce di Simon.
Però mi piace pensare che magari un giorno potrò stare tranquilla, seduta ad un tavolo del Principe di Savoia con i Duran a bere un aperitivo, senza la paura e l’ansia che possa suonare il telefono perché lui vuole sapere come mai non sono ancora a casa.
*La foto che ho messo rappresenta uno dei momenti sereni passati con loro.