si le compro tutte!
Questa mattina la mia vicina di casa ha suonato alla mia porta per chiedermi in prestito la bicicletta, perché la sua è ancora in montagna. La mia vicina è quella che ha cacciato di casa il marito non so quante volte, è quella che viene da me per un caffè e mi dice che vuole separarsi, è quella che mi ha detto di non amare più suo marito perché è sempre assente e perché vengono prima sua mamma suo fratello i suoi nipoti, il suo lavoro di lei e le loro figlie, quella che mi ha detto: almeno si trovasse un’altra così se ne andrebbe.
Mi chiede
“come va?”
“ come al solito, la settimana prossima firmeremo l’accordo e nel giro di venti giorni lui se ne andrà via e io comincerò una nuova vita”
“ Mi spiace, sai che noi siamo qui, se hai bisogno puoi venire da noi… “
“Grazie, sono sicura che ci saranno momenti molto difficili, all’inizio…”
“ Si, per questo conta su di noi.
Invece guarda cosa mi ha regalato ( e stende la mano allargando bene le dita, con gli occhi per l’occasione trasformati da forca a cuore) ieri per l’anniversario degli 11 anni, un brillante”.
Mi è venuto spontaneo mandarla “amorevolmente e scherzosamente” a cagare, ma non con cattiveria, sono contenta che i loro problemi fossero così futili da essere superati con un anello. Mi fa piacere che non ci sarà un’altra famiglia distrutta e che le loro figlie possano crescere serene come tutte le loro amiche. Il vaffa non è assolutamente rivolto a lei, semmai a un’altra persona, solo non mi sembrava il caso di dirlo a me, proprio in questo momento.
Così i conteggi nella nostra piccola comunità abitativa risultano ancora pari, nonostante il cambio di inquilini al piano di sopra: due famiglie separate e due ancora insieme.
Ma non capisco perché è tutto il giorno che ho le lacrime agli occhi, non scendono ma devo mandarle via con molto sforzo. Vorrei solo una spalla su cui piangere, un abbraccio di conforto e invece come al solito sono sempre, sempre, maledettamente sempre da sola.