mercoledì 25 luglio 2012
verona
Domenica scorsa sono scesa dal treno con la sensazione di
essere stata via una vita: erano trascorsi solo tre giorni. Questo è quello che
ho vissuto.
E’ stato il tour delle decisioni prese all’ultimo minuto,
colte da un’irrefrenabile passione: il tour del cavolo che sfortuna e cavolo
che “culo”.
Dovevo fare solo due date, Verona e Lucca, ma vedere il
primo concerto mi ha fatto passare due giorni a ripetermi tormentandomi: vado a
Cattolica, non vado a Cattolica. Ha prevalso il vado a Cattolica, anche grazie
a un diavoletto tentatore: la mia amica che abita da quelle parti.
A Verona l’hotel dove alloggiavano era troppo distante e
così lì se li sono goduti gli altri fan.
Al concerto tenuto all’ Arena ero in platea, ma troppo
lontana e in una zona in cui appena ci alzavamo ci dicevano di stare seduti.
Bellissimo concerto in cui Simon si è dato molto di più rispetto agli altri. Poi ho
scoperto il perché!
Bella la scelta delle canzoni, ma l’acustica in platea non è
il massimo, la volta scorsa sulle gradinate era molto meglio. C’era molta gente
e a me l’Arena è sembrata quasi piena.
Hanno cantato diverse canzoni nuove e naturalmente i successi degli anni 80.
Alla fine mi sono
persa il bis per andare a cercare il punto da cui sarebbero usciti. Ho trovato
un ragazzo del backstage che mi ha detto che probabilmente sarebbero usciti da li e che erano arrivati
già ubriachi.
Quando sono usciti tutti mi sono trovata proprio davanti alla transenna. Dopo un po’ Simon è uscito da un cancello, ci ha guardato ha fatto un passo verso di noi e si è fermato. Ho pensato: non può venire da noi siamo troppi, stiamo facendo troppo casino e poi ci divide solo una transenna.
Quando sono usciti tutti mi sono trovata proprio davanti alla transenna. Dopo un po’ Simon è uscito da un cancello, ci ha guardato ha fatto un passo verso di noi e si è fermato. Ho pensato: non può venire da noi siamo troppi, stiamo facendo troppo casino e poi ci divide solo una transenna.
A quel passo ne sono seguiti altri. Ha salutato dando a
tutti la mano, non ha detto una parola, aveva un’espressione un po’ inebetita.
E’ arrivato da me mi ha dato la mano, ci siamo guardati per qualche secondo, ma
ho notato subito che il suo sguardo mi trapassava, non mi vedeva. Direi proprio che aveva
esagerato con qualche bicchiere di troppo, era come se non vedesse le persone
che aveva davanti. Mettergli un frigo pieno di bottiglie di vino in camera non
è stata una buona idea!
Bello, bello come mai nessuno. Bello anche con la barba da
orso, anche quando fa le facce buffe e a volte sembra Enrico Beruschi. Non smetterò
mai di dirlo, Simon ha fascino da vendere nonostante invecchi, nonostante non
sia sempre in forma perfetta, nonostante certe scelte. Lui è Simon, Simon Le
Bon, il più bono del pianeta terra, come l’ha presentato a Lucca una ragazza,
Francesca, che mannaggia a te che gran c…. fortuna: te lo sei baciato sulla
bocca. Hai fatto bene, ma non dovevi farlo andare via.
E questa era Verona, appena possibile racconterò anche Cattolica e Lucca.
in giro per Verona |
ingresso platea |
tanta gente |
Simon... |
Simon troppo lontano |
almeno mi sono sentita all'altezza |
26 luglio 2012 alle ore 02:33
E poi ha una voce..... Secondo me gli è migliorata ulteriormente col passare degli anni!!!