domenica 21 agosto 2016
BIANCO
Questa
mattina mi sono alzata ancora assonnata con davanti a me qualche giorno
di ferie e vari esami da fare.
Ho bevuto il
mio caffè con i soliti tre biscotti. Mi sono lavata, ho fatto il letto e mi
sono riprovata le cose che ho comprato ieri. Già, ieri ho fatto shopping e sono
riuscita a comprare due pantaloni una maglia e un bellissimo giacchino. Era da
tempo che ci provavo, ma a causa dei cinque chili presi non riuscivo neanche a
provarmi le cose. Ieri non è stato così (certo ho comprato cose da 15 euro, perché
l’intenzione di dimagrire c’è sempre), sto riacquistando fiducia in me stessa.
Ho infilato
le cuffie e ho fatto partire la musica.
Ho lavato due golfini bianchi, uno mio e uno della mia bambina (che adesso è al mare con suo padre). Ho lavato le mie Converse che da bianche erano diventate nere. Ho cambiato le fodere del divano; ho tolto quelle bordeaux e ho messo quelle bianche e poi sono saltata sul divano fresco di pulito ho chiuso gli occhi e ho visto tanti fiori bianchi lucenti. La musica nelle mie orecchie, quella che una volta mi avrebbe rattristata, acquistava un senso diverso: di libertà, di pulito, di possibilità, di bianco in cui poter scrivere qualsiasi cosa, ma anche da lasciare bianco, perché quel bianco non mi spaventa più. Posso intraprendere nuove strade con qualcuno al mio fianco con cui camminare e condividere le cose che vedo, ma posso anche stare da sola con mia figlia, la mia famiglia, i miei amici.
Mi sono sentita leggera ed era da tanto che non lo ero. Mi è capitato altre volte di pensare di
avere il mondo in pugno, di poter fare ancora tante cose, ma il peso che mi
porto dentro da ormai sette anni era sempre presente: un grosso sasso nero. Oggi quel
peso c’è ancora, ma per un attimo, in quell’esatto momento in cui ho preso il
volo per atterrare in quel bianco lucente, in quell’esatto momento in cui ho
alzato le braccia per portarle dietro la testa, ho alzato le gambe e ho chiuso gli occhi, ecco in quel preciso
momento il macigno che mi portavo dentro è rotolato via e mi sono sentita
leggera, libera, serena. Non c’era più rabbia, non c’era più dolore, non c’era
più odio. Mi sono sentita bene e sulle note di una bellissima canzone mi sono
ritrovata a sorridere per me stessa, solo per me stessa.
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