quarantadue
Quarantadue, lo scrivo in lettere, così magari
riesco ad autoconvincermi che quella
cifra non rappresenta solo un numero, ma anche la mia età. Quarantadue sono gli
anni che ho vissuto, a tratti bene e a tratti male, a tratti benissimo e a
tratti malissimo.
Ieri alla
mediazione familiare lui ha parlato per la prima volta di divorzio, e io non
sono stata male, non è stato un colpo, una nuova scivolata lungo la mia strada,
ma direi piuttosto un inciampo, neanche tanto grosso. L’ho guardato e sono
andata oltre. Non mi sono ferita e non mi sono fatta male, ma l’ho guardato molto
bene e ci sto riflettendo. Sono più attenta, a quarantadue anni.
Quindi direi
che le cose stanno migliorando, ma quando scrivo “quarantadue” non posso non
pensare ai miei ultimi cinque anni e a come li ho sprecati stupidamente
soffrendo per chi non se lo meritava, e adesso non me li riporterà più nessuno
indietro, non li potrò più rivivere. E cinque anni sono troppi quando ne compi
così tanti.
Quarantadue
anni sono troppi per il mio corpo, per la mia testa e anche per il mio spirito.
Io non ci riesco proprio a comportarmi secondo la mia età. Non me li sento
tutti questi anni.
Quando mia
madre aveva la mia età, io avevo 16 anni e non credo di averla mai vista con i
jeans. Invece io indosso quasi solo quelli e ho una figlia che ha solo 5 anni. Apparteniamo
a un’altra generazione, direbbero i miei coetanei, ma non posso non pensare che
d’ora in avanti ogni giorno passato sarà un giorno in meno, una possibilità in
meno, un’occasione in meno, un divertimento stupido in meno e oggi che non ho
neanche più un lavoro, quarantadue anni vogliono anche dire una difficoltà in più.
Ho commesso
tanti errori nella mia vita, ma chi può dire di non aver fatto lo stesso? Gli
errori fanno parte delle nostre esperienze e a volte è impossibile non
commetterli. I miei errori hanno segnato
sia me che il mio destino, sono come una sliding door, se non ne avessi
commessi certi la mia vita sarebbe stata diversa, forse
migliore per certi versi e forse peggiore per altri.
Ma non si
può vivere di rimpianti, non fa bene a me e non fa bene alle persone che mi
stanno vicino. Quarantadue anni non sono venti e a dir la verità non sono
neanche i trenta che io mi sento, ma non sono neanche la fine della vita.
Non
avrò sicuramente più tutte le cartucce
da sparare e molte le avrò sprecate stupidamente, ma me ne rimangono ancora e a
quarantadue anni devo solo stare attenta a non buttarle via.
2 maggio 2015 alle ore 15:38
Abbiamo la stessa età (io li compiro' a dicembre)
Intanto auguri ...e poi si ...siamo una generazione diversa ....i nostri quarant'anni sono i trenta di una volta ..... e poi ricorda siamo delle ragazzine nella testa di una donna ...e questo va tutto a nostro vantaggio , ricordatelo !!!!
xxxFranci
6 maggio 2015 alle ore 10:04
anche tu 42? A volte anche la mia testa ragione da trentenne. Non ci riesco proprio a comportarmi come una signora, non sarei io.
Il problema arriverà quando anche il mio corpo comincerà a invecchiare e allora non potrò più comportarmi come una trentenne, rischierei di essere ridicola!