ctu: consulenza tecnica d'ufficio
Non ho mai
scritto della mia ctu, ovvero la consulenza tecnica d’ufficio, che il giudice ci
ha inflitto perché non aveva le conoscenze tecniche del caso. In pratica ci ha
detto “ vi mando dallo psicologo e se non avete i soldi cavoli vostri, perché
dovrete andare a Torino (ad un’ora e mezza da casa nostra)e oltre alla
consulente d’ufficio vi dovrete pagare
pure la vostra consulente di parte.
Io ho venduto un rene, ma il mio avvocato
aspetta ancora 1300 euro (se a qualcuno
interessa quanto costa questo percorso dico che a me è costato 7000 euro più le
spese).
Dicevo, non
ne ho mai parlato e non so se lo farò mai. E’ stata dura, molto dolorosa e
controproducente. L’unica cosa che vorrei dire adesso è che nessuno dovrebbe
pensare che non gli capiterà mai, che è da persone poco acculturate e
provenienti da situazioni disagiate. Niente di più falso. . E io ero una di
quelle che davvero diceva: a noi mai, noi ci vorremo comunque bene e non ci
faremo mai del male, non siamo brutte persone. Ci avrei messo tutte e due le
mani sul fuoco. Il destino me le avrebbe bruciate.
Abbiamo
fatto mesi di incontri, da soli e insieme. In uno di quelli insieme ho visto
negli occhi delle psicologhe l’incredulità di tutto l’odio e la rabbia di cui
eravamo capaci.
Presi singolarmente siamo pacati e tranquilli,
messi insieme diventiamo una bomba
atomica.
Comunque
alla fine di tutto questo percorso, le tre professioniste, amiche, hanno deciso
il seguente calendario:
martedì papà (che ha deciso in maniera arbitraria di farlo iniziare dalle 10:00, se non c’è l’asilo)
mercoledì papà
giovedì papà ( mamma alle 20:30)
venerdì mamma (che per la teoria di papà comincia dalle 10:00)
sabato mamma
domenica mamma
martedì papà
mercoledì mamma
giovedì mamma
venerdì papà
sabato papà
domenica papà (con notte)
martedì papà
mercoledì papà
giovedì papà
venerdì mamma
sabato mamma
domenica mamma
martedì papà
mercoledì mamma
giovedì mamma
venerdì papà
sabato papà
domenica papà (mamma alle 19:00)
Hanno tolto la possibilità ad una bambina di stare con sua madre, e non per stare con suo padre, ma con la nonna. E a me questo pare tanto un voler sminuire la figura materna come una volta si faceva con quella paterna.
Potrei scrivere all’infinito di questa storia che mi fa contorcere le budella, ma mi farei solo più male.
E mi dispiace, ma non credo alla storia della qualità del tempo. E’ solo una bella scusa per giustificare scelte sbagliate. Come quando uno dice: ci separiamo, perché ti ho tradito, ma la colpa non è da una parte sola.
Passo del tempo di qualità con mia figlia nello stesso modo e tempo in cui lo passa una donna assolutamente estranea.
Come fa una bambina piccola a capire la differenza? E infatti la chiamava mamma.
22 giugno 2015 alle ore 01:00
Che nervoso! Non è giusto che si sia così impotenti davanti alla legge. Non so che dirti, un abbraccio forte. Michela
26 giugno 2015 alle ore 15:42
E' quello che mi ripeto da un anno. E' come se si volesse far pagare alle mamme tutte le privazioni che hanno subito i papà, senza considerare che chi pagherà saranno i figli. La conseguenza dell'affido al 50 e 50 è la mancanza di stabilità, alla fine il bambino non si sentirà a casa né da una parte né dall'altra. Ed è quello che vedo in mia figlia.
Purtroppo in una separazione non c'è mai una soluzione esatta, ma solo "il meno peggio".