sei anni
Che quest'anno non sarebbe stato facile organizzare il suo compleanno avrei dovuto capirlo quando ho dovuto disdire il viaggio a Disneyland Paris.
Poi è arrivato suo padre che a due settimane dalla festa mi dice che non è d'accordo a festeggiarlo il 21, perché i suoi figli acquisiti non ci sono e " i suoi fratelli devono esserci"(fratelli sto cavolo dico io).
Quindi dal suo piedistallo comincia a dare ordini: la festa si farà nel suo week end, il 14, nel suo giardino e io devo organizzare tutto, inviti conferme e quant'altro. Mica ha tempo lui. Mica sono la tua segretaria gli ho risposto io.
Poi ci penso e capisco. Suo giardino uguale nanetta (soprannome dato dalla ex amante ora compagna).
"tu te lo scordi che mi costringi a stare nello stesso posto con quella nanetta sfasciafamiglie".
Però trovo una soluzione e organizzo lo stesso tutto in due giorni. Trovo una sala, faccio gli inviti e li metto negli armadietti di tutti i bambini.
Poi però avviene quello che mi aspettavo: con un preavviso di così poco tempo mi danno conferma solo quattro bambini e le mie nipoti, le vere cugine di mia figlia, non potranno esserci. Disdico la festa e avviso le mamme.
Da qui inizia l'inferno, mail di accuse liti furiose davanti alla mediatrice, tutto il passato che ci ributtiamo addosso, di nuovo.
Il 21 no
a casa tua te lo scordi
io quella se la vedo faccio una strage
è la sua nuova famiglia
le sue cugine lo sono di più
è colpa tua
no è colpa tua
E in tutto questo sono state messe in mezzo anche alcune mamme. Insomma una cosa disgustosa, squallida, da sceneggiata napoletana come ha detto la mediatrice ( che dopo questo si è arresa e ci ha detto di proseguire individualmente).
Alla fine siamo comunque arrivati ad un accordo: la festa si farà il 21 (e meno male che non avevo disdetto la prenotazione), ma alle 18:00, quando torneranno i figli della nanetta.
Con questo alt che mi aveva dato, di far cominciare la festa così tardi, si poneva il problema che forse era il caso di fare un apericena e lui ha detto sì.
Organizzo tutto, inviti, mangiare, animazione e torta e poi gli dico il prezzo.
E ricominciano i problemi.
Non ti ho detto di fare una specie di cena
sì invece, forse ho ancora il messaggio
era solo per i bambini
così fai durare la festa neanche due ore
non sono d'accordo
e io non voglio la nanetta
non puoi pretenderlo
se la porti noi andiamo via
questa è l'ultima volta
col cavolo
Alla fine faccio di testa mia e decido che se lui non è d'accordo pagherò tutto io, mia figlia si merita una bella festa e non una cosa a metà.
E così siamo arrivati al fatidico giorno. La festa è iniziata alle 18, come voleva lui. Ci sono i figli acquisiti, non ci sono le mie nipoti (ma io ci passo sopra, mica sono come lui), ma soprattutto non c'è la nanetta.
Sembrava andasse tutto bene, quando è successa una cosa che ha innescato la bomba.
Mia figlia terrorizzata è venuta da me, con le mani a pugno, e mi ha chiesto di toglierle lo smalto perché aveva paura di essere sgridata dal padre. Ovviamente nessuno aveva il solvente per toglierlo, così ho cercato di tranquillizzarla dicendole che non l'avrebbe sgridata e che se voleva andavo a dirglielo io. Lei mi ha detto di sì e si è calmata.
E qui comincia la tragedia, lui si è alterato, ha detto che aveva già visto e che lui non la sgrida per queste cose e si è diretto verso di lei. Io già mi vedevo lei spaventata che non sapeva cosa rispondere, perché è innegabile che lui le metta soggezione, e ho osato dirgli di lasciarla stare.
Così ho fatto esplodere la bomba. Ha alzato la voce e mi ha letteralmente mandato affanculo. E, incredula, ho fatto altrettanto.
Quindi direi che abbiamo toccato il fondo, che qualsiasi tentativo di riconciliazione per il bene di nostra figlia se ne è andato affanculo insieme a noi.
Io ho deposto le armi perché il mio nemico si è autodistrutto. Non esiste più. E l'unica sconfitta è mia figlia.
Da adesso in poi faremo tutto separato, non ci sarà più una famiglia fatta da sua madre e suo padre che fanno le cose insieme per lei. Ci sarà lei con lui e lei con me.
E forse non sarà un male così grande, perché finalmente io l'ho lasciato andare.
0 commenti: to “ sei anni ”
Posta un commento