Search this blog


Home About Contact
venerdì 30 agosto 2013

l'estate sta finendo  

Eccomi di nuovo qui, dopo questo periodo strano. Proprio come l’estate scorsa. Chissà poi perché i momenti di crisi arrivano sempre in estate? Anche se la domanda giusta sarebbe: perché le notizie che mi fanno ancora male come mille lamine affilate, arrivano sempre d’estate?

Comunque l’estate sta orami quasi finendo. In questi giorni il cielo da me è stato splendido: sia quando era limpido e azzurro, come solo gli occhi di una certa persona sanno essere, sia quando era cosparso di nuvole multicolore. Le cime delle montagne sono già ricoperte di neve e tornare a casa dal lavoro quando è tardi mi permette di vedere un tramonto all’orizzonte spettacolare. Questo è uno dei pochi aspetti belli di vivere qui.

L’estate mi ha portato anche un ottimo consiglio, che alla lunga non so se avrà effetti positivi, ma nell’immediato mi permette di riuscire ad addormentarmi di notte e di non mangiarmi il fegato. Fino a pochi giorni fa, infatti, quando mi venivano in mente cose che mi facevano soffrire, mi ci buttavo dentro con tutto il corpo, perché pensavo che soltanto affrontandole avrei potuto metabolizzarle per riuscire a conviverci e accettarle. Il risultato era che non dormivo di notte e che passavo ore e ore a pensare a discorsi ipotetici che non potranno mai essere detti.
Questa estate sono andata a trovare i miei parenti al mare e ho parlato molto con mia cugina. E’ stata lei a dirmi che facendo così mi facevo solo del male. Mi ha detto di spostare il pensiero verso qualcosa di positivo quando mi capita di pensare a certe persone o a certi avvenimenti accaduti.  Così adesso, quando sono in macchina e penso a cose che mi fanno star male, sposto lo sguardo verso il cielo o verso i campi e il male passa. Quando mi sveglio di notte con un’immagine davanti la sostituisco con, chessò, Simon Le Bon e così riesco a riaddormentarmi. Sto diventando bravissima!
La conseguenza di  tutto questo è che ho cominciato anche a sostituire i problemi, tipo: mi ha lasciata per un’altra con voglio cambiare lavoro; dovrà capitare di incontrarla in giro e allora si che dovrà avere paura con  devo trovare il gattino che Babbo Natale dovrà portare a Iaia. A proposito di questo, domani vado a vedere dei cuccioli di gatto sacro di Birmania, però sono già svezzati quindi ora di Natale avranno già sei mesi.
Ma poi perché devo pensarci io? Ma dove caspita si è cacciato Babbo Natale? Natale… Neanche è settembre e già ci penso…
Però si, va decisamente meglio, anche se questo maledetto magone è diventato parte integrante di me.

venerdì 9 agosto 2013

infelicità  

Quello che è passato è stato un periodo piuttosto buio. Ho passato dei momenti in cui ho fatto realmente fatica a trascinare il mio corpo e affrontare i miei doveri. Non ci sono stati più momenti di tragica disperazione, come  è accaduto in passato, ma devo dire che  sono ancora più i momenti di triste affaticamento che quelli di spensierata tranquillità.

Ho fatto diverse cose in questo periodo, ma non riesco a dire che mi hanno fatto stare meglio.
Siamo state al mare, mi sono allenata per mesi per affrontare una gara di sei chilometri con il gruppo dei miei colleghi e sono riuscita ad arrivare fino alla fine superando anche i tempi dell’allenamento. Ho continuato a imparare a suonare il piano, ho creato altri gioielli e riparato alcuni che mi erano stati dati e da oggi sono anche in ferie.

Però, c’è sempre un però. Non sono felice. No, non sono per niente felice. Gli unici momenti in cui non sento questo peso d’infelicità sono quelli che passo con mia figlia.
Vorrei che la mia vita fosse totalmente diversa: il lavoro, gli amici, i miei traguardi, io stessa, ma più ci penso e più mi rendo conto di aver ormai oltrepassato i limiti per ricrearmi la mia vita.

E mi sento sola, molto sola, soprattutto in momenti come questo in cui la mia piccola bambina non è qui con me.