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mercoledì 21 ottobre 2015

duran duran a milano  

E alla fine il grande giorno è arrivato. Il conto alla rovescia è quasi terminato: domani, dopo 1188 giorni rivedrò Simon, John Nick, Roger e Dom, i Duran Duran.
Sono molto felice, saranno quattro giorni intensi vissuti insieme alle mie più care amiche duraniane (ne manca una a casa a fare la mamma di una bimba di pochi mesi e mi mancherà parecchio). Ci siamo più o meno organizzate, domani si va alla ricerca dell' hotel e venerdì saremo alla Mondadori per farci firmare il cd, abbiamo i pass!!! (ma ho paura che non troverò il coraggio).

Da ieri sto studiando i miei outfit e da ieri ho cominciato lo shopping sfrenato pro Duran Duran.
Ogni volta che arrivano in Italia il mio armadio si riempie di vestiti e scarpe nuove e il mio conto in banca diminuisce!!! Ma va bene così, tanto vengono ogni morte di papa!
Oggi devo andare a cercare delle scarpe, le ho già in mente, avranno di sicuro un bel tacco per sentirmi all'altezza di Simon!!!

Siamo euforiche, impazzite; studiamo orari aerei, hotel di lusso a Milano, parcheggi e vie delle varie radio in cui dovranno andare.

Insomma l'ora è arrivata e quando tornerò a scrivere su questo blog tutto sarà già passato e chissà che cosa avrò da raccontare. Speriamo solo cose belle.



martedì 13 ottobre 2015

nostalgia: io e i duran duran  

Da qualche settimana mi sono messa a riutilizzare l'inglese, perché da quando non lavoro più non ho più la possibilità di comunicare in inglese con nessuno.
Quindi cosa ho fatto? Ho unito l'utile al dilettevole e mi sono messa a guardare tutte le interviste, vecchie e nuove, dei Duran Duran.. Inutile dire che parlare con un cinese o un tedesco piuttosto che con un francese non è la stessa cosa che capire un inglese purosangue. All'inizio è stato piuttosto difficile e contrariamente a quanto pensassi, non è stato Simon a darmi i maggiori problemi. Poi, poco alla volta, ho cominciato a comprendere il senso di quello che dicevano ed è sparita la fatica della concentrazione ed è cominciato il divertimento. Ci sono dei video fortissimi, che mi hanno fatto sbellicare dalle risate e video che mi hanno riportato indietro di mille anni. Quegli anni in cui i Duran Duran erano i DURAN DURAN, cercati da tutti e con folle di ragazzi urlanti che riempivano gli studi televisivi e bloccavano le strade pur di vederli.
Io in quegli anni avrei voluto tanto essere tra quelle ragazze con gli occhi sognanti, ma ero troppo piccola e il massimo che mi è stato concesso è stato andare a un concerto accompagnata dai genitori! Poi sono un po' cresciuta, ma studiavo e nessuno mi prestava la macchina per fare gli inseguimenti, o i soldi per una stanza nel loro hotel. E ancora mi sono dovuta accontentare solo di un concerto (tranne quella volta che sono scappata di casa per vedere il secondo concerto di Milano, ma questa è un'altra storia). A tutto questo si è aggiunto, troppo presto nella mia vita, lo Stronzo e allora anche i concerti sono diventati una dura conquista oltre che una continua bugia ( come quella volta che ho detto di dover andare ad una cena coi colleghi e invece sono partita per Genova). Avevo la macchina, avevo i soldi, ma non avevo l'indipendenza emotiva, tranne quando l'arrivo dei Duran coincideva con i suoi viaggi di lavoro: allora era festa.
Ad un certo punto è cambiato di nuovo qualcosa e lo Stronzo si è auto fanculato con la Nanetta e mi sono trovata con la macchina, i soldi e la libertà di poter fare quello che volevo. Ma non stavo bene, perché quella libertà rappresentava un fallimento troppo pesante che non mi permetteva di essere felice.

Adesso guardo i video degli anni ottanta e mi rivedo bambina mentre gioco in giardino con i vicini e dico "io da grande diventerò un'attrice famosa e mi sposerò con Simon Le Bon" e vedo loro giovani e belli e provo molta nostalgia per quegli anni, dove niente ci era precluso e tutto era possibile, perfino sposarsi con Simon Le Bon.

Oggi mi ritrovo qui, a pochi giorni dal loro ritorno in Italia e certo, non sono la signora Le Bon e loro non riempiono più gli stadi, ma tutto è più semplice, tutto è finalmente possibile.
So già che a Milano non sarò l'unica insieme alle mie amiche e troveremo sicuramente un bel gruppetto di fan che si guarderanno un po' in cagnesco, (non so perché, ma mi ricordo di un ragazzo alto e magro quasi sempre presente, chissà se ci sarà) perché "tu sai in che hotel sono e non lo dici", ma questa volta io sarò presente al 100%  pronta a vivermi queste due intense giornate, pronta ad aspettarmi il meglio, ma anche pronta a non restarci male se loro non saranno nello spirito giusto per accontentare noi fan.

Non vedo l'ora.

venerdì 2 ottobre 2015

22 OTTOBRE 2015: X FACTOR (io ci sarò)  

Ecco, allora è inutile girarci intorno, fare giri di parole, scrive, rileggere e cancellare perché la scrittura non è il mio forte.

La situazione è questa: ieri mi è arrivato un messaggio che non mi aspettavo, o meglio che mi aspettavo di ricevere, diciamo, la prossima estate. Lo trascrivo pari pari per dovere di cronaca:

ARRIVANO!
22 OTTOBRE
XFACTOR
 
Ora, non c’è stato bisogno di aggiungere altro, e chi mi ha mandato il messaggio già lo sapeva.
Quindi la notizia è:

I DURAN DURAN VERRANNO IN ITALIA TRA ESATTAMENTE 20 GIORNI DA OGGI.

Non sono capace di esprimere quello che ho provato, ma si è avvicinato in maniera incredibile a quello che provavo quando consideravo la mia vita perfetta, ero felice e in questo turbine di felicità si aggiungeva l’immensa gioia di poter rivedere i Duran Duran.
Ricordo ancora una delle ultime volte, quando la mia famiglia era ancora composta, e i Duran dovevano venire a Milano per un’intervista alla radio. Andavo a lavorare in macchina, guardavo il cielo azzurro e ci rivedevo gli occhi di Simon. E sorridevo, la vita era più facile,  ed ero felice.
Poi c’è stato quello che c’è stato e la mia vita è diventata un buco nero e in questo buco nero i Duran Duran erano un raggio di luce, ma non abbastanza forte. Non riuscivo a essere felice. Erano una distrazione e sono stati un incredibile aiuto quell’estate in cui pensavo di non farcela. E’ stato un salvagente poterli seguire in giro per l’Italia, godermeli in prima fila, la prima prima fila della mia vita. Poter stare di nuovo con le mie pazze amiche duraniane sparse per l’Italia.
Ma non era la stessa cosa. Non ero felice, l’attesa di poterli vedere non era così eccitante come in passato. Avevo un enorme peso che mi portavo dietro e dentro di me che mi impediva di vedere le cose belle della vita, tra cui i miei Duran Duran.
Adesso qualcosa è cambiato, era già da un anno che la vita cominciava ad avere un profumo diverso, più dolce. Ma non osavo fidarmi molto, è stato tutto così difficile, duro e pesante in questi ultimi anni che ormai credevo che niente sarebbe stato più come prima.
Invece ieri quel messaggio è stato un’illuminazione, nel senso che mi ha illuminato. Sono tornata quella di un tempo, quella che fa il conto dei giorni, che guarda il cielo e si immagina degli occhi indimenticabili, che sogna, che si manda i messaggi con le amiche per escogitare le strategie migliori: si va a x factor o si resta fuori? Perché se entri poi non puoi più uscire fino alla fine, si va a Malpensa? Si va sotto l’hotel?si va in radio?I miei neuroni sono impazziti…
E anche se in tutto questo le cicatrici mi ricorderanno il passato, finalmente ci scherzo su e riesco perfino a  trovare il mio stato di disoccupata una grazia, almeno fino al 23 di ottobre …

Da oggi fino al 23 ottobre sarò assolutamente monotematica: in questo blog si scriverà solo di DURAN DURAN