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venerdì 30 luglio 2010

n.2. la libertà  


Non so come mai non mi è venuto in mente prima. C’è una cosa che forse riuscirò finalmente a fare con più gioia quando sarò separata. E’ stata la causa dei peggiori litigi che abbiamo fatto in tutti questi anni. Uno dei motivi per cui ha deciso di smettere di amarmi. Per me una limitazione della mia libertà, l’unica forse, a cui non ho mai rinunciato, anche se l’ho fatta sempre meno di quello che avrei voluto: andare a vedere i concerti dei Duran Duran.
A dire il vero non sono solo concerti, a me piace seguirli ogni volta che vengono in Italia per qualsiasi evento non privato. Mi piace ritrovare le mie amiche che altrimenti non vedrei mai perché ci dividono centinaia di km. Passare una giornata spensierata facendo anche le ragazzine in ricordo dei vecchi tempi quando certe cose non si potevano fare perché eravamo troppo piccole e non c’erano i soldi.
L’ultimo tour che hanno fatto sapevo che sarebbe stato l’ultimo a cui avrei partecipato da non mamma. Per questo ho voluto assistere oltre al concerto vicino a dove abito anche ad un altro in una località di mare: sulla spiaggia, con le mie amiche, un sogno adolescenziale.
Sapevo che non sarebbe stato d’accordo così gli ho detto di venire con noi, avremmo passato un w.e. insieme al mare.
La risposta è stata no, e non avrei dovuto andarci neanche io.
Bene, io ci sono andata lo stesso e così il nostro matrimonio ha iniziato a sfasciarsi: è stato l’inizio della fine.
Credo che sia una vera cavolata dare anche solo una minima parte di colpa a questa cosa, anzi credo che sia da persona totalmente immatura, esattamente quello di cui mi accusa lui.
Non penso di aver sbagliato nella mia scelta, forse ho sbagliato dopo, quando mi sembrava che ci fosse qualcosa che non andava in lui e ho deciso lo stesso di fare un figlio. Non ho dato il giusto peso alle mie sensazioni, pensavo che fosse impossibile che smettesse di amarmi.
Adesso aspetto che lui se ne vada per la sua strada e che i Duran escano col nuovo album (forse King of somewhere) e vengano da noi.
Purtroppo però mi sono resa conto che mentre in passato ogni volta che accadeva qualcosa di triste mi bastava sentire le loro canzoni per stare meglio, questa volta il dolore è troppo grande e non si attenua ascoltando la voce di Simon.
Però mi piace pensare che magari un giorno potrò stare tranquilla, seduta ad un tavolo del Principe di Savoia con i Duran a bere un aperitivo, senza la paura e l’ansia che possa suonare il telefono perché lui vuole sapere come mai non sono ancora a casa.

*La foto che ho messo rappresenta uno dei momenti sereni passati con loro.

martedì 27 luglio 2010

1000awesomethings.com  

Scrivo questo post su ispirazione di un blog il cui indirizzo è il titolo del mio post. Non l’ho ancora visitato ma da quello che ho letto è stato creato da Neil Pasricha in un brutto periodo della sua vita. Lo scopo è quello di scrivere delle piccole gioie quotidiane, forse per non cadere nel tunnel del pessimismo o del vittimismo (quello che sto facendo io).
Quindi ho deciso che da oggi cercherò di trovare tutti gli aspetti positivi della mia futura separazione, per esorcizzare il mio dolore. Ogni volta che me ne verrà in mente uno, ne scriverò un post, premettendo che nessun numero potrà mai eguagliare la felicità, negata, di mia figlia di avere una famiglia unita e felice.
La prima cosa che sicuramente mi viene in mente, ma forse perché è ora di andare a nanna (una volta avrei scritto andare a letto) è che la notte riuscirò, bimba permettendo, a dormire senza avere un trattore con rimorchio nelle orecchie. In realtà il suo russare è molto peggio. Per fortuna non succede tutte le sere, altrimenti me ne sarei già andata via io da un pezzo.
Comincia con un respiro pesante, poi va avanti con una specie di grugnito seguito da un’apnea di molto più di un minuto (l’ho misurato) che termina con un assordante rumore indescrivibile. Spesso si sveglia anche da solo.
Una notte quando lavorava lontano e io andavo a trovarlo nel w.e. sentivo i vicini dell’appartamento sopra che ridevano come dei matti ogni volta che emetteva il suo strano verso. Anche i nostri amici si rifiutavano di dormire vicino a lui quando si andava in vacanza.
Quando ci siamo sposati, dopo qualche notte insonne ho provato con una soluzione che mi sembrava perfetta: ho preso i tappi per le orecchie. Inutile dire che sono stati totalmente inefficaci, non sono neanche riusciti ad attutire il rumore.
Così l’unica cosa che rimaneva da fare era andarsene a dormire sul divano quando, dopo diverse notti insonni, arrivavo sfinita verso l’esaurimento nervoso.
In base a questa esperienza posso affermare che l’orecchio non si abitua con il tempo a tutti i rumori. Ancora adesso ogni volta che lui russa io non riesco a dormire, ma mentre prima lo accarezzavo sperando che smettesse adesso gli tiro calci e pugni che spero gli lascino dei segni ben visibili. E quando si sveglia lamentandosi gli rispondo pure male e forse per paura di altre ritorsioni più dolorose dovute alla mia rabbia riesce perfino a smettere di russare.

sabato 24 luglio 2010

accordi  

Sono appena riuscita a far addormentare la mia piccola ricciolina (la mia bimba è riccissima!). Questa mattina non ha dormito e adesso appena mi avvicinavo al letto lei piangeva per il nervoso.
Allora sono scesa in cortile l’ho messa sul passeggino e dopo 257 giri 520 ninne nanne si è addormentata.
Ho rotto la chiavetta per collegarmi a internet, così adesso sono indissolubilmente legata al router e devo stare in cucina per forza.
Ci sono tre mosche, due si stanno accoppiando sul mio tavolo, l’altra guarda e io mi sto mangiando un kinder maxi king, con la scusa che scadeva ieri e non si poteva buttare. Ne ho altri due, ma è meglio pensarci questa sera. Tanto questa mattina mi sono pesata e per la prima volta dopo 13 mesi e mezzo peso come quando sono rimasta incinta. Questo mi ha un po’ tirata su dopo la discussione avuta ieri con ormai il mio futuro ex.
Abbiamo provato a metterci d’accordo su un eventuale affidamento della nostra bimba. Lui vuole dividerla a metà, cioè metà tempo con lui e metà con me. A me non va bene. Non ho scelto io di non amare più la mia famiglia e non voglio rinunciare a mia figlia.
Abbiamo parlato, parlato e parlato. Mi è sembrato che non riusciremo mai ad arrivare ad un accordo, ho paura che si arriverà a litigare e a compromettere anche un ipotetico buon rapporto tra genitori divorziati. Mi ha riconfermato che è proprio finita e questo, anche se è sempre una pugnalata, è un dato di fatto.
Una cosa però non capisco: perché il mio avvocato (donna) mi ha assicurato che nessun giudice deciderebbe per un affidamento al 50% con una bambina così piccola, mentre il suo (uomo) gli ha detto il contrario?
Non ho dormito quasi tutta la notte. Avrei voluto svegliarmi e accorgermi che è stato tutto un orribile incubo. Invece devo farmi forza, bisogna arrivare alla fine di questa storia e cercare di accettarla per poter andare avanti. Devo essere forte, devo essere forte, devo essere forte… No, non devo piangere…

sabato 17 luglio 2010

presa di posizione  


Questa settimana è stata molto dura, la mia bimba ha avuto la febbre molto alta e la quarta notte in cui la temperatura ha raggiunto quasi 40 siamo andate al pronto soccorso. Siamo andate io lei e mia mamma, perché il suo papà era via per lavoro, come al solito quando a lei viene la febbre.
Adesso sono due giorni che è sfebbrata, però è molto noiosa, più del solito, forse perché l’antibiotico le ha fatto venire mal di stomaco. Io sono ancora più stanca e morta di sonno.
Nel frattempo mi ha chiamata l’asilo, volevano spostare l’appuntamento fissato a fine agosto per l’inserimento. Peccato che io non ne sapessi niente perché lui, il papà, non me l’aveva detto. Quindi adesso tocca a me non dirgli niente. Se vogliamo andare avanti con i dispetti per me va bene.
In questo momento sono molto delusa, non pensavo che potesse essere così subdolo, mi dimostra ogni giorno di più che ormai non c’è più niente da recuperare.
Per questo ho deciso che gli parlerò. Per la prima volta sarò, o almeno cercherò di esserlo, molto dura e non disponibile, non si merita nessun tipo di comprensione.
Questo è il motivo del post, devo mettere giù dei punti che dovrò seguire per non perdere il filo e non farmi fregare dalla sua furbizia e se qualcuno passerà di qui e vorrà darmi dei suggerimenti o dirmi che sto sbagliando tutto mi farà piacere e mi servirà per essere più preparata.
Allora, prima di tutto gli dirò che non voglio repliche al mio discorso, potrà farlo una volta che avrò finito, poi questo sarà lo schema che dovrei seguire:
-lo informerò che da ora in poi le cose cambieranno, non farà più quello che vuole con la bimba facendo finta che io non ci sia.
-non uscirà più con lei senza aspettarmi, si uscirà insieme e si comincerà a pensare al bene della bimba, quindi ad organizzare gite, giochi al parco e altre cose che piacciono ai bambini.
-vacanze estive: io andrò in vacanza con la bimba e lui farà quello che vuole, se poi vorrà andarci anche lui, potrà farlo ma ci sarò anch’io.
-potremmo anche stare sotto lo stesso tetto, ma se lui continuerà con il suo atteggiamento e mi costringerà a chiedere la separazione, non avrò pietà, potrà farmi tutte le guerre del mondo, io saprò come difendere me e la mia bimba.
-se deciderà di vivere in questo modo, insieme, andremo da un mediatore familiare che ci potrà aiutare.
-se deciderà di separarci andremo dal mio avvocato e da un mediatore familiare che ci aiuti a trovare un compromesso che per adesso non sarà un affidamento congiunto al 50% perché la bimba è troppo piccola. Quando sarà più grande potremo ridiscuterne.
Cercherò con tutte le forze di non piangere o di non arrabbiarmi, dovrò cercare di essere ferma e convinta della mia presa di posizione. Forse comincio veramente ad accettare che sia finita.
Inizierò una nuova vita con la mia bimba e cercherò in tutti i modi di renderla serena, per quanto possibile.

domenica 11 luglio 2010

un po' di tutto  

Questo post sarà sconclusionato e molto probabilmente per niente scorrevole, in ricordo dei giudizi della mia prof di italiano!

Lunedì sono stata dall’avvocato, molto gentile e comprensiva. Quando mi sono messa a piangere stava per farlo anche lei. Mi ha consigliato una cosa, ma devo dire che ero molto perplessa, non è una cosa da me. Ci ho pensato parecchi giorni e alla fine il suo comportamento mi ha fatto decidere di seguire quello che mi ha detto l’avvocato. E’ stato subdolo e lo sarò anche io. Si è approfittato di alcune mie dimenticanze e sono sicura che lo ha fatto per usarlo contro di me.
Mi chiedo, se aveva deciso di venire anche lui alla riunione del nido, perché non me l’ha detto? Perché mi ha telefonato dall’asilo chiedendomi dove fossi e se me lo fossi dimenticatao? Stessa storia per il vaccino. E sì adesso mi ha potuto dire che vuole fare lui l’inserimento perché viste le dimenticanze a me non interessa. Furbo. Adesso tocca a me essere stronza!

Oggi fa un caldo bestia e questo mi ricorda che questa estate non andremo in vacanza perché lui non vuole andarci con me. La sua proposta è stata prima ci vai tu con la bimba e poi ci vado io. Ma allora perché non te ne vai e ci separiamo? Nella situazione attuale non ti permetterò di andare via con lei senza di me.

Cosa cavolo paghiamo a fare 90 euro di pediatra se poi lui dice di non darle i succhi e le cose dolci e tu lo fai lo stesso (vedi acqua e menta), se poi quando ti chiedo cosa le hai dato da mangiare, mi rispondi che al posto della pasta le hai dato i cracker perché tanto sono sempre carboidrati. Penso che questa sera ti preparerò un bel piatto di cracker, preferisci al sugo o al pesto?

Penso che la Blogosfera sia come una grande città suddivisa in quartieri, io devo ancora decidere in quale abitare, se in quello delle sfigate, in quello delle future divorziate, in quello delle mamme, in quello delle duraniane (questo mi piace, ma forse fa parte sempre delle sfigate, visti i tempi di attesa), in quello fashion addicted ecc. ecc. Ma il mio blog è appena nato, lo scoprirò in corso d’opera.

Stavo pensando che quando ci separeremo forse tornerò per un periodo da mia mamma. Con il mantenimento che l’avvocato ha detto che potrei ottenere riuscirei solo pagare l’affitto per un trilocale. Se solo avessi insistito per comprare una casa... Ma forse lui già sapeva, per questo non andavano mai bene niente!

Vorrei avere più tempo per pensare al mio blog, dargli una forma, delle foto, un template più bello e non il primo decente che ho trovato. Vorrei visitare e interagire con altri blog e avere più tempo per me.Ma la mia bimba chiede sempre la mia attenzione e io mi ritrovo sul pavimento del salotto con lei in braccio e con una mano scrivo e con l’altra gioco con i lego. Lei ha la febbre post vaccino e lui è via per una settimana per lavoro! E poi è a me che non frega!

sabato 3 luglio 2010

caro diario  

Oggi siamo usciti con dei nostri amici, come una coppia vera. Abbiamo preso un aperitivo e mangiato qualcosa ascoltando i musicisti sparsi per il centro.
Avrei tanto voluto che fosse tutto vero, che fossimo ancora la coppia di un tempo neanche tanto lontano. Invece non lo siamo più, io avrei potuto benissimo non esserci, a lui bastavano la nostra bimba e i suoi amici.
Mi accorgo ogni giorno che non prova più niente per me, lo vedo nel suo atteggiamento e nele sue risposte. E sento che ci deve essere per forza un'altra, e sto male a pensare che tutto quello che era mio adesso è suo. Gli abbracci, i baci, i sorrisi, le risate, gli sguardi.
Adesso fuori piove molto forte e c'è il temporale, ed è proprio come mi sento io in questo momento. Vorrei che l'acqua fosse tutta la mia tristezza e che finalmente potesse uscire e andarsene per sempre. Vorrei essere un tuono per esplodere con tutta la mia rabbia e poter finalmente avvicinarmi a un po' di serenità.
Invece mi porterò addosso questi sentimenti per tutta la mia vita, non tornerò più quella che ero prima.

venerdì 2 luglio 2010

“Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. Lev Tolstoj, “Anna Karenina”  


Adesso che il mio piccolo tesoro dorme sento il bisogno di sfogare il nervoso che da questa mattina sto cercando di reprimere.
Oggi è venerdì e come al solito mi aspetta un week-end in cui tu cercherai di portarmi via mia figlia, cercherai di farmi innervosire e riuscirai a farmi litigare.
E come al solito non te ne fregherà niente di sapere come sto e a cosa penso.
Allora lo scrivo qui, dove non potrai mai leggerlo e quindi potrò sfogarmi senza interruzioni e filtri.
Ti odio e ti odierò per sempre per quello che hai fatto a me, ma più di tutto per quello che dovrà passare la mia bimba. Ti odierò quando vedrò la tristezza nei suoi occhi, quando si chiederà perché le sue amiche hanno una bella famiglia unita e lei no. Quando festeggerà i compleanni delle sue amichette con entrambi i genitori e sarà triste perché lei non potrà mai farlo. Quando mi accorgerò che si sentirà in imbarazzo a dire che i suoi genitori sono divorziati. Quando al ritorno da una gita non saremo insieme ad aspettarla.
Per queste e per tante altre cose non sarò in grado di smettere di provare rancore nei tuoi confronti.
E mi dispiace di non essere una di quelle persone che, accecate dalla rabbia, usano tutti i mezzi per fare dei dispetti.
Tu sei fortunato, non userò la bambina per farti del male, pur sapendo che è l’unica cosa con cui potrei colpirti veramente. Lei non saprà mai quanto ti odio e soprattutto non farò niente per impedire che costruiate un solido rapporto tra padre e figlia. Lei non ha colpe e non se lo merita.
Questo però non vorrà dire che per l’ennesima volta tu avrai quello che vuoi. Non ti concederò mai l’affidamento al 50%. Sarà già difficile fare a meno di lei per due giorni a settimana. Non ti permetterò di più.
Per questo mi piacerebbe tanto dirti che finalmente lunedì andrò dall’avvocato.
Grazie per averci rovinato la vita. Per che cosa poi?

Spero davvero di riuscire, un giorno, a scrivere un post più sereno e frivolo.