Search this blog


Home About Contact
sabato 23 agosto 2014

futuro  

Domani alle 9:10 andrò a prendere Iaia da suo papà e finalmente partiremo per andare al mare.
Quest'anno mi sembra che non si sia mai fermata, sempre in viaggio, soprattutto con suo padre.
Staremo via fino al primo settembre e speriamo di riuscirci a fare il bagno e vedere qualche posto nuovo. Magari facciamo anche una gita a Roma. Chissà.
Intanto mi godo questa serata, l'ultima prima di rivedere mia figlia. Sola, tranquilla, senza neanche il gatto che è andato a farsi una settimana da mio fratello.
Poi quando ritorneremo metterò un punto su tutto quello che di sbagliato c'è nella mia vita e cercherò di capire quello che voglio davvero fare nella mia vita.

mercoledì 20 agosto 2014

open your mind  

Spesso mi è capitato di riconoscere nel mio percorso di separazione varie fasi e mi sono chiesta se queste fasi fossero più o meno comuni a tutte le persone che hanno vissuto questa triste esperienza. Ho anche paragonato la mia vita di questi ultimi anni a una caduta in un buco nero di cui non avevo idea di come sarebbe stata la fine.

In questo periodo vivo una fase che definirei "open your mind". Difficile spiegare questa cosa così chiara nella mia mente, è come se fossi un cavallo a cui vengono tolti i paraocchi e finalmente si guarda intorno e si ritrova in un posto che non si immaginava. Vedo la vita per quella che è e non per quella che mi ero costruita intorno.

Avevo costruito un bellissimo castello intorno a me e mi ero portata dentro quello che sarebbe diventato mio marito. Era bellissimo, non c'era dolore perché c'erano braccia forti sempre pronte a stringermi  per difendermi. Non c'era solitudine perché con me c'era questa specie di guerriero sempre al mio fianco. Non c'era noia perché quando il mio guerriero partiva, comparivano parenti e amici con cui distrarmi e che prontamente sparivano quando il guerriero tornava.
Poi gli amici hanno cominciato a non venire più, ma il mio guerriero li aveva immediatamente sostituito con i suoi di amici.
Mi sembrava di avere tutto e di essere la più fortunata del mio regno.

Poi però è successa una cosa inaspettata: il mio guerriero ha deciso di abbandonare il castello, perché durante i suoi viaggi ne aveva trovato uno che gli piaceva di più.

Così mi sono trovata sola dentro questo castello che ormai mi sembrava costruito con finte fondamenta e così ad un certo punto ho cominciato a distruggerlo.

Ecco, in questo momento mi trovo nella fase in cui il mio castello di carte è quasi completamente demolito e io finalmente riesco a rivedere il mondo reale.

Apro la mia mente, comincio ad accettare una vita diversa da quella che mi ero cucita addosso e ad adattarmi a lei. Accetto una realtà fatta di difficoltà, di tradimenti e di dispiaceri da affrontare da sola.

Certe volte mi mancano quelle braccia forti in cui mi rifugiavo chiudendo gli occhi e penso che vorrei trovarne altre che le sostituiscano. Ma non sarebbe giusto per me che devo imparare ad affrontare questo nuovo mondo con le mie forze. E se all'inizio queste forze non saranno sufficienti c'è sempre la mia famiglia, quella vera, che non mi abbandonerà mai.

Sono arrivata alla fine del mio precipizio, ma non è stato così doloroso come il percorso che ho dovuto fare per arrivarci. Adesso vedo una luce che rischiara il buio e mi mostra una via da percorrere per uscire diversa da quella che ho fatto per arrivarci.

Apro la mia mente e trovo il coraggio per intraprendere questo nuovo sentiero anche senza sapere dove mi porterà.

domenica 17 agosto 2014

si ricomincia  

Domani torno al lavoro dopo una settimana di ferie e per tutta la settimana dovrò lavorare otto ore e non le mie solite sei perché devo sostituire una collega. Saranno giornate piene, ma va bene così perché un po' di straordinari fanno bene e poi Iaia ieri è partita quindi non c'è nessuno che mi aspetta a casa.

Oggi ho passato la giornata come una psicopatica: momenti di totale fancazzismo giocando al telefono o sdraiata sul letto con diamante al mio fianco o davanti alla tv, alternati a momenti di frenesia durante i quali ho fatto 3 lavatrici, lavato il pavimento della sala, portato fuori il gatto (anche questo animale si è dimostrato stordito come quelli precedenti che ho avuto. Appena l'ho lasciata libera è salita su un cornicione, ma non riusciva più a girarsi. Ha fatto un volo di schiena che pensavo di dover correre dal veterinario) e suonato il pianoforte. Purtroppo da ieri si alternano anche momenti di pura follia alimentare che mi portano ad avere un costante senso di nausea. Ieri a pranzo ho mangiato: due piatti di pasta al forno, formaggio, insalata russa, pomodori con feta, olive, pane, un kiwi, una pesca, quattro fette di salme dolce al cioccolato e i pasticcini. Non devo più organizzare brunch a casa mia, perché gli avanzi mi uccidono.

Per fortuna domani si ricomincia a lavorare così almeno mi rimetto in sesto anche col mangiare...
Poi settimana prossima mi riprendo mia figlia, saliamo su un treno diretto a sud e cercherò di rendere la settimana indimenticabile per tutte e due.
Mi manchi

mercoledì 13 agosto 2014

estate 2014  

Non so da quanti anni era che non passavo tutto il pomeriggio davanti al computer, a casa, per farmi gli affaracci mie; che poi sarebbero imparare a scannerizzare dei documenti e mandarli via on line. Cose che un comune mortale ci impiegherebbe 10 minuti a fare, ma a me la tecnologia mi odia. Tipo che faccio una cosa a pc, una due tre volte, ma non mi riesce. Poi chiamo qualcuno e faccio lo stesso procedimento con lui davanti dicendo "vedi che non viene?"e... miracolo la cosa mi riesce. Oggi non c'era nessuno da chiamare e quindi ci ho impiegato tipo 4 ore.

Comunque ho passato dei giorni sereni.

Siamo state a Riccione e per la prima volta dopo 5 anni ero contenta di andare in vacanza, non avevo più quel senso di vuoto che mi sono portata dietro nelle scorse estati. Sono stati cinque giorni di pioggia e anche grandine, abbiamo fatto il bagno due volte e preso una lavata una volta. Poi non ci siamo più arrischiate a uscire dall'hotel.

Sono uscita con la mia nuova amica psicologa per un aperitivo con cena e ci siamo ritrovate ad uno spettacolo con dei comici di Zelig. Divertentissimo.

Siamo uscite, io e Iaia, sempre con questa amica, la figlia e il marito più volte. E' inutile, è stata l'unica che è riuscita a stanarmi e non finirò mai di ringraziarla.

Siamo state in piscina da un'altra amica, questa volta d'infanzia, ed è stata una giornata piacevole, come quella trascorsa insieme al parchetto e poi al McDonald's, che per una vegetariana è tutto dire.

Iaia  è stata via parecchio, per colpa di questo nuovo calendario che mi è stato imposto e ho avuto un po' di tempo per me. Poi quando è tornata volevo portarla in piscina, ma guarda un po' che strano era nuvoloso, così siamo andate al Ticino. Ci stavamo divertendo un sacco, siamo entrate in acqua rischiando di uscire con i piedi fosforescenti. Poi a lei è venuta un'idea brillante: scaviamo una buca in mezzo ai sassi usando un sasso. Poi le è venuta un'idea ancora più brillante: rompiamo questo sasso gigante e vediamo cosa c'è dentro. Sono bastate due sassate poi mi sono guardata il dito della mano ed era completamente blu. Quando ha iniziato a gonfiarsi mi sono spaventata. Ho preso Iaia, l'ho portata dalla nonna e ho passato quattro ore al pronto soccorso. e qui potrei scrivere cose impietose sulla sanità, ma tralascio perché non ci sarebbe niente di nuovo.

E così mi sono giocata l'unico giorno con Iaia perché poi è ripartita e ora è a Genova. Magari si è risparmiata questa ennesima giornata di diluvio.  Venerdì però stiamo insieme, riorganizzo un Brunch con le cuginette, perché l'ultima volta era venuto benissimo. Poi sabato riparte per le Eolie (mamma papà mi porta in un'isola che non è un'isola è un vulcano, ma stai tranquilla perché non "rutta") e quando torna andiamo al mare io e lei per una settimana.

Ieri sera mi sono fermata e ho pensato che non riesco a ricordare quando è stata l'ultima volta che ho pianto. Saranno passati mesi. Forse è vero quello che aveva detto a mia mamma, chi ci era passato: ci impiegherà 5 anni, ma poi le passerà. Anche la mia amica psicologa me lo ha confermato. Queste grandi sofferenze hanno bisogno di parecchi anni per essere superate.

Però, purtroppo, la cicatrice resta e anche se non è più dolorosa, quando la guardi ti ritrascina in angoli bui della vita. Ma io ho imparato a distogliere lo sguardo.

Ah, ieri finalmente ho detto addio al vecchio catorcio di cellulare che mi aveva prestato mio fratello per sostituire il mio Samsung rotto. Ne ho comprato uno nuovo, bello, blu, moderno, che però non è provvisto di manuale delle istruzioni...