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domenica 17 maggio 2015

... se il cellulare cade nel water"  

Pensavo ormai di averlo perso per sempre, insieme ai messaggi, alle foto, ai video e a tutti i contatti non salvati sulla scheda sim. Proprio come era successo col vecchio cellulare.
Dopo il trattamento con candeggina, alcool e detergente e aver riposato tutta una notte in un letto di riso, il telefonino non dava segni di vita.
Allora ho acceso il pc e ho cercato “cosa fare se il cellulare cade nel water” e, come immaginavo, ho trovato un sacco di consigli, oltre a rincuorarmi per non essere l’unica scema a cui capitano queste cose. L’alcool a quanto pare non è una cosa sbagliata e tutto il procedimento che ho fatto a intuito era corretto. L’unica cosa in più era il suggerimento di metterlo in carica nel caso in cui non si fosse acceso. Purtroppo però non ha funzionato: il bagno nella turca pareva averlo ucciso dopo solo un anno di vita.
Però visto che c’era il sole e nel mio terrazzo batte per tutto il pomeriggio ho deciso di provare a lasciarlo sul tavolino e vedere cosa succedeva. La sera l’ho ripreso e l’ho messo in carica. Niente.
Poi però ha dato un segno di vita: è comparso qualcosa sullo schermo. Poi è scomparso per poi riapparire tutto rigato e infine è nuovamente morto.
La mia amica, che era con me, mi ha detto che potrebbe essere danneggiata la scheda video suggerendomi di andare dai cinesi informatici che hanno appena aperto nella mia città, così risparmio.
Per fortuna ho provato a mettere la sim sul suo cellulare e funziona, la candeggina che ho usato per lavarla non l’ha danneggiata.
Questa mattina, pur senza speranza, ho rimesso sul balcone il cellulare e verso le cinque ho cominciato a prepararmi per andare a cercarne uno nuovo ed  economico,  perché cominciavo ad avere crisi di astinenza.
Ero pronta, vestita e truccata, quando ho pensato di fare l’ultimo tentativo. L’ho attaccato alla presa della cucina e ho provato ad accenderlo.
Si è acceso, senza righe, senza spegnersi ed è comparsa la pagina con le applicazioni.
Certo non è più quello di prima, la spia rossa della carica si spegne quando lo accendo e mi sembra un po’ deboluccio, però si è acceso …
L’unica cosa che mi preoccupa che quando sono entrata nei messaggi ha avuto una flebile vibrazione, come se fosse l’ultimo respiro prima di morire definitivamente ed è tornato alla schermata precedente.
Per adesso lo lascio in carica e spero che quando sarà pronto funzionerà e mi permetterà di risparmiare quei 150 euro  che farei volentieri a meno di spendere.

Forza mio bel telefonino, resisti!

venerdì 15 maggio 2015

capita  

Lunedì  11
"Allora, ricordate: venerdì il ritrovo è per le otto al centro sportivo, alle 8:30 si parte. Se il tempo è brutto come dicono le previsioni, la gita si fa lo stesso, anche con tifoni, nubifragi e grandine e l’asilo resterà chiuso."

Giovedì  14.
"Le previsioni danno disastri, voi che fate? … Ok veniamo lo stesso anche noi."
Vado a fare la spesa: prosciutto, tè freddo, frutta, patatine, acqua, ah l’ombrello che se piove siamo senza.

Venerdì 15
Sveglia alle 6:30. Non sento rumori di pioggia. Apro le persiane: nuvoloso, ma non piove … comincia a piovere, ma dopo cinque minuti smette. Fa comunque caldo. Faccio i toast e preparo lo zaino con anche il cambio per Margherita e il k-way perché anche se non è così brutto non si sa mai.
8:10  Siamo al centro sportivo e il tempo regge.
8:45 Si parte, siamo in quattro pullman. Passiamo davanti all’Expo, bella, devo proprio andarci.
10:45 Arriviamo al parco delle Cornelle. Mi scappa la pipì.
11:00 il tempo è buono, nuvole sole e un po’ di vento. Che bello i fenicotteri, facciamo una foto. Apro la borsa cerco il cellulare tra fazzoletti e chiavi. Che bello le tigri, facciamo una foto e cerco il cellulare tra cracker e schiacciatine. Che bello i rinoceronti, facciamo una foto e cerco il cellulare tra acqua ed estathe. Basta adesso non lo ritiro più, lo metto nella tasca dietro dei jeans e vaffanbagno. Belli i cerbiatti, venite che vi faccio una foto insieme. Comodo il cellulare sempre a portata di mano.
Ah finalmente un bagno, aspettatemi.
Tunc  … Spash … Cazzo, sì, cazzo perché quando ti cade nella turca un telefono quasi nuovo, le parolacce sono concesse. Lo guardo galleggiare completamente sommerso: lo prendo o non lo prendo? No, fa troppo schifo, non ho i dei guanti in lattice, non lo prendo. La mia rubrica, le foto e i video di mia figlia, i messaggi…
Ho appena perso metà dei miei contatti quando si è rotto l’altro telefono. Ok, lo predo. No che schifo…
"Mammaaaa, hai finito"?
E va bene. Mi abbasso, chiudo gli occhi e con il pollice e l’indice afferro il cellulare. E’ fradicio, devo asciugarlo con la carta igienica. Ovviamente mi sporco le mani. Vorrei vomitare. Provo ad accenderlo ma non funziona. Lo avvolgo e lo ritiro in una tasca dello zainetto.
Esco dal bagno.
Si avvicina una mia amica: “Ehi, ma perché continui furiosamente a lavarti le Mani?”
14:30 torniamo sul pullman perché comincia a farsi un po’più brutto.
“Lo sapete che alla mia mamma è caduto il cellulare nel water”?
Benedetta ingenuità!

Ora il mio cellulare, compresa batteria e sim, è stato trattato con: candeggina, alcool, detergente e infine acqua per risciacquare.
Attualmente soggiorna in un piattino di carta completamente ricoperto di riso.
Non so se riuscirò a riutilizzarlo nel caso in cui decidesse di sopravvivere all’annegamento. Spero solo di recuperare la sim.
Le mie mani non sono più le stesse, le sento sporche, mi fa schifo toccarmi e prendere il mangiare. Ogni dieci minuti corro in bagno a lavarmi e forse dovrei  fargli lo stesso trattamento del cellulare.

mercoledì 6 maggio 2015

troppo esigente  


Una delle cose che  in questi ultimi anni amici ed ex colleghi cercano di fare, è trovarmi un compagno. L’ultimo che mi volevano appioppare è stato un idraulico.
Inizia sempre così, dopo avermi proposto un amico single (tutti hanno un amico che è appena stato mollato da presentarmi): ma come lo vorresti?
E io rispondo mostrando una foto tipo questa

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
Al che qualcuno non apprezza e qualcun altro mi dice di tornare nel mondo reale e quindi si comincia con la descrizione fisica:

altezza compresa tra 1,75 e 1,80
fisico asciutto, non muscoloso ma neanche troppo rilassato.
Capelli sì, mi piace potergli accarezzare la testa e sentire qualcosa di morbido tra le mani. Poi lisci, mossi o ricci non ha importanza. Il colore dovrebbe essere dal castano al biondo
occhi preferibilmente azzurri, non mi piacciono verdi.
Insomma dovrebbe essere fisicamente piacevole.

Già a questo punto chi mi ha fatto la domanda comincia a guardarmi un po’ perplesso.
Poi si passa agli altri aspetti.
 
Dovrebbe avere un’età compresa tra i 38 e i 46 anni, perché con uno più giovane di me non riuscirei proprio a starci.
Se fosse inglese sarebbe bello, così potrei finalmente migliorare il mio di inglese.
Dovrebbe essere simpatico e divertente senza cadere nella volgarità e maleducazione  come,  purtroppo, accade troppo spesso oggi.
Dovrebbe avere degli interessi  no al calcio, sì alla musica e al teatro. Dovrebbe essere intelligente e avere tante cose da poter insegnare.
Dovrebbe amare il mare, l’arte,  viaggiare, leggere e magari correre.
Dovrebbe essere forte, ma con un pizzico di sensibilità.  Non potrei mai stare con uno che va a caccia o che fa il macellaio di lavoro!
Dovrebbe essere onesto e sincero.
Dovrebbe essere capace di ascoltare e non imporre le sue idee.
Dovrebbe essere, non dico ricco, ma benestante, perché nell’amore ci ho già creduto una volta e non sto a ripetere quello che è successo!

A questo punto di solito la persona che mi ha fatto la domanda mi ferma. Mi guarda con degli occhi che dicono: se esiste uno così me lo prendo prima io, e poi mi dice:

“ Mia cara, se tu non abbassi le tue aspettative resterai per sempre da sola, uno così non sarà mai single e avrà compagne da copertina. Sei troppo esigente”

Io penso: ok, mi accontento di quello che offre per me il mercato e intanto aspetto che Simon sia vecchio e decrepito e io dall’alto dei miei 15 anni in meno forse avrò, finalmente, una possibilità con lui!