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mercoledì 23 settembre 2015

la mia estate  

Finalmente sono tornata in possesso del mio computer dopo che per l’ennesima volta ha avuto dei problemi.  La prossima volta giuro che lo cambio (se nel frattempo avrò trovato un lavoro).
Quest’estate appena trascorsa è stata bellissima e mi ha fatto scoprire il secondo vantaggio dell’essere disoccupata: dopo non so quanti anni, questa estate non è durata solo tre settimane ma tre mesi.
E’ brutto scoprire come l’abitudine ti porti a dimenticare la bellezza delle cose. Quando lavoravo la mia estate iniziava con l’inizio delle ferie e cioè intorno all’inizio di agosto e finiva con il rientro al lavoro e cioè poco dopo Ferragosto.
Quando partivo per un viaggio non riuscivo a godermelo appieno perché i giorni di vacanza erano troppo pochi e il rientro dal viaggio coincideva con il rientro sul lavoro. Quindi fine dell’estate.
Quest’anno è stato diverso, quando tornavo da un viaggio le mie vacanze non erano finite, non dovevo ricominciare a svegliarmi presto e stare fuori tutto il giorno. Potevo pensare di organizzare qualcos’altro. E così ho fatto.
Sono stata al mare con mia figlia, sono stata al mare da sola e mi sono divertita un sacco con mia cugina, sono stata Roma con mia figlia e abbiamo fatto anche piccole gite e giornate in piscina.
E’ stata una delle più belle estati degli ultimi anni, un’estate di scoperte, di uscite con amiche, di avventure con mia figlia. Un’estate in cui, come si dice da noi, mi sono disciulata.

E pensare che era iniziata male, con la festa di compleanno a Disneyland Paris annullata perché si pensava che mia mamma avesse un tumore e stava per finire male con l’offerta finita di settembre  sempre per Disneyland. Ma poi a una delusione è seguita una cosa bella e per il compleanno abbiamo avuto la bella notizia che mia mamma non aveva niente di così terribile e ci siamo divertite un mondo a Gardaland e a settembre invece di riprovarci con Disneyland siamo state a Roma.  Già Roma, Roma che è diventata la mia città italiana preferita, rimpiazzando Torino. Vivere in una città così piena di storia, di vita, di musica e di bel tempo credo che sia diventato il mio sogno proibito. Se potessi ricominciare la mia vita, tornare indietro a quando ancora tutto era possibile, credo che mi trasferirei a Roma. Sicuramente invece di andare a studiare a Pavia per seguire uno Stronzo sarei scappata a Roma. Chissà come sarebbe la mia vita adesso. Magari avrei avuto una figlia che diceva:  che se magnamo stasera? E io nel frattempo sarei diventata una chiattona a forza di mangiare cacio e pepe.