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martedì 17 novembre 2015

avvenimenti  

Sabato scorso sono stata a Torino. Dopo averlo detto per settimane sono finalmente riuscita ad andare a vedere la mostra di Monet alla Galleria d’Arte Moderna. Ero già stata a Parigi a vedere la Gare d’Orsay e ne ero rimasta estasiata. Adoro l’impressionismo e non me n’ero resa conto fino a quando ho potuto ammirare dal vivo i quadri di Monet, Renoir, Manet e tanti altri straordinari pittori. E’ inutile, quando si è costretti a studiare qualcosa non si riesce a comprendere davvero la grandezza di quello che si ha davanti.
Infatti è stato a Parigi che ho potuto comprendere la bellezza di certi paesaggi, l’incredibile capacità di catturare la luce, di reinterpretarla. Ed è per questo che quando ho saputo della mostra di Torino ho deciso che dovevo andarci. Mi è piaciuta molto, e mi è piaciuto anche soffermarmi davanti ai quadri, nonostante la molta gente, e guardare, studiare e cercare di capire come si possa dipingere in modo così perfetto. I quadri che preferisco sono quelli dei paesaggi invernali, dove Monet è riuscito a esprimere la luce in modo eccezionale.  Mi piacerebbe poterci tornare, magari non di sabato e magari da sola, per poter passare ore e ore a osservare questi capolavori.
Dopo la mostra siamo andate a fare un giro a Torino, già addobbata per Natale e siamo entrate in un negozio pieno zeppo di oggetti natalizi. Conto di tornarci sabato prossimo con Margherita per farle vedere il Museo Egizio.

Ieri ho deciso che è arrivato il momento di cambiare casa, non è più possibile vivere in un posto in cui tutti i fine settimana vengono i proprietari della corte per controllare quello che facciamo noi poveri inquilini. Sembrano degli avvoltoi. Non possiamo neanche più aprire il garage tranquillamente perché se vedono uno scatolone di troppo o se non pulisci il pavimento almeno una volta a settimana ti cazziano. L’ultima è stata che non posso tenere il tavolino e lo sdraio sul terrazzo perché sono di due azzurri diversi.
Siccome le vicende di questi ultimi anni sono state un po’ pesanti e io sono un po’ nervosa mi sono discretamente arrabbiata e così ho deciso che è arrivata l’ora di cambiare casa.
Giovedì andrò a vedere un appartamento.

La scuola si è evoluta e adesso se si vuole sapere come vanno i nostri figli bisogna guardare on line sul registro elettronico.  Qualche giorno fa hanno pubblicato i primi voti di Margherita. Il commento di mia mamma è stato: “Come mai voti così bassi?”  L’ho guardata stranita pensando che io voti così non li ho mai presi. Ha tre nove un otto e mezzo e tutti otto. Non si può essere tutti secchioni, ma direi che sta andando molto bene visto che altri bambini hanno anche dei sette.
 
Ci sono stati dei nuovi attentati a Parigi. Sono morte delle persone, persone inconsapevoli e persone consapevoli. Mi sono chiesta come si fa a rieducare al valore della vita? Come si fa a far capire che non ci sono soldi e non ci sono promesse che valgano la propria vita e quelle degli altri, quando siamo i primi a non crederci? Ci vendiamo e vendiamo per soldi ogni giorno …
Ascoltando la televisione e vedendo quello che era successo mi è venuto in mente un episodio accaduto lo scorso settembre mentre ero a Roma con mia figlia. Eravamo appena uscite dal Colosseo e passeggiavamo per una via che costeggiava i Fori. Sulla nostra sinistra c’era un muretto con sedute diverse persone tra cui parecchi extracomunitari. Era pieno di polizia, come del resto tutto il centro di Roma.
A un certo punto il mio sguardo è andato casualmente su un extracomunitario fermo davanti a me. Lui si è guardato a destra e a sinistra, si è tolto lo zaino che aveva sulle spalle e lo ha nascosto dietro al muretto, proprio mentre stavamo passando davanti a lui e poi è scappato.
La mia testa si è annebbiata per un attimo e ho avuto paura. Ho preso mia figlia per mano e le ho detto di correre. Mi sono allontanata fino a quando, vedendo che non succedeva niente, ho capito che non era una bomba. Non sapevo cosa fare, se avvisare la polizia che era presente o andare via; alla fine sono andata via.
Quando l’ho raccontato, tutti mi hanno detto che sicuramente era droga: sfacciato spaccio di droga davanti alla polizia e a mille persone.
Adesso, alla luce di quello che è successo a Parigi penso: e se fosse stata una prova, una specie di addestramento per vedere se era possibile abbandonare uno zaino/bomba in una zona super turistica senza che qualcuno se ne accorgesse?
Forse dovevo fermare un poliziotto, forse è così che anche noi possiamo combattere il terrorismo, forse non dovevo far finta di niente, o forse sono solo mie fantasie e guardo troppa televisione …

What next?

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