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venerdì 18 marzo 2011

ma come si fa?  

Non so perché, ma in questi giorni continuo a sentire sempre lo stesso argomento: quando due persone si lasciano non devono farsi tormentare dall’odio e dal rancore, ma devono perdonare e superare la delusione, per se stesse ma soprattutto per i figli, se ci sono.
Io sono riuscita a non farmi accecare dal rancore puro per il bene di nostra figlia e grazie a questo mio immenso sforzo non sto assolutamente usando Iaia per far del male a lui. Ma da qui a perdonare un uomo che pur sapendo che l’unica certezza che avevo nella vita era dare ai miei figli una famiglia tradizionale e unita sono sicura che non basterebbero 1000 vite.

Quindi mi chiedo:
MA COME SI FA?
Come si riesce a soffocare l’odio, a cancellarlo, a trasformarlo in un qualcosa di positivo? Come si può controllare a proprio piacimento un sentimento quando è il nostro “cuore” che soffrendo per la delusione, manda impulsi negativi al cervello? Come si può confutare il detto “Al cuor non si comanda?”

All’inizio della nostra separazione quello che provavo era incredulità, disperazione assoluta. Iaia aveva solo due mesi e lui mi diceva di non amarmi più. Lui ha rovinato i primi mesi, anzi il primo anno della mia vita insieme a mia figlia. Non avevo voglia di fare niente, ricordo che all’allattavo la mia bimba e intanto piangevo, la cullavo per farla addormentare e piangevo. In quei mesi non sono riuscita ad instaurare il famoso rapporto mamma/figlia perché non facevo altro che disperarmi.
Poi, ha iniziato a farsi largo la rabbia, il risentimento…
Quando mi sono resa conto che questo non mi faceva bene, perché continuavano a ronzarmi in testa sempre gli stessi pensieri che mi distoglievano dalla mia bimba, ho pensato che stavo sprecando le mie energie per una persona che non valeva niente e che sicuramente avrebbe giovato a me e a Iaia se fossi riuscita a trasformare l’odio in amore per lei.

Ci ho provato, con tutte le mie forze, ma a distanza di un anno e sette mesi io provo ancora una forte rabbia nei confronti della persona che più di tutte mi ha fatto soffrire. Io non ci riesco. Sono sicura che lo odierò per tutta la mia vita, ogni volta che vedrò negli occhi di mia figlia il desiderio di una famiglia unita.
Penso che quando una persona ci fa del male, un male insopportabile, non ci sia nessun modo per superare la rabbia, nessun rimedio. La ferita non si richiuderà più e ci accompagnerà per sempre in tutte le decisioni e le strade che percorreremo nella nostra vita.
Quando il dolore è così grande non può esserci rinascita.

Con questo non voglio dire che non riusciremo ad avere un buon rapporto civile, anzi, ma il mio sforzo è solo per Iaia, per farle avere un padre vero, perché possa crescere con una figura paterna al suo fianco ogni volta che ne avrà bisogno.

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6 commenti: to “ ma come si fa?

  • ValePi
    19 marzo 2011 alle ore 21:51  

    io credo che tu abbia il sacrosanto diritto di sentire quello che ti pare e per quanto tempo ti pare...
    ... uno dei miei "maestri" dice sempre che le sensazioni non sono mai buone o cattive, solo solo sensazioni e non possono essere giudicate... sarebbe come se qualcuno ti giudicasse perchè hai fame o freddo... è il comportamentoe che scegli dopo che senti ad essere giudicato...
    ... ma la rabbia è tua... tua e basta e non devi nasconderla solo perchè qualcuno pensa che ci si debba per forza perdonare... è una scelta possibile... ma anche no...
    ...sii arrabbiata finchè ti senti tale, tieniti la tua rabbia finchè ti serve e forse un giorno non ti servirà più...

    ... te lo auguro di tutto cuore...

    ti abbraccio

  • giulia
    20 marzo 2011 alle ore 17:49  

    Intanto ribadiamo una cosa ovvia, ma che a molti fa comodo ignorare: lui ha sbagliato, tu no.
    Per quanto il vostro rapporto andasse male, lui ha infierito e ha aggiunto un altro problema, invece di darvi la possibilità di ricominciare o - almeno - una separazione dignitosa senza "altre" di mezzo.
    Lui dovrebbe sforzarsi di farsi perdonare in nome di vostra figlia, per farle avere due genitori civili, non devi sforzarti da sola.

    Quindi la tua rabbia è sacrosanta... spero che ti passi SOLO perché non credo lui sia abbastanza intelligente da capire quello che ti ha fatto passare.

    Piuttosto visto che questa rabbia ti fa ancora stare male,(cosa normalissima) perché mentre ti passa non parli con una terapista? Non ci vanno solo i pazzi... sicuramente non hai bisogno di una terapia, ma se puoi permetterlo, fa un gran bene sentire una voce obiettiva e di supporto, e soprattutto fa bene essere ascoltati e capiti!

    Credo che tu sia circondata da persone che difendono solo "lui" o la bambina (ed è giustissimo) e nessuno pensa a quanta forza hai dovuto avere tu...

    Separazioni così brutte non sono "niente", sono ferite da curare nel modo giusto... almeno secondo me!

    Però se non hai voglia di andare da un analista(è anche difficile trovarne uno bravo) potresti semplicemente frequentare nuove persone... magari dopo qualche appuntamento incontri quello che ti occupa un po' la mente. O comunque ti crei nuovi ricordi.
    Un po' di spensieratezza tutta per te...

  • Unknown
    22 marzo 2011 alle ore 14:24  

    Mi associo alle giuste considerazioni delle altre e concordo con te. Anch'io quando il mio matrimonio è arrivato sull'orlo del fallimento, provavo solo odio e nient'altro per lui, che mi stava lasciando.
    Penso sia il sentimento più normale da provare....
    Un abbraccio

  • shestoomuch
    30 marzo 2011 alle ore 09:06  

    grazie, certe volte penso che mi manchi un po' di autostima che non mi faccia vedere ogni mia azione come qualcosa di sbagliato.
    Kriegio, come avete fatto a recuperare? Siete una bellissima famiglia.

  • Unknown
    30 marzo 2011 alle ore 09:25  

    Ci siamo sputati in faccia tutta la rabbia per le cose che non funzionavano, ma l'abbiamo fatto quando c'era ancora un sentimento fra noi abbastanza forte da darci la forza di recuperare il rapporto. E' stata dura, ci abbiamo messo quasi due anni per tornare ad essere quelli di una volta. Ora non lasciamo più nulla in sospeso, non soprassediamo più sui problemi, li tiriamo fuori subito, senza aspettare che diventino montagne insormontabili. E così riusciamo a risolverli. Il fatto è che non si è mai abbastanza sinceri nella coppia, si soppporta per paura di perdere l'altro, ma così facendo si perde ancora di più e a volte si perde anche se stessi. Non dico che bisogna litigare per qualsiasi inezia, secondo me bisogna semplicemente capire quali sono i problemi che possono generare disagio. Certo le cose più futili bisogna anche sopportarle. In fondo, in una coppia è formata da due persone diverse.

  • Anonimo
    21 aprile 2011 alle ore 23:28  

    Temo sia una questione molto personale e che ci voglia tempo. Il TUO tempo, quello giusto per te.