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sabato 18 maggio 2013

io parto  

La prima volta che sono andata a Padova è stata quando il mio ex ha pensato che fosse divertente farmi conoscere la sua amante, conosciuta come "la mia collega". Deve aver creduto che fosse interessante vedere sua moglie e la sua amante parlare della nostra bambina, ero incinta di poco più di un mese, e sentire l'amante raccontarmi di come sarebbe tato bello quando avrei sentito i primi movimenti nella pancia. Anche allora, se ci penso adesso, i segnali per capire che c'era qualcosa di strano erano evidenti. Come quando, in giro per Padova, mentre lei ci mostrava il suo liceo e i posti in cui andava da giovane, lui ha avuto la brillante idea di chiederle se il giorno dopo voleva venire con noi a Venezia. Che stupida che sono stata a non mandarlo a quel paese subito.

Ma adesso è un'altra storia. Domani, alle 10:03, prendo il treno e vado a Padova come se fosse la prima volta. Perché sono più forte, il passato mi tormenta sempre meno e posso affrontare i ricordi senza ricadere nel baratro dal quale sto pian piano uscendo. O almeno spero...

Pensavo a queste cose mentre sceglievo il costume da mettere in valigia, quando mi è venuto in mente che esattamente il maggio scorso decidevo di fuggire da una realtà troppo dolorosa e prendevo un treno diretto a Mantova. Proprio il giorno prima del terribile terremoto che ha devastato quella zona e che mi ha fatto vivere attimi di vera paura.

E mi sono chiesta: andrà tutto bene questa volta?

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