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venerdì 15 maggio 2015

capita  

Lunedì  11
"Allora, ricordate: venerdì il ritrovo è per le otto al centro sportivo, alle 8:30 si parte. Se il tempo è brutto come dicono le previsioni, la gita si fa lo stesso, anche con tifoni, nubifragi e grandine e l’asilo resterà chiuso."

Giovedì  14.
"Le previsioni danno disastri, voi che fate? … Ok veniamo lo stesso anche noi."
Vado a fare la spesa: prosciutto, tè freddo, frutta, patatine, acqua, ah l’ombrello che se piove siamo senza.

Venerdì 15
Sveglia alle 6:30. Non sento rumori di pioggia. Apro le persiane: nuvoloso, ma non piove … comincia a piovere, ma dopo cinque minuti smette. Fa comunque caldo. Faccio i toast e preparo lo zaino con anche il cambio per Margherita e il k-way perché anche se non è così brutto non si sa mai.
8:10  Siamo al centro sportivo e il tempo regge.
8:45 Si parte, siamo in quattro pullman. Passiamo davanti all’Expo, bella, devo proprio andarci.
10:45 Arriviamo al parco delle Cornelle. Mi scappa la pipì.
11:00 il tempo è buono, nuvole sole e un po’ di vento. Che bello i fenicotteri, facciamo una foto. Apro la borsa cerco il cellulare tra fazzoletti e chiavi. Che bello le tigri, facciamo una foto e cerco il cellulare tra cracker e schiacciatine. Che bello i rinoceronti, facciamo una foto e cerco il cellulare tra acqua ed estathe. Basta adesso non lo ritiro più, lo metto nella tasca dietro dei jeans e vaffanbagno. Belli i cerbiatti, venite che vi faccio una foto insieme. Comodo il cellulare sempre a portata di mano.
Ah finalmente un bagno, aspettatemi.
Tunc  … Spash … Cazzo, sì, cazzo perché quando ti cade nella turca un telefono quasi nuovo, le parolacce sono concesse. Lo guardo galleggiare completamente sommerso: lo prendo o non lo prendo? No, fa troppo schifo, non ho i dei guanti in lattice, non lo prendo. La mia rubrica, le foto e i video di mia figlia, i messaggi…
Ho appena perso metà dei miei contatti quando si è rotto l’altro telefono. Ok, lo predo. No che schifo…
"Mammaaaa, hai finito"?
E va bene. Mi abbasso, chiudo gli occhi e con il pollice e l’indice afferro il cellulare. E’ fradicio, devo asciugarlo con la carta igienica. Ovviamente mi sporco le mani. Vorrei vomitare. Provo ad accenderlo ma non funziona. Lo avvolgo e lo ritiro in una tasca dello zainetto.
Esco dal bagno.
Si avvicina una mia amica: “Ehi, ma perché continui furiosamente a lavarti le Mani?”
14:30 torniamo sul pullman perché comincia a farsi un po’più brutto.
“Lo sapete che alla mia mamma è caduto il cellulare nel water”?
Benedetta ingenuità!

Ora il mio cellulare, compresa batteria e sim, è stato trattato con: candeggina, alcool, detergente e infine acqua per risciacquare.
Attualmente soggiorna in un piattino di carta completamente ricoperto di riso.
Non so se riuscirò a riutilizzarlo nel caso in cui decidesse di sopravvivere all’annegamento. Spero solo di recuperare la sim.
Le mie mani non sono più le stesse, le sento sporche, mi fa schifo toccarmi e prendere il mangiare. Ogni dieci minuti corro in bagno a lavarmi e forse dovrei  fargli lo stesso trattamento del cellulare.

What next?

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