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sabato 10 giugno 2017

AVREI  

Avrei dovuto essere su un treno in direzione Modena.
Avrei dovuto avere il cuore pieno di gioia.
Avrei dovuto conoscere gente con la mia stessa passione.
Avrei dovuto postare solo frasi di gioia, oggi.
Avrei potuto rivedere Simon, parlargli e magari abbracciarlo.
Avrei dovuto passare una giornata incredibile e pensare: oggi finalmente sono felice!
Avrei...

Ma nel mio destino c'era scritto altro...

Mi dispiace tanto per Simon e spero che tutti i nostri pensieri positivi gli siano utili.

Avrei tanto voluto rivederlo... Avrei tanto voluto una giornata felice...



I hope everything will be fine, Simon



giovedì 8 giugno 2017

BREVE, BREVISSIMO  

Ho lasciato questo blog con l'unica certezza che il 31 agosto avrei rivisto i miei adorati Duran Duran, il mio Simon.
Un'attesa lunga, ma bellissima.
E invece...
Invece Simon mi ha sorpresa di nuovo...
E' arrivato in Italia per partecipare a una gara di auto d'epoca. Ha voluto avvisare noi fan con indicazioni piuttosto precise per poterlo trovare.
Sarà da noi fino al week end.
Io sono in partenza, senza pretese, senza aspettative. Forse lo vedrò, forse no e se lo vedrò sicuramente sarà stanco e non disponibile come è stato in questi giorni.
Magari farò solo tanto shopping e mi rimarrà il ricordo di questi bellissimi giorni di attesa.
Non lo so, di certo prenderò un treno sabato e di sicuro avrò "gli occhi pieni di Simon".

martedì 30 maggio 2017

vacanze  


Da quando è nata mia figlia e cioè quasi 8 anni fa, le mie vacanze sono cambiate.
Le  motivazioni di questo cambiamento sono varie, ma tre sono le principali:
- mi sono separata (vedi sono stata buttata via come una scarpa vecchia),
- ho una figlia,
- ho un solo misero reddito part-time.
Comunque non mi sono scoraggiata e dopo il primo anno di disperazione assoluta post abbandono, almeno per quanto riguarda le vacanze estive, ho cercato di reagire. Così la seconda estate da mamma single ho deciso di organizzare una vacanza al mare e siccome avevo ancora un buon lavoro con uno stipendio discreto, siamo andate in Liguria.
La vacanza non è stata il massimo, mia figlia aveva due anni ed era ancora nella fase piango e non dormo, il tempo non è stato per niente bello e il mare non era affatto adatto a una bambina piccola accompagnata da una mamma che non sa nuotare.
Però abbiamo mangiato molto bene.

Il terzo anno ho deciso di cambiare location e optare per la vacanza delle famiglie italiane: una settimana a Rimini. La vacanza non è andata male, l’animazione non era il massimo per i bambini, ma il tempo è stato bello e il mare non era così orrendo come mi avevano raccontato.

Il quarto anno, un po’ perplessa, ho deciso di tornare a Rimini; sempre io mia figlia e mia mamma. Il mare era molto sporco (giuro che abbiamo visto una cacca galleggiare), ma se se guardava il cielo si poteva riuscire a fare il bagno.
 
E’ stato proprio da questa vacanza che ho cominciato a pensare: l’anno prossimo basta Adriatico, ci faremo una vacanza in un posto più bello.
E per la legge dell’inversamente proporzionale (più speri per il meglio, più ti andrà male), le cose hanno iniziato ad andare male: da 8 ore al giorno, ho iniziato a lavorarne sei. La differenza di stipendio non era enorme, ma la crisi si stava facendo sentire e le spese dell’avvocato e altro si facevano sempre più alte.

Così il quinto anno l’unica possibilità era ancora l’Adriatico, ma questa volta non una settimana, bensì 5 giorni. Però ho scelto Riccione (almeno credevo che fosse Riccione, invece era la sua periferia).
Questa è stata, forse, la vacanza peggiore. Cinque giorni di pioggia, vento e persino grandine. Abbiamo fatto un solo gelido bagno in un mare che sembrava fango.

Le mie parole sono state: basta questo posto non mi rivedrà più. Il destino è stato perfido: l’anno dopo la mia ditta ha chiuso e io ho perso il lavoro

Il sesto anno, quindi, mi sono ritrovata senza lavoro, ma con una discreta somma di denaro (santo TFR). Però non potevo esagerare perché chissà quando avrei trovato un altro lavoro. Così ho deciso di fare un bellissimo regalo di compleanno a mia figlia: Disneyland e poi ritornare a Rimini, ma con tutti in comfort possibili.
Il viaggio a Parigi è saltato (causa mamma all’ospedale), ma la vacanza a Rimini c’è stata. Il tempo è stato bello, l’hotel super, soprattutto per la piscina riscaldata, l’acqua del mare molto meno.

Basta, questa volta è davvero l’ultima volta che faccio una vacanza del genere. L’anno prossimo Sardegna, Salento o Toscana, basta che non sia il mare di Rimini!

Eh, eh, eh.

Ed eccoci al settimo anno: l’anno scorso. Avevo un lavoro, mal pagato, ma era un lavoro! Avevamo una vacanza a Disneyland già pagata l’anno prima. Peccato però, che nel frattempo non fossi diventata, non dico ricca, ma benestante e che avendo appena cominciato un lavoro l’unica settimana di ferie ce l’avevo ad agosto.
Quindi l’unica scelta è stata ancora Riccione, spendendo gli stessi soldi che avrei speso per andare in Sardegna a giugno.
E’ stata la vacanza più brutta in assoluto. Tempo brutto un giorno si e uno no, l’acqua del mare orrenda, anzi peggio. Non ho avuto il coraggio di bagnarmi neanche i piedi.
Almeno c’è la piscina in hotel, ho pensato. Peccato che la piscina era tutto il giorno all’ombra e col tempo che c’è stato era così gelata che non è riuscito a usarla nessuno.

Adesso viene il bello. Questa volta era sicura che Rimini e Riccione non ci avrebbero più viste. Non può andare sempre male, piuttosto restiamo a casa!!!

Ottavo anno: aprile 2017. Io che vado in agenzia a farmi fare preventivi: Sardegna troppo cara (3500 euro una settima?!), quindi Salento o Calabria. Con neanche 2500 euro si parte (quasi stesso prezzo dell’anno scorso a Riccione).
Fine aprile 2017: non mi rinnovano il contratto. Cacchio!!! Cerca subito un altro lavoro (anche se in realtà era alla continua ricerca). Che fortuna, nonostante la crisi riesco a  fare tre colloqui. Il primo è un part-time di 4 ore, no non può essere certo la soluzione migliore, non ci potrei vivere. Il secondo in una grande ditta chimica. Evvai, pagano molto bene ed è a 10 minuti da casa mia. Il terzo a Vercelli, lontano e con un orario assurdo.
Ditta chimica: 0
Ok, per adesso mi farò il mazzo e andrò fino a Vercelli…
Ditta Vercelli: 0
Ditta part-time: ti assumiamo…

Non ho avuto scelta e in questo momento da quasi un mese lavoro solo 4 ore al giorno e sono alla ricerca di un altro lavoro.

Quindi ottavo anno di vacanza: Rimini?

No, perché la vita continua a insegnarmi che chi troppo vuole nulla strige.

Quest’anno non possiamo permetterci neanche Rimini.
Quest’anno si sta a casa, in mezzo alle zanzare, al caldo soffocante con l’unico conforto che qualche volta, forse, potremmo andare in piscina.
Per fortuna mia figlia avrà le sue vacanze con suo padre. Però sono davvero triste pensando che a noi due ,insieme, quest’anno non sarà concesso.

Sono davvero stufa di questo destino beffardo, che non fa altro che farmi sognare per poi rendermi più triste la realtà.

giovedì 11 maggio 2017

attimi di felicità  

In questo blog ho scritto quasi esclusivamente dei mie momento no. Di quando le cose non andavano, di quando tutto mi sembrava che andasse allo scatafascio.
Raramente ho scritto di momenti di gioia, ma forse mai reale fino in fondo. Anche questo ultimo periodo non è stato dei migliori, continuo a perdere pezzi di qualcosa e non riesco mai ad avere in cambio niente che mi possa far sentire un po’ meglio.
Forse sono io che sono troppo pessimista e un po’ mi piango troppo addosso senza mai reagire con la giusta fermezza.
 
Comunque, anche in questi ultimi mesi le cose non andavano troppo bene. Avevo un lavoro davvero stressante in cui più mi sforzavo per stare dietro a tutte le responsabilità e più non veniva riconosciuto il mio sforzo, anzi. Poi però questo duro anno lavorativo è finito e l’unico lavoro che sono riuscita a trovare è un part-time che, nella mia situazione, non è sicuramente sufficiente. Così ieri mattina stavo pensando a quali possibilità avessi per poter migliorare la situazione e intanto ascoltavo un concerto dei miei amati Duran Duran e proprio mentre dicevo: “ Eh, sono Sicura che Simon saprebbe darmi il consiglio giusto e mi risolleverebbe il morale (ma quanti anni ho? 14?)”, mi è arrivato un whatsapp: Ragazze 31 agosto a Treviso andiamo vero?

E qui è partita la svolta della mia giornata. Tutto è passato in secondo piano, o meglio i problemi si sono ridimensionati. La vita ha ricominciato a sorridermi, io ho ricominciato a sorridere. Non so come, non so perché, forse sono io che ho dei problemi, ma i Duran Duran rappresentano per me un’immensa gioia, un allontanamento dalla mia vita problematica. Sono come una spugna che cancella, per un certo periodo, tutto il nero della mia vita. Mi fanno camminare su una nuvola a mille metri di altezza, mi fanno sentire una persona speciale, una persona più fortunata di altre, perché nella mia vita c’è qualcosa che mi illumina quando mi viene vicino, mi migliora, mi rende una persona felice, sempre (o quasi…).

Adesso siamo qui che organizziamo, che pensiamo a come andare a Treviso, che non è dietro l’angolo.

E io me lo godo tutto questo momento, anche perché questa volta non ho più un lavoro che non posso lasciare per più di mezza giornata.

Sarò stupida, immatura o semplicemente me stessa, ma io ieri, dopo anni e anni, avevo le farfalle nello stomaco.


Ma forse dovrei solo andare da uno bravo!!!!

sabato 4 febbraio 2017

PIOGGIA  


Sarà che sono raffreddata,
sarà che fuori è buio e piove,
sarà che sono da sola in una stanza troppo silenziosa,
sarà che il lavoro non va,
sarà che è inverno,
sarà che non faccio altro che mangiare e ingrassare,
sarà che tutti pensano di dover trovare un uomo da presentarmi,
sarà che mi manca il tempo,
sarà che mi manca molta autostima,
sarà che ho un vuoto dentro,
sarà che il futuro mi fa paura,
sarà che i soldi non bastano mai,
sarà che c'è sempre una, due, tre spese impreviste,
sarà che vorrei fare qualcosa, ma non so nemmeno io cosa,
sarà che mi manca mia figlia,
sarà che dopo 5 giorni di cortisone, l'effetto indesiderato della depressione si sta facendo avanti.
Sarà tutto questo insieme di sarà, ma oggi è uno di quei giorni in cui prenderei la mia macchina e me ne andrei lontano, lontano senza una meta... o forse sì.
E invece, mi chiuderò in bagno e piangerò

lunedì 2 gennaio 2017


       COSA VORREI DA QUESTO 2017 
 
v  Un lavoro part-time
v  Vincere un premio di consolazione alla lotteria Italia
v  La salute per me e per chi amo (anche per tutta l’umanità meno due)
v  Una casa più grande
v  Un televisore smart
v  Rivedere i Duran Duran
v  Dormire di più
v  Ricominciare a suonare il pianoforte
v  Andare in palestra
v  Che almeno un po’ di rabbia mi abbandonasse
v  Rivedere mia cugina
v  Capire che cavolo di lavoro mi darebbe soddisfazione
v  Una bella vacanza la prossima estate, sono stufa del mare di Rimini
v  Tornare alla Tenuta La Mandria
v  Perdere 5 chili
v  Uscire di più, avere la voglia di uscire di più
v  Un uomo, due uomini, tre uomini… (ma presi singolarmente, però!)
 

 

sabato 31 dicembre 2016


COSA MI HA DATO QUESTO 2016:

-          Due mesi, gennaio e febbraio, per pensare solo a me e a mia figlia. Senza lavoro, ma con gli ultimi sgoccioli della disoccupazione.

-          Un lavoro nuovo, proprio a un mese dalla fine della disoccupazione.

-          Una macchina nuova. La prima di cui ho potuto scegliere tutto io. A partire dal nome: Rio (Kia Rio, per la precisione), perché il nome è una garanzia.

-          Una collega simpatica con cui lavorare.

-          Un concerto dei Duran Duran.

-          Un super regalo di compleanno per mia figlia: Disneyland Paris, il nostro primo viaggio all’estero.

-          Una breve vacanza al mare ad agosto
 
-          Un lungo week end trascorso, sole, io e mia figlia, a stretto contatto con i cavalli e la natura.
-          Una scrivania e un comodino per cercare di completare la sua cameretta.

-          Un Natale sereno.

-          Molta ansia e stress.

-          Qualche chilo in più.


COSA MI HA TOLTO QUESTO 2016:

-          La libertà di poter disporre del mio tempo.

-          Il tempo per me, ma soprattutto per mia figlia.

-          La mia vecchia e amatissima auto.

-          La possibilità di poter vedere più di un concerto dei Duran Duran in Italia.

-          Un po’ di salute.

-          Un po’ di soldi.

-          Ore di sonno.