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sabato 23 ottobre 2010

manuale per giovani mamme (consultabile anche dalle primipare attempate)  


Il fine settimana scorso doveva essere un week-end tranquillo e sereno, all’insegna della festa di compleanno della mia nipotina.
In effetti, è iniziato bene: al mattino Iaia è uscita con il suo papà e il pomeriggio è venuta con me e la nonna alla ricerca del regalo per la sua cuginetta.
Siamo andate al Toys, un grande negozio, purtroppo per me e per lei, su due piani. Appena Iaia ha visto le scale ha deciso che il resto del tempo voleva trascorrerlo facendo su e giù dai due piani.
Così mentre mia mamma sceglieva i regali, io stavo con lei a fare un po’ di step. All’inizio la tenevo con due mani, poi lei ha deciso che le bastava una mano sola e io ho pensato: che brava, ha imparato a fare le scale tenendosi solo con una mano.
Ad un certo punto però ha cambiato umore, ha cominciato a frignare, a non voler camminare, a non voler stare in braccio, a non guardare i giocattoli. Credevo che fosse così perché non le facevo più fare le scale, ma provando a salire di nuovo si lamentava lo stesso.
Arrivate alla cassa ha iniziato letteralmente ad urlare e continuava a ripetere aia, aia aia. Ci sono venuti in aiuto i migliori nonni che si trovavano in negozio, ma nessuno riusciva a calmarla, con me che mi giustificavo dicendo che era così per colpa dei denti.
Arrivate alla macchina si è calmata, ma una volta a casa ha ricominciato a piangere.
Era ora di cena così l’ho messa sul seggiolone e ho notato che non muoveva più il braccio sinistro.
Ho provato a darle i pastelli ma li prendeva solo con la mano destra, ho provato ad alzarle il braccio, a schiacciarlo e lei ha cominciato ad infastidirsi.
Mi è sembrato molto strano quindi ho detto a lui che forse era il caso di andare in ospedale. Inutile dire che il medico, avvocato, chef, pediatra, nutrizionista che c’è in lui ha fatto la diagnosi, dicendo che non era necessario, che aveva visto che un pastello lo aveva preso con la sinistra e che faceva così perché era stanca.
Il giorno dopo Iaia non muoveva ancora il braccio e finalmente si è deciso che era il caso di andare al pronto soccorso. Appena abbiamo detto all’infermiera che Iaia non muoveva più il braccio ha capito subito cosa era successo: pronazione dolorosa del radio, cioè fuoriuscita all’altezza del gomito dell’estremità del radio. Mi ha chiesto se era caduta o se aveva fatto le scale tenendosi con una mano sola perché è una cosa che succede spesso in queste occasioni. Il medico in dieci secondi le ha rimesso a posto l’osso, lei ha pianto ma si è calmata subito. Poi ci hanno mandati nella stanza dei giochi per vedere se muoveva il braccio perché alcuni bambini per paura del male fanno fatica a riutilizzarlo. Lei invece appena ha visto i 1000 giochi nuovi si è dimenticata di tutto e alla fine non voleva più andare via.
Dopo 10 minuti l’infermiera mi ha chiamata per il foglio delle dimissioni. Sono entrata e la prima cosa che il medico mi ha detto è stata: “Quando succedono queste cose bisogna far vedere subito il bambino perché lasciarlo in quelle condizioni per molto tempo può causare dei danni”. Avrei voluto dirgli che se fosse stato per me sarei andata la sera stessa, ma sono rimasta in silenzio a pensare a quanto poco polso ho in certe situazioni…
Adesso il braccio è solo un brutto ricordo, per fortuna non le ha fatto più male, ma la prossima volta che mi sembrerà strana darò retta solo al mio istinto.

Per il resto c’è tanta stanchezza cronica, sia fisica che mentale. Un trascinarsi di situazioni che rende tutto molto faticoso, una giudiziale che sembra sempre più vicina, un raffreddore che non fa in tempo a passare che già Iaia me l’ha riattaccato di nuovo.
Mi butterei sul letto, chiuderei gli occhi e spegnerei l’interruttore per i prossimi 2 mesi. Vorrei svegliarmi in tempo solo per pensare ai regali di Natale. Già tra poco è Natale, la mia festa preferita, la prima con la mia bimba in grado di intendere e volere.
Come lo passeremo?

What next?

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