fuggire
Vorrei andarmene, partire, scappare il più lontano possibile. Fare la valigia, solo con le cose essenziali e prendere un treno, un aereo e riprovare a vivere e a respirare in un posto nuovo. Un posto senza ricordi senza possibilità di incontri.
Vorrei poter trovare un lavoro degno di essere chiamato lavoro, vorrei conoscere colleghi nuovi che non mi riportino al passato.
Vorrei con tutte le mie forze lasciare la mia città, morire e rinascere. Vorrei non rischiare di fare incontri che potrebbero distruggermi di dover ricevere notizie che potrebbero farmi definitivamente crollare.
Vorrei, ma non posso. Perché lui non me l’ha permesso. Perché lui per puro egoismo, prima di lasciarmi mi ha convinta a fare un figlio. E adesso, la mia bambina, che è l’unica ragione della mia vita, mi tiene legata a questo posto, a lui.
Sto attraversando la fase più dolorosa, che contrariamente a quello che pensavo, non è la caduta libera e neanche la botta che ricevi quando raggiungi il fondo del tuo precipizio, ma è l’inizio della risalita. Quando la rabbia fa spazio alla consapevolezza, quando i tuoi occhi si riaprono e purtroppo riescono a vedere quello che sarà il futuro. Quando finalmente riesci a rispondere alla domanda che ti eri fatta all’inizio. E la risposta non ti piace per niente.
Qualche giorno fa ho scoperto che la persona per cui mi ha lasciato, si è trasferita nella nostra città (chissà da quanto), a più di 300 km da dove viveva. Io non penso che potrei reagire con indifferenza quando mi capiterà di vederli mano nella mano, o quando mi dirà che andranno a convivere o peggio ancora quando la metterà incinta. Io non voglio, ma ho la sensazione che qualcosa stia già accadendo. E io non so cosa fare…
4 maggio 2012 alle ore 13:53
Non riesco ad articolare nemmeno una frase riguardo il tuo ex, che non abbia dentro la parola stronzo
4 maggio 2012 alle ore 14:30
Che schifezza, tesoro! Non ti far sopraffare da queste negatività. Non so cos'altro dirti, purtroppo.
4 maggio 2012 alle ore 19:39
grazie per esserci sempre.
Oggi stavo per scoppiare a piangere sul lavoro, poi dal benzinaio e infine in un negozio. Poi finalmente sono arrivata a casa e sono esplosa. Sto proprio una schifezza per fortuna non c'è Iaia. Non poteva succedermi una cosa peggiore... Non ce la faccio proprio più!
7 maggio 2012 alle ore 09:00
Ti abbraccio forte, spero che tu prenda un po' di forza anche in questo abbraccio.
17 luglio 2014 alle ore 12:59
Poveri figli e marito di lei ...catapultati in un altra vita ...per egoismo.... bah!
ciao ti sto leggendo a ritroso ...e son arrivata qui ...