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martedì 8 maggio 2012

Sono giorni no, giorni in cui mi lascio trascinare dal tempo. Giorni in cui vorrei solo piangere, ma tante volte devo trattenere le lacrime. Giorni in cui leggo i commenti che mi lasciate e vorrei rispondere, vorrei venire a trovarvi nei vostri blog, ma non ne ho le forze.

Vado a letto la sera e cerco di credere che è un giorno in meno di dolore. Non riesco a dormire e quando finalmente crollo, basta il più piccolo rumore per risvegliarmi e ricomincia tutto da capo.

Mi alzo la mattina priva di volontà, guido, penso e mi sforzo di non arrivare sul lavoro con gli occhi gonfi.

Non ho più voglia di mangiare, di giocare con Iaia di pensare a cosa fare. Faccio delle cose di cui mi pento l’istante dopo averle fatte o dette. Faccio del male a me e agli altri e me ne rendo conto. Cerco di non stare da sola e scoppio a piangere davanti alle mie nipoti quando mia sorella mi dice che è una ruota che gira. A me non sembra proprio.

Piango, piango e piango. Provo un forte dolore che a volte mi toglie il respiro e mi fa battere il cuore più forte. E’ il periodo più triste della mia vita e non so come venirne fuori. Mi dicono che devo farmene una ragione. Ma io non riesco a vederne di ragione. E provo sconforto pensando che è già passato troppo tempo per stare così male.

Cerco case in affitto lontano da qui, soluzioni per farcela da sola. Comincio una battaglia impossibile per cambiare le condizioni di separazione in modo che possa lasciare il mio paese. E anche questo mi fa soffrire perché non vorrei abbandonare il posto in cui sono nata, ma so che sarebbe peggio incrociare loro due abbracciati insieme.

Mi aggrappo alla speranza dell’appuntamento di domani, sperando che ci sia qualcuno che riesca a convincermi che ce la posso fare. Che anche questa fase è normale, che passerà. Ma in realtà non ci credo per niente.

Vorrei dirvi, se passate ancora da qui, che poter scrivere e leggere i vostri commenti, sentire che c’è qualcuno, che pur non conoscendomi, cerca di consolarmi, in qualche modo mi aiuta ad arrivare a sera. Vorrei che non pensaste che sono maleducata perché non vi rispondo, vorrei ringraziarvi perché in tutto questo tempo avete cercato di aiutarmi.
Forse andrà meglio e allora passerò a ringraziarvi per l’aiuto che inconsapevolmente mi avete dato.

Adesso però non riesco a fare altro che lasciarmi andare al mio dolore.

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4 commenti: to “

  • Eu
    9 maggio 2012 alle ore 09:43  

    Mi dispiace così tanto sentirti così... Il tuo dolore è così forte che mi sembra di sentirlo. Ti direi di andare via... Ma non è così semplice. Ma è impensabile stare là con la costante possibilità di incontrare i due vermi.
    Non so cosa farei al tuo posto, io ho un carattere che se soffro, spacco. Odio e mi vendico. Cercherei di fargliela pagare... ma sarebbe sbagliato perchè c'è una bambina di mezzo. Ma puoi rivedere i termini di separazione e far presente al giudice il male che ti fa incontrare lui in continuazione con lei, che la cosa non ti fa vivere serena. Noi donne siamo molto tutelate in questi casi.
    Per quanto riguarda noi che ti seguiamo, è vero che non ci conosciamo, però siamo qui.
    Non importa se non ci rispondi o se non vieni a leggere i nostri blog... noi siamo qui comunque

  • Unknown
    9 maggio 2012 alle ore 15:45  

    Tu non sei maleducata, sei solo tanto triste. E noi non riusciamo a fare quello che vorremmo. Vorremmo essere al tuo fianco in questi momenti. Vorremmo poterti abbracciare forte e dirti che tutto passerà presto, molto presto. Vorremmo uscire con te e Iaia a fare una passeggiata, serene, sicure che nessuno ci rovinerà quella passeggiata. Vorremmo fare tanto più di quel poco che facciamo. Io te lo dico veramente con il cuore in mano: se tu domattina mi dicessi che hai bisogno di questo, io parto e vengo lì. Ti abbraccio forte.

  • Anonimo
    9 maggio 2012 alle ore 23:28  

    Non ho un blog....non ricordo nemmeno come sono arrivata sul tuo... So solo che ho sbirciato, spesso, in attesa di tue notizie. Mi sono immedesimata nella tua storia ... forse perché io mamma, da poco, ho avuto il terrore di sentire le stesse parole che hanno scosso tua esistenza. Il tuo dolore passera' . Credimi e credici. La ferita resterà ferma ed immobile dove e' stata inferta, ma il dolore acuto ed asfissiante si placherà. Non occorre cambiare città solo per loro. Non ti arrendere di fronte a due tipi che hanno sfasciato una ( o due?) famiglia/e. Anzi se li dovessi incontrare non distogliere lo sguardo, quello che e' successo non e' colpa tua.Guarda la tua bimba, lei ha bisogno del tuo sorriso, della tua forza, della tua integrità . Il tuo esempio per lei e' scuola di vita. Ti e' toccato in sorte il più gravoso, ma vedrai le cose cambiano...a volte lentamente ed altre volte repentinamente ma cambiano .
    Ti abbraccio cubomamma

  • Unknown
    9 giugno 2012 alle ore 10:38  

    anch'io sono stata lasciata per un'altra... so cosa si prova, il tuo dolore è il mio dolore. in questi sei mesi (da quando ho scoperto tutto) ho provato sensazioni al limite di tutto quanto. non è odio, non è solo disperazione, è delusione, amarezza, è mancanza di fiato.
    Guardo mia figlia e penso: non doveva capitarCi anche questo. Ma alla fine se ci è capitato un motivo ci sarà, non sto parlando di colpe, sai? io rimango in attesa, sono sospesa. Non ho molti stimoli in questo momento, ma so che prima o poi accadrà qualcosa. CI accadrà, vedrai. un bacio anche a iaia!