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lunedì 23 marzo 2015

pensieri  

Ieri sera facendo zapping ho scoperto che stanno ritrasmettendo da qualche giorno Una mamma per amica.
Questa è una delle prime serie televisive che ho visto e che potrei rivedere all’infinito, fino a immedesimarmi nella nonna!
Così ieri ho ricominciato a guardare le avventure delle  “Gilmore girls” e alla fine ho fatto una riflessione che, stranamente, non ho mai fatto: che tipo di mamma vorrei essere?
Fino ad ora ho lasciato tutto al caso, non ho mai riflettuto sul mio ruolo di mamma, forse perché in realtà non ho mai creduto di poterlo diventare. Quando ho deciso di avere un figlio l’ho fatto più perché era un desiderio del mio ex marito  che per  un mio istinto materno. Io avrei aspettato ancora un po’, nonostante avessi già 35 anni.
Comunque, è da ieri che penso a come vorrei essere come madre. Non sono più giovane e quando lei sarà adolescente io avrò quasi cinquant’anni e non potrò certo essere una mamma sorella.
Però mi chiedo: come vorrei che fosse il nostro rapporto?
So di non essere una persona forte, che i miei "no" non sono credibili e che le poche volte che la sgrido, poi sto male per tutto il giorno.
So anche com’è fatta lei, so che non ha passato dei bei momenti, che si è trovata a pochi mesi nel bel mezzo di una tragedia familiare che è andata avanti per diversi anni. So che si trova tra due fuochi e che a volte è dura e che non è normale alla sua età passare da un contesto familiare a un altro, non riconoscere una propria casa e non avere stabilità. Non è facile per lei, come non lo è per nessun bambino con genitori separati (che vadano d’accordo o meno). So che è sensibile e dolce che è fin troppo accondiscendente, ma a volte furbetta.
E vorrei cominciare da queste riflessioni per costruire qualcosa insieme a lei.
Vorrei che il nostro rapporto fosse lo specchio della serata che abbiamo trascorso qualche giorno fa, quando con due bastoncini di legno e un palloncino ci siamo divertite come pazze giocando a tennis. Ma vorrei anche che lei fosse fiera di sua madre di quello che è e di quello che fa. E adesso non potrebbe esserlo, perché non lo sono neanche io.
Vorrei che fossimo complici, ma che allo stesso tempo lei sapesse che io sono quella che quando prenderà strade sbagliate la ricondurrà nella direzione giusta con fermezza anche a costo di farmi odiare. Vorrei continuare a essere una mamma che non obbliga ma che fa riflettere, che non la costringe a finire di mangiare se non ha più fame o se non le piace quello che ho cucinato. Vorrei accompagnarla ai concerti, raccontarle storie, discutere con lei delle cose importanti, ascoltandola e indirizzandola secondo le sue aspirazioni, mai costringendola.
Ma vorrei essere anche decisa e ferma quando verrà il momento di proteggerla e su questo devo lavorarci parecchio.
Vorrei riuscire a farla crescere serena e sto male pensando che quello di cui ha bisogno adesso non riusciamo a darglielo.
Vorrei che tutti i nostri errori non ricadessero sulla sua vita rendendola insicura, vorrei essere una buona madre e soprattutto vorrei  che il nostro rapporto non si spezzasse mai.

What next?

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