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mercoledì 29 luglio 2015

vacanze 2015  

Vorrei scrivere che le nostre vacanze a Rimini sono cominciate con un viaggio in treno confortevole e con giornate allegre e spensierate dove tutto è stato perfetto.
Invece abbiamo iniziato con un treno, il Milano Lecce, che fino a Rimini ha accumulato un ritardo di 100 minuti, ma questo per noi non sarebbe stato un dramma, tanto andavamo in vacanza. Il problema, che ha fatto scatenare la mia ira e quella di due carrozze del treno, è stato che fin dalla partenza l’aria condizionata non funzionava. Per dovere di cronaca devo dire che viaggiavamo in prima classe, sai così viaggeremo meglio.
Abbiamo fatto dall’una del pomeriggio fino alle 6 di sera una sauna continua. E a nulla sono servite le bottigliette da mezzo litro che ci hanno fatto trovare all’inizio della carrozza a Bologna. Tra le altre cose non sono neanche bastate per tutti.
Insomma abbiamo iniziato la nostra vacanza in modo per niente rilassante grazie alle Frecciabianca e a Trenitalia.
Però una volta arrivati a Rivazzurra ci siamo lasciate il viaggio alle spalle e abbiamo iniziato la nostra vacanza. La domenica è passata bene, hotel carino, camera un po’ piccolina, ma il bagno era finestrato! Il personale era molto disponibile e che bello scoprire che la piscina era riscaldata. Poi c’era l’aria condizionata e dopo giorni passati a sudare in casa, entrare in una stanza fresca era un sogno.

Poi però è iniziato il periodo no. Domenica notte ho cominciato a stare male e lunedì avevo la febbre. Ho passato tutto il giorno in camera e ho ringraziato la buona sorte di avere mia mamma vicino che si è presa cura di Margherita portandola al mare e in piscina. Martedì ho provato ad andare al mare, ma poi mi sono rinchiusa in camera priva di energia. Ho ripreso di nuovo gli antibiotici e per evitare il mal di stomaco ho preso pure la vitamina b.
Mercoledì stavo meglio ed è potuta iniziare la vera vacanza che si può riassumere in: mare, piscina, mangiare, animazione e dormire.
Le giornate sono state bellissime, contro ogni mia aspettativa catastrofica di tempeste e uragani. Ho passato un po’ di tempo sdraiata ai bordi della piscina senza fare niente pensando che non avrei dovuto fare niente anche dopo, perché qualcuno lo faceva per me.  Niente casa da pulire, niente pranzi e cene da preparare, niente spesa da fare, niente gatto miagoloso. Il paradiso, troppo breve però che, fortunatamente, si è concluso con un viaggio di ritorno decente.

Alla fine di queste vacanze questo è quello che mi è rimasto:

i figli fanno superare i tuoi limiti e non solo quelli di sonno:
non avrei mai affrontato un mare con cavalloni più alti di me, ma per vedere la felicità negli occhi di mia figlia l’ho fatto. Io che non so nuotare incrociavo le dita e cercavo il bagnino ogni volta che vedevo un’onda che mi avrebbe travolto. Mia figlia invece ci si tuffava e anzi le andava a cercare.
Non avrei mai fatto un bagno a mezzanotte e invece mia figlia mi ha costretto ed è stato divertente. Per questo devo ringraziare gli animatori che hanno organizzato la serata. Già, gli animatori, che meriterebbero un post a parte. In tutti gli hotel che ho visitato non ne ho mai trovati così complici coi bambini, si facevano fare di tutto. Io non avrei avuto la loro pazienza!
E’ stato messo in dubbio uno degli assiomi o mantra degli ultimi cinque anni della mia vita: mai, mai e poi mai potrei essere attratta da una persona molto più giovane di me. Al massimo due o tre anni in meno.
E’ stato come quando l’altra mia certezza "io non voglio andare a letto con Simon Le Bon” si è sciolta sotto le fiamme del suo sguardo sexy, provocatorio e ubriaco.

Però, cavolo, questa persona incarnava (quasi) il mio ideale di perfezione maschile. Alto, con un corpo perfetto: spalle larghe, ma non troppo, vita stretta e gambe magre ma toniche. Capelli di media lunghezza, biondo scuro un po’ mossi. E che dire degli occhi, quando è venuto a prendermi tra il pubblico per portarmi sul palco a fare uno sketch ho avuto una visione. Erano gli occhi di Simon, lo stesso azzurro in cui mi tufferei senza pensarci due volte e in cui mi sarei tuffata se non ci fossimo accorti l’uno dell’altro troppo tardi.
E meno male, mi viene da riflettere, perché in realtà una cosa gli mancava, anzi dieci cose: 10 anni in più…

Ps: non è che lui fosse uno che va con le vecchie! E che per qualche strana ragione ci sono persone che arrivano a darmi più di dieci anni in meno.

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