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mercoledì 28 gennaio 2015

meno due  

Allora, oggi una cosa è cambiata e cioè lunedì non sarà il mio ultimo giorno di lavoro, ma lo sarà venerdì. Hanno deciso di chiudere con il mese in modo da poter fare subito i conteggi. Quindi posso dire meno due, venerdì saluterò tutti e riprenderò in mano la mia vita.

Fa un po' paura a pensarci e più si avvicina il giorno e più mi chiedo se sono pazza a essere così tranquilla. Anche se in realtà la tranquillità è direttamente proporzionale ai giorni che mancano al licenziamento: più diminuiscono i giorni, più diminuisce la tranquillità.

Oggi sono iniziati i saluti, i dispiaceri sinceri di alcune persone, mentre qualcun altro ha capito di non starmi troppo simpatico.
Oggi mi sono sentita come un condannato a morte che aspetta il giorno dell'esecuzione. Le persone sono tristi per me e sono dispiaciute perché non ci vedremo più tutti i giorni.
E' strano come comincio a sentire la mancanza di qualcosa che ormai mi stava stretto.
E' difficile pensare che mi mancheranno, che da venerdì sarà tutto diverso che forse piangerò e non lo avrei mai detto.
Ho un grosso nodo proprio all'altezza del cuore e anche se sono convinta della mia scelta, non posso non pensare che, nel bene e nel male, tutti sono stati per dodici anni la mia famiglia.

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