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lunedì 16 agosto 2010

ferragosto  


Un altro ferragosto è passato, questa volta come fosse una giornata normale.
Colazione, giretto con la piccola, riposino, gnocchi col sugo di noci a casa, giochi, riposino, lui che va a tagliare l’erba dai suoi, per me un po’ di internet e infine frittata con pomodoro per tutti. Piuttosto triste…
Non che l’abbia mai festeggiato in modo particolare, almeno da quando ho conosciuto lui.
Prima però, se ci penso bene, il ferragosto era una bellissima giornata che avrei voluto non finisse mai.
Quando ero piccola, io e i miei fratelli, appena finita la scuola partivamo per il mare, per fare ritorno a casa poco prima dell’inizio di settembre. Il 15 di agosto era dedicato esclusivamente al mare. Ci svegliavamo, facevamo colazione e ci preparavamo per andare in spiaggia. Una volta arrivati cominciavamo a giocare con la sabbia perché bisognava far passare 2 ore dalla colazione prima di poter fare il bagno.
Verso le 11 ci raggiungevano i miei zii e i miei cugini e insieme ai vicini di ombrellone, vicini anche di casa, si faceva il bagno. Mio zio prendeva in affitto il pedalò, noi arrivavamo fino agli scogli in acqua e poi salivamo tutti, forse in troppi, ma quello era il divertimento. Mi ricordo di un anno in cui c’era anche mia mamma. Eravamo sul pedalò e lei decise di fare un bagno oltre gli scogli. Peccato che dopo non riuscì più a risalirci sul pedalò! Penso di aver preso la mia pappamollagine da lei.
All’una e mezza si andava allo stabilimento e si mangiava la pizza, ancora oggi ogni tanto è come se ne sentissi il profumo. Dopo la pizza il cocomero, una volta l’abbiamo fatto mangiare anche ad una lucertola, ne era golosa.
Dopo altre due ore d’attesa ancora bagno, poi merenda con gelato e poi giochi e poi ancora bagno, fino ad arrivare a sera cercando di rubare l’ultimo tuffo perché non c’era più tempo di asciugarsi.
Arrivava l’ora di andare a casa ma nessuno aveva voglia che la giornata finisse.
Poi a casa si cenava e poi si andava a fare un giro sul lungomare o se c’era un concerto si provava a sbirciare qualcosa salendo sulle spalle di mio zio…
In quel giorno respiravo aria di famiglia, quella che mi mancava tanto e che avrei tanto voluto avere. Non facevamo nulla di particolare, ma ricordo ancora con nostalgia la gioia e la serenità di quei momenti.
Ecco, credo di non aver mai trascorso un ferragosto così da quando io e lui ci siamo messi insieme, ma mi auguro che i prossimi, per mia figlia, possano essere come quelli della mia infanzia.

Adesso per consolarmi cercherò qualche racconto di chi è stato più fortunato di me...

What next?

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2 commenti: to “ ferragosto

  • ValePi
    18 agosto 2010 alle ore 17:00  

    belli, invidio anche i tuoi ricordi perchè io non ho nemmeno quelli... i miei preferivano stare a case per non mettersi nella mischia e quando sono cresciuta e ho potuto fare il ferragosto da sola non si respirava più l'aria di famiglia che racconti.
    Ora ferragosto a casa con la cucciola, sempre per non metterci nella calca, ma per lei, stavolta.
    Mantieni i tuoi ricordi. Sono la cosa più preziosa che hai! e in bocca al lupo con i numeri!

  • shestoomuch
    19 agosto 2010 alle ore 13:12  

    Si, credo di avere dei bei ricordi legati alle vacanze da mia nonna. In effetti arrivarci era un'impresa, però per noi era divertente anche quello, il giocare insieme in uno spazio ristretto, il mangiare in autogrill, gli indovinelli di mio papà. Per noi bambini era uno spasso, forse per mio padre, che doveva guidare, un po' meno.
    Magari tu vivi già in una località di mare quindi non c'era bisogno di spostarsi. Noi abitiamo in mezzo alle risaie e d'estate è davvero un mortoio.