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giovedì 12 febbraio 2015

RAPUNZEL E ALTRE STORIE  


Questa mattina è arrivato il pacco con dentro il vestito di Rapunzel per Margherita, ieri è arrivata la parrucca. In un attimo di incredulità mi sono chiesta:
come mai sono riuscita a ottenere in tempo il vestito promesso nonostante abbia aspettato l'ultima settimana prima della sfilata per ordinarlo?
Come mai non è successo nessun imprevisto, come ad esempio la taglia sbagliata o la parrucca troppo piccola e spelacchiata?
Come mai non c'è nessun difetto ed è tutto bellissimo?
Come mai la domenica della sfilata dei carri capita proprio nel mio fine settimana di affido condiviso?
Fammi controllare le previsioni meteo che il tempo adesso è bellino, ma ora di domenica potrebbe scatenarsi uno tsunami:
domenica pioverà. Rimanderanno la sfilata alla domenica successiva che, secondo la teoria dell'affido condiviso, mia figlia trascorrerà con suo padre.
Adesso non mi rimane che pregare che le previsioni siano sbagliate o dare il vestito a suo papà sperando, inutilmente, che glielo metta lui.

Poi, come se non bastasse, ho ricevuto due chiamate da numeri di Milano. Alla prima non ho fatto in tempo a rispondere quindi ho richiamato, cosa che non faccio mai. Mi sono detta: vuoi mica che io sia la prima italiana che trova lavoro dopo soli nove giorni dacché l'ha perso? Chiamo...
"buongiorno, ho ricev...."
"ciao, sono tua cugina...."
Sì, era mia cugina che voleva farmi le condoglianze per la perdita del lavoro. Vabbè, mi ha fatto piacere sentirla, era davvero dispiaciuta.
La seconda chiamata ero sicura che fosse di lavoro: volevano vendermi dei libri per bambini...

Ma possibile che con tutte le candidature fatte su infojobs, nessuno sia stato interessato al mio profilo? Ma saranno veri gli annunci? Ma non è che hanno ragione quando dicono che a quarant'anni se perdi il lavoro, l'unica soluzione è mettersi in proprio? Ma poi io, anche volendomi mettere in proprio, cosa mai potrei fare?


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2 commenti: to “ RAPUNZEL E ALTRE STORIE

  • Lisa
    17 febbraio 2015 alle ore 14:56  

    ...iniziare a scrivere il tuo primo libro?

    Torno alla carica con questa idea. Mi spiace leggere del tuo licenzianento,ma vedo che hai colto il nocciolo della questione. Puoi reinventarti,ora. E potrebbe essere l'ultima occasione.
    'Lei aveva perso tutto,ma aveva riconquistato ciò che contava,la persona più importante,se stessa...e la sua capacità di trasferire su carta le emozioni...!!!' Non è il trailer di un film con Cameron Diaz,ma potrebbe essere il tuo punto di partenza!
    A parte gli scherzi,dunque,conti alla mano,la possibilità è concreta. Facciamoci due domande. In Italia sussistono autori di libri? In Italia sono rintracciabili case editrici disposte a vagliare seriamente manoscritti di emeriti sconosciuti? In Italia esistono librerie?
    Beh,io vedo una serie di risposte affermative e nessun impedimento a provare seriamente questa strada. Tanto andasse male che cosa si perde? È un modo per reinventarti concretamente e non lasciare nulla di intentato,partendo da un assunto fondamentale: la tua obiettiva capacità di saper raccontare i pensieri che hai e i giorni che vivi. Checchè ne dicessero i tuoi insegnanti,che da che mondo è mondo detto tra noi servono perlopiù ad annientare l'entusiasmo prepuberale dei giovani individui.
    Dunque facci un pensierino,nei momenti grigi e bui o quando concludi che l'unica alternativa alla nutella sia lo xanax,riprendi in mano questo blog dall'inizio,prova a dargli un significato più ampio,comincia a raccontare una storia,che può essere la tua o partire semplicemente da te per diventare quella di qualcun altro,magari la storia della persona che vorresti essere... Se sei in difficoltà iscriviti a un corso di scrittura! Voglio dire,fa sempre curriculum! Ma non buttare all'aria questa tua abilità,che nasce dalla tua sensibilità...sarebbe davvero un peccato...

  • shestoomuch
    19 febbraio 2015 alle ore 20:49  

    “E fu così che quel diario virtuale, aperto con le lacrime agli occhi e nessuna speranza di tornare a essere quella di un tempo, si trasformò nella chiave che aprì la porta del suo futuro.
    Grazie a Lisa, una delle tre lettrici del suo blog, la sua vita prese una nuova svolta, quella che mai nella sua avrebbe pensato possibile: questo libro.
    E, lasciandosi alle spalle la sofferenza passata, divenne una scrittrice di successo.
    E l’ex marito? Lui si chiuse in casa a mangiarsi il fegato, perché adesso avrebbe potuto dire, vantandosi: mia moglie è una famosa scrittrice”.
    Scherzo ovviamente, per adesso mi accontenterei di un lavoro più semplice.
    Grazie Lisa.