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mercoledì 4 febbraio 2015

un due tre... giorni da disoccupata  

Sono già passati tre giorni da quando non ho più un lavoro e mi sono ridotta a scrivere al computer con davanti il barattolo della citrosodina. In realtà devo ancora capire se il mal di stomaco è dovuto ai tre piatti di polenta concia che ho mangiato ieri sera o all’incontro con la mediatrice familiare che ho fatto questa mattina. Mi sa che è un mix bello tosto.
Ieri ho rifatto la carta d’identità, ho aggiunto la foto al cv, ho ritirato il pc che era da aggiustare ho partecipato a un corso di primo soccorso pediatrico e sono andata a lezione di piano dopo più di un mese. Ero molto preoccupata, perché non avevo studiato per niente e in più avevo un maestro nuovo, visto che il mio è stato chiamato per una tournée. Invece è stata una piacevole sorpresa: il maestro è fantastico, abbiamo suonato insieme, mi ha accompagnato mentre suonavo un pezzo con la mano destra. Mi sono trovata davvero bene, sentirlo suonare mi ha fatto tornare la passione sparita dopo gli ultimi avvenimenti.

Questa mattina  mi è toccata la mediazione familiare  imposta dal giudice, che ha scritto che se non intraprenderemo un percorso di sostegno alla genitorialità, saremo messi nella lista nera!            Quindi oggi avevo l’appuntamento individuale e domani lo avrà il mio ex. Non avevo molte aspettative, ma bisognava farlo. Mi sono trovata di fronte ad una signora molto disponibile ed empatica. E’ stata l’unica  tra avvocati, psicologhe, consulenti di parte e d’ufficio, a chiedermi cosa potrebbe fare il mio ex marito per aiutarmi a superare la rabbia: scuse, semplicemente scuse, verità e riconoscimento del mio dolore.
Questa psicologa è stata una sorpresa, proprio come il maestro di piano: due cose positive in un marasma di negatività, preoccupante direi.

Questa sera invece mi tocca la pratica del primo soccorso pediatrico: dovrò praticare la disostruzione delle vie aeree e il massaggio cardiaco. Se penso che ci hanno raccontato che nella mia città, l’estate scorsa, è morto un bambino per colpa di uno gnocco, credo che da questa sera taglierò tutto in minuscoli pezzettini sia per Marghe che per me…
Insomma giornate piene che mi fanno pensare, ma come facevo a fare tutto quando lavoravo?

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