ingenuità
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Brutta zoccola, rovina famiglie e ruba mariti, ma come cazzo ti permetti di chiamare, davanti a me, Tita MIA figlia e di metterle le tue sporche mani addosso? Devi solo ringraziare la tua buona sorte che non sono psicopatica altrimenti, in quella palestra dove hai avuto il coraggio di presentarti insieme al mio ex marito, ti avrei spaccato l'ombrello in testa!
Curati dei tuoi di figli, perché anche a loro avete impedito di avere una vita serena pur di soddisfare i vostri più infimi bisogni.
VERGOGNATI!
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Perché mi sento un po' sfigata: domenica sera in casa a fare l'aperitivo nel bicchiere della Pantera Rosa.
Una volta questa era la giornata dell'aperitivo + pizza.
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Prima o poi la vita dovrà rispondere di tutto il dolore e la sofferenza che mi ha e mi sta gettando addosso. Dovrà ripagarmi per avermi fatto assaporare la felicità per poi portarmela via dicendomi che era tutto falso, che non avevo capito niente.
Prima o poi dovrà ripagarmi di tutto e dovrà farlo con gli interessi, senza sconti.
E allora sì che sarà lei a doversi indebitare.
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Scrivo qui perché non ho voglia di chiamare mia mamma per dirle che non voglio restare da sola questa sera, di venire subito da me, anche se piove. Perché non mi sento di chiamare la mia amica che potrebbe essere a casa da sola con la bambina e se mi sentisse adesso verrebbe da me di corsa. Perché se chiamassi mio papà telefonerebbe a mia mamma e lei non sta bene.
Scrivo per smettere di piangere e farmi passare i brividi, perché magari concentrarmi su qualcosa di diverso mi fa passare questo momento difficilissimo.
Piango perché il peso che porto addosso da tutti questi anni è troppo pesante e io mi scopro così fragile e questo mi fa stare peggio. Perché non capisco cosa c'è di sbagliato in me, dove sbaglio io, perché giorno dopo giorno mi cade tutto addosso e mi vedo portare via tutto quello che avevo. Sono sola, anche questa sera.
E mi sento sempre più incapace.
E piango, questa volta non perché lui mi ha lasciata, ma perché anche il lavoro e i colleghi che sembravano così simpatici mi stanno lasciando.
Ho passato due brutte settimane in cui sul lavoro mi hanno minacciata di licenziamento se non avessi accettato una diminuzione di livello e di stipendio. Oggi siamo arrivati a una proposta di part time, ma solo perché hanno capito che sarei andata da un avvocato e di cause ne hanno già altre in ballo. Quasi tutti i colleghi sono distaccati per opportunismo e paura di fare la mia fine. Il mio titolare è morto e la moglie è in clinica perché si è rotta il femore e adesso le decisioni le prende la nuora.
Io sono stanca perché non riesco a portare mai niente a termine, perché organizzo e poi non ci sto dietro. Perché non ho nessuno con cui sfogarmi, perché mi sento sola...
E mi sento ancora più sola pensando che sto scrivendo su un pc cose troppo intime che non rileggerò perché non mi sento e perché se lo facessi non schiaccerei mai il pulsante pubblica.
Però ho smesso di piangere...
Una volta bastava mettere una cassetta dei Duran Duran per farmi stare meglio, per farmi vedere un futuro roseo davanti. Adesso non so
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Eccomi di
nuovo qui, dopo questo periodo strano. Proprio come l’estate scorsa. Chissà poi
perché i momenti di crisi arrivano sempre in estate? Anche se la domanda giusta
sarebbe: perché le notizie che mi fanno ancora male come mille lamine affilate,
arrivano sempre d’estate?
Comunque l’estate
sta orami quasi finendo. In questi giorni il cielo da me è stato splendido: sia
quando era limpido e azzurro, come solo gli occhi di una certa persona sanno
essere, sia quando era cosparso di nuvole multicolore. Le cime delle montagne
sono già ricoperte di neve e tornare a casa dal lavoro quando è tardi mi
permette di vedere un tramonto all’orizzonte spettacolare. Questo è uno dei
pochi aspetti belli di vivere qui.
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Quello che è
passato è stato un periodo piuttosto buio. Ho passato dei momenti in cui ho
fatto realmente fatica a trascinare il mio corpo e affrontare i miei doveri. Non
ci sono stati più momenti di tragica disperazione, come è accaduto in passato, ma devo dire che sono ancora più i momenti di triste
affaticamento che quelli di spensierata tranquillità.
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Perché oggi è un altro di quei giorni no, che non
sarebbero più dovuti tornare, quelli in cui di nuovo mi sembra di aver toccato
il fondo. Quei giorni in cui non mi riconosco neanche più per i pensieri
orrendi che mi passano per la testa. Quando vorrei il male, ma quello brutto
per tutte le persone malvagie che mi hanno ridotta così. Quei giorni in cui
ritornano le lacrime agli occhi ed era tanto tempo che non accadeva, troppo
tempo e credevo che non potessero tornare più. Quando mi accorgo di quanto male
ancora mi possa fare e di quanta strada e quanta fatica bisogna ancora fare per
venirne fuori, anche solo per essere in grado di respirare.
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Quattro anni fa mi trovavo, semimorta, in un letto di una
stanza di ospedale; sdraiato alla mia
sinistra avevo un esserino minuscolo di appena due chili e mezzo. Un piccolo E.T.
che non smetteva mai di piangere.
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La prima volta che sono andata a Padova è stata quando il mio ex ha pensato che fosse divertente farmi conoscere la sua amante, conosciuta come "la mia collega". Deve aver creduto che fosse interessante vedere sua moglie e la sua amante parlare della nostra bambina, ero incinta di poco più di un mese, e sentire l'amante raccontarmi di come sarebbe tato bello quando avrei sentito i primi movimenti nella pancia. Anche allora, se ci penso adesso, i segnali per capire che c'era qualcosa di strano erano evidenti. Come quando, in giro per Padova, mentre lei ci mostrava il suo liceo e i posti in cui andava da giovane, lui ha avuto la brillante idea di chiederle se il giorno dopo voleva venire con noi a Venezia. Che stupida che sono stata a non mandarlo a quel paese subito.
Ma adesso è un'altra storia. Domani, alle 10:03, prendo il treno e vado a Padova come se fosse la prima volta. Perché sono più forte, il passato mi tormenta sempre meno e posso affrontare i ricordi senza ricadere nel baratro dal quale sto pian piano uscendo. O almeno spero...
Pensavo a queste cose mentre sceglievo il costume da mettere in valigia, quando mi è venuto in mente che esattamente il maggio scorso decidevo di fuggire da una realtà troppo dolorosa e prendevo un treno diretto a Mantova. Proprio il giorno prima del terribile terremoto che ha devastato quella zona e che mi ha fatto vivere attimi di vera paura.
E mi sono chiesta: andrà tutto bene questa volta?
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Questo è quello che ho imparato nella prima parte della mia vita: ho dedicato più della metà dei mie anni in un progetto sbagliato, ho creduto che usare tutte le mie energie e il mio tempo per la creazione della mia famiglia fosse la cosa più giusta. Ho incontrato quello che pensavo fosse il vero amore quando avevo solo 17 anni e in poco tempo ho abbandonato tutte le mie amicizie senza coltivarne altre. Non ho dato voce alle mie passioni, non ho dato spazio a nessun hobby. Ho scelto di andare a studiare a Pavia perché lui studiava a Pavia. Ho scelto si iscrivermi a scienze biologiche perché lui aveva scelto una facoltà scientifica. Ho lasciato l'appartamento di Pavia perché lui aveva deciso di partire per l' Erasmus. Ho abbandonato un lavoro con ottime possibilità di carriera perché Milano era troppo lontana e ho accettato un lavoro " comodo" e poco ambizioso perché vicino a casa. Così avrei potuto dedicarmi alla famiglia che lui voleva tanto costruire. Non ho mai pensato a me, ma sempre a noi.
Poi lui mi ha lasciata e io sono rimasta senza punti di riferimento, senza niente a cui attaccarmi. Con il vuoto più completo davanti a me e una difficile ctu da affrontare.
Ho cercato di riprendere la mia vita tra le mani e, non ricordo neanche più come, ho cominciato a creare gioielli, o meglio bigiotteria. Col tempo sono migliorata, ho fatto i buchi alle orecchie per poter indossare le mie creazioni e non solo regalarle. Ho partecipato al mercatino di Natale organizzato dalla scuola materna di Iaia con la mia prima "collezione". Ho dato spazio al mio desiderio di visitare nuove città e sono andata a Mantova. Ho fatto shopping a Milano per una giornata intera. Sono cambiata e sono diventata più forte.
Ma era solo l'inizio. Qualche giorno fa pulivo il bagno ascoltando Beethoven. Chissà cosa penserebbe Beethoven se sapesse che nel 2013 qualcuno si è innamorato della sua Moonlight Sonata pulendo un water. Pulivo il water e ascoltavo questo suono meraviglioso che usciva da un pianoforte e mi sono detta "devo riuscirci anch'io". Ho sempre desiderato imparare a suonare questo strumento, ma non ho mai realmente pensato di poterlo fare. Però la mia vita sta cambiando, sto rinascendo nei miei 17 anni, e così oggi sono andata alla mia prima lezione in una vera scuola di musica. E' stato bellissimo, ho messo le mie mani sui tasti e ho capito che è lì che dovrebbero stare. Avrei dovuto farlo prima e adesso sarà più difficile perché le mie dita non seguono molto il mio cervello, ma il mio maestro dice che è questione di pratica e io sono molto determinata.
Oggi mi sono fatta il mio personale regalo di compleanno.
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Vorrei scrivere una cosa a una certa persona e se dovesse leggere il suo degno consorte hacker, potrà riferirle lui.
Dunque cara "amica" che pur essendo madre di due figli, non hai esitato a testimoniare per farmi portare via mia figlia, volevo solo dirti:
la prossima volta che malauguratamente, mentre esco con la mia macchina, tu passi davanti al mio portone, per favore evita di mostrarmi il tuo sorriso a 32 denti e farmi ciao con la manina. Perché io quei denti te li farei cadere tutti.
E sappi che testimoniare che lui lavava il sedere a sua figlia o cucinava nel week end non fa di me una cattiva mamma, ma fa di te una donna sottomessa se con due figli tuo marito non ha mai fatto nessuna di queste cose.
Avendo due figli dovresti immaginare che dolore si prova a non poter stare con loro, quindi leggi queste mie parole: TU NON SEI MIA AMICA. IO NON VOGLIO I TUOI FALSI SORRISI E TANTO MENO IO NON VOGLIO CHE MI SALUTI PERCHE GENTE COME TE E TUO MARITO NON LI VOGLIO NEANCHE COME CONOSCENTI.
Spero vivamente che i miei sospetti siano fondati e che tu legga questo post perché altrimenti la prossima volta te lo spiegherò di persona e non sarà affatto divertente.
Questo post- consiglio è gentilmente offerto dal mio, finalmente, nuovo pc.
E' il primo utilizzo, e non capisco come mai, ma ho uno zoom del 70% quindi non riesco a rileggere quello che ho scritto, ma credo che lo scopo sia stato raggiunto.
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Oggi lascio da parte la depressione post abbandono per scrivere quello che ieri mi ha, come dire, un po' sconcertata.
Ero all'interno di un noto supermercato della mia zona, specifico non un discount.
Ho abbandonato il carrello per andare a prendere della zucca, quando tra la verdura fresca a sinistra e la verdura già confezionata a destra, mi ha attraversato la strada... un topolino.
Mi sono bloccata e ho detto: cavolo un topo! Poi ho guardato intorno, ma non c'era nessuno vicino a me che avesse visto. A quel punto mi sono chiesta se era il caso di avvisare qualcuno, ma poi ho immaginato la scena di tutta la gente che rincorreva quel piccolo topolino grigio per cercare di ucciderlo. Quindi sono tornata al carrello in silenzio.
Devo dire però che la tentazione di abbandonare tutta la spesa e tornarmene a casa è stata forte. Sicuramente da oggi cambierò supermecato.
Tornando alla depressione, oggi di nuovo gita a Torino, ma almeno finisco di lavorare alle 15, anche se tornerò a casa che saranno quasi le 8 di sera.
Però questo fine settimana qualcosa è cambiato. Mi è tornata la voglia di uscire e fare cose diverse da stare in casa a giocare con Iaia.
Domani mattina andremo a sperimentare la grotta del sale che spero faccia bene al perenne raffreddore di Iaia e alla mia sinusite. Nel pomeriggio c'è l'inaugurazione di una nuova gelateria: cono gratis per tutti. E domenica si va alla fiera di Rho: ludica bimbi per Iaia e hobby show per me. Forse sto migliorando...
Poi parlando del nuovo Papa non posso non scrivere la reazione di Iaia:
Margot, hanno scelto il nuovo Papa!
Il mio?
No, non il papà, il Papa, una specie di Papà di tutti i preti. Si chiama Francesco.
....
Dopo qualche minuto
Margot, come si chiama il nuovo Papa?
Boh
Dai, Fra...
Fra Martino!!!
...
Adesso possiamo cambiare e vedere la Peppa Pig?
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Ieri, San Valentino, ho iniziato i miei incontri con la consulente di parte nello svolgimento della ctu. Ieri, il giorno degli innamorati, è iniziata la seconda fine del mio matrimonio.
Sono andata a Torino perchè il ctu nominato è di Torino e anche la mia consulente lo è.
Il primo di numerosi viaggi.
Ho parlato con la psicologa (la mia consulente). Ha detto che il problema non è Iaia, ma siamo noi genitori, ed è su di noi che si deve lavorare. Ho pensato: ma come posso lavorare con una persona che ha deciso di fare un figlio quando già si stava innamorando di un' altra. Una persona che mi ha tradito mentre aspettavo nostra figlia. Una persona che mi ha lasciata a due mesi dal parto per rifarsi una vita con la sua amante e adesso cerca di portarmi via anche nostra figlia.
Sul treno del ritorno ho pensato molto. Ho cercato di capire e di capirmi e alla fine ho concluso che così non vado da nessuna parte. Devo accettare, devo lasciare andare il mio passato, devo aprire le mani e farlo andare via...
Ma non so come si fa...
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